SCHEDE TERAPEUTICHE
LE ALLERGIE ALIMENTARI
Se sei interessato alle allergie ambientali (acari, polline, ecc.) clicca qui, se sei interessato alla'asma clicca qui.
Importante: quanto qui proposto fa parte di un approccio olistico alla malattia, pertanto relativamente nuovo, che si è dimostrato efficace. Non asseriamo, con questo, che queste scoperte siano state scientificamente confermate e che rappresentino la verità in assoluto. Vi incoraggiamo perciò a studiare, sperimentare, e trovare la verità da voi stessi.
Ricordiamo che le informazioni fornite sono ad esclusivo scopo informativo e non sostituiscono il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.
Sommario
RIFERIMENTI
La malattia ha sede nella cellula, è cioè sempre in rapporto con una lesione della struttura o della funzione di una o più cellule. Questo concetto, espresso dapprima da Morgagni e ribadito poi da Virchow, rappresenta il cardine della Patologia generale (Enciclopedia della Scienze De Agostini).
Abbiamo pensato di preparare un breve riassunto sulle difese organiche (Reazione infiammatoria e Sistema immunitario), a favore dei lettori che non possiedono questo tipo di informazioni. Sottoliniamo il fatto che senza tali conoscenze la lettura di questa pagina non potrà essere chiaramente compresa. Per maggiori dettagli su questo argomento clicca qui.
Il nostro organismo, per difendersi da tutto ciò che potrebbe essere pericoloso, utilizza delle cellule particolari: alcune di esse fanno parte dei globuli bianchi contenuti nel sangue ed altre, invece, sono disseminate in tutto l'organismo dove esso contatta il mondo esterno. Queste cellule che fungono da sentinelle, sempre all'erta nel loro lavoro di sorveglianza, si chiamano mastociti e si trovano localizzate nel tratto respiratorio, nel tubo digerente (stomaco e intestini), nell'apparato uretro-genitale ed, ovviamente, su tutta l'epidermide.
I mastociti sono in grado di riconoscere le cellule strane, generalmente proteine, che potrebbero danneggiare l'organismo. Quando esse riconoscono un nemico, e lo possono riconoscere dal suo antigene (una specie di firma biologica posseduta da tutte le sostanze viventi), liberano alcune sostanze chimiche, tra cui l'istamina. Le sostanze rilasciate hanno molte funzioni, la più importante è quella di richiamare in quell'area delle cellule, dette macrofagi (grandi mangiatori), che fanno parte dei globuli bianchi del sangue, e provvedono ad eliminare il nemico e quindi pulire il campo di battaglia.
La reazione infiammatoria, detta anche "infiammazione", occorre quando i tessuti vengono danneggiate da batteri, traumi, tossine, calore, o qualsiasi altra causa nociva. Le sostanze emesse dai mastociti, causano l'allargamento dei pori dei vasi capillari sanguigni affinché possano uscire i macrofagi e parte del liquido di cui il sangue è costituito. Questo liquido, una volta uscito dai capillari, aiuta ad isolare le sostanze anomale da ulteriori contatti con i tessuti del corpo.
Nell'area dove è in corso una reazione infiammatoria appaiono quasi sempre i seguenti segnali: calore, rossore, dolore, gonfiore, a volte compare anche il pus, che rappresenta un accumulo di macrofagi e nemici sconfitti.
Con la "reazione infiammatoria", l'organismo riesce ad eliminare buona parte dei nemici. Quando essa non risulta sufficiente entra in azione il Sistema immunitario.
Il Sistema immunitario rappresenta l'esercito preposto alla difesa del nostro organismo. Nel suo insieme utilizza varie cellule, tutte facenti parte dei globuli bianchi del sangue. Tra esse, le più importanti, sono:
- linfociti T. Eliminano le cellule dello stesso corpo che sono diventate tumorali o infestate da virus.
- linfociti B. All'occorrenza si trasformano in plasmacellule e quindi generare degli anticorpi (o Immunoglobuline), capaci di neutralizzare i nemici arrivati dall'esterno e fare in modo che i macrofagi li possano eliminare.
- linfociti T soppressori. Entrano in azione per fermare l'attività delle altre cellule quando il nemico è stato sconfitto.
- macrofagi. Sono in grado di eliminare i "nemici" inglobandoli e digerendoli.
Sequenza con cui l'organismo provvede alla sua difesa:
- 1. I mastociti intercettano una cellula anomala, dal suo antigene sono in grado di distinguere se è pericolosa e, in caso affermativo, secernono delle sostanze chimiche (istamina, ecc.), che innescano una reazione infiammatoria.
- 2. I pori dei vasi sanguigni si dilatano, parte dei fluidi del sangue se ne escono portando con sé i macrofagi capaci di inglobare e digerire le cellule nemiche. Questa fase prende il nome di "reazione infiammatoria o infiammazione".
- 3. Se l'attività dei macrofagi non è sufficiente, entra in azione il Sistema immunitario che, a seconda del tipo di nemico, provvede a:
-
- a) se è una cellula dello stesso organismo che è diventata tumorale o infestata da virus, vengono attivati i linfociti T che la eliminano direttamente, utilizzando delle sostanze speciali che ne perforano la superficie.
- b) se è una cellula eterologa, ovvero che non fa parte dello stesso organismo, vengono attivati i linfociti B, i quali maturano e si trasformano in plasmacellule capaci di generano anticorpi (o Immunoglobuline). Gli anticorpi si attaccano alle cellule nemiche e le rendono facilmente attaccabile dai macrofagi.
Quando il Sistema immunitario incontra un nemico genera dei linfociti B o T al fine di neutralizzarlo ed eliminarlo. La preparazione dei linfociti, adatti a tale compito, comporta alcune ore e, in certi casi, persino qualche giorno.
Per evitare questo lavoro preparatorio, il Sistema immunitario memorizza le informazioni relative al "nemico" sulla superficie dei mastociti (le sentinelle localizzate in tutto l'organismo). Pertanto, se il medesimo "nemico" si dovesse ripresentare, l'azione di difesa sarebbe immediata. Questo meccanismo, in molti casi, ci difende da vari tipi di malattie ed è lo stesso che viene utilizzato dalle vaccinazioni.
I disordini e i sistemi immunitario accadono quando la risposta immunitaria è inappropriata, eccessiva o mancante.
- Risposta inappropriata. Avviene contro gli organi e/o tessuti trapiantati. Rappresenta la maggiore complicazione dei trapianti di organi. Può avvenire anche dopo una trasfusione di sangue a causa della incompatibilità tra i gruppi sanguigni. A causa di una risposta inappropriata possono subentrare le "malattie autoimmuni" (ad es. Lupus erimatoso sistemico ed Artrite reumatoide), in cui il Sistema immunitario distrugge i tessuti del proprio stesso corpo.
- Risposta mancante. In questo caso possono nascere gravi problemi, di cui l'AIDS rappresenta un chiaro e triste esempio.
- Risposta eccessiva. Rientrano in questo caso le allergie, in cui si assiste ad una reazione verso una sostanza che nella maggioranza della gente il corpo non riconosce come pericolosa. Tale sostanza viene chiamata "allergene".
Per maggiori dettagli sul Sistema Immunitario clicca qui.
Quando il sistema digerente funziona bene solo alcuni componenti, accuratamente selezionati, posso attraversare la mucosa dell'intestino ed entrare nel flusso sanguigno. Ma quando le condizioni non sono ottimali può verificarsi un'infiammazione della mucosa intestinale, specialmente del colon e del retto, con conseguente diminuzione della sua impermeabilità.
In queste condizioni, alcune particelle estranee (specialmente i peptidi, ovvero frammenti di proteine maldigerite), riescono a filtrare attraverso la mucosa intestinale e ad entrare nel flusso sanguigno, ciò provoca la reazione del Sistema Immunitario che le attacca considerandole, giustamente, come nemici da eliminare. Gli scienziati che hanno studiato questo fenomeno hanno riscontrato che tale disfunzione può causare anche alcune forme di artrite.
Se la quantità di tossine, batteri, funghi e parassiti, che riescono ad arrivare nel sangue dovesse essere elevata, potrebbe persino superare la capacità detossificante del fegato creando varie sintomatologie, tra cui: allergie, intolleranze, confusione, perdita di memoria e mente annebbiata.
Per dettali vedere Leaky Gut Syndrome.
Alcune cellule di animali, specie quelle del maiale, sono assai simili a quelle del corpo umano. Se alcune di queste cellule mal digerite o non digerite, riescono a superare la barriera creata dalla mucosa intestinale possono, tramite la linfa, arrivare in qualche altra area del corpo.
Qui giunte, attivano il Sistema Immunitario che le considera come un nemico penetrato dall'esterno e crea degli anticorpi per eliminarle. Ma siccome le cellule considerate "nemiche" sono assai simili a quelle dell'area in cui sono state localizzate, vi è il rischio che gli anticorpi inizino a colpire anche quelle di quell'area, ovvero una parte dello stesso corpo a cui appartiene, dando così origine ad una malattia cosidetta autoimmune.
Per dettali vedere Leaky Gut Syndrome.
Il "complemento" è un componente del plasma sanguigno formato da venti proteine complesse, che si attivano in cascata, una dopo l'altra, creando delle molecole capaci di eliminare le cellule nemiche attaccandosi alla loro membrana protettiva e perforandola.
Solitamente la cascata è attivata dalla proteina n. 1, quando essa trova degli antigeni catturati da un anticorpo. La velocità con cui si attivano tutte le proteine in cascata è incredibile, e come risultato la cellula nemica viene "bucata" e neutralizzata (via classica).
Talvolta il complemento può essere attivato anche in assenza di antigeni legati ad anticorpi, in questo caso (presenza di virus o batteri), è la proteina n. 3 che si attiva e fa attivare tutte le altre proteine (via alternativa).
Viene definita "Allergia alimentare" o "Reazione avversa", un effetto anomalo che hanno sul nostro organismo alcune sostanze contenute negli alimenti che, normalmente, non danno nessun problema.
Il nome "allergia" deriva dal greco allos che significa "stato alterato". Si tratta di una malattia antica, già conosciuto da medici come Ippocrate (460-370 A.C.) e Galeno (131-210 D.C.). Attualmente il problema si presenta più grave in quanto poche mamme allattano al seno ed i cibi sono sempre meno naturali. I primi riscontri di allergia alimentare risalgono all'inizio del secolo scorso, e le sostanze in causa furono le proteine del latte e dell'uovo. Poi seguirono allergie ed intolleranze ai più svariati alimenti.
Lo studio dell'allergia si è molto arricchito quando, negli anni '70, è stato chiaramente dimostrato che anche in condizioni normali vi sono degli antigeni alimentari che riescono a superare la barriera (dettagli) offerta dalla parete intestinale, creando così una risposta immunitaria a livello locale e/o sistemico. Tale risposta può arrivare ad interessare l'apparato gastroenterico, i polmoni, la cute, il naso e, probabilmente, altri organi e tessuti.
Questa peculiarità ne rende difficile lo studio in quanto, a differenza delle allergie respiratorie in cui la zona attivata corrisponde a quella in cui è penetrato l'antigene, in quelle alimentari solo talvolta si presenta a livello della parete intestinale, ma più sovente in aree distanti, con preferenza per organi o tessuti ricchi di mastociti, tra cui l'Apparato Respiratorio e la cute.
Tale studio è reso ancor più complesso dal fatto che gli antigeni dei cibi subiscono delle deformazioni con la cottura, e che alcuni alimenti sono ricchi di istamina che può scatenare la reazione pur arrivando dall'esterno. A ciò si deve aggiungere il fatto che non sempre sono in atto delle reazioni immunitarie con rilascio di IgE, possono infatti subentrare delle reazioni dovute a immunocomplessi, linfociti sensibilizzati, ecc.
Questa reazione, solitamente violenta, avviene perché alcune sostanze (generalmente alimenti o additivi come coloranti, conservanti, ecc.), vengono riconosciuti come pericolosi ed inducono i mastociti a rilasciare istamina per innescare i processi di difesa.
Questo rilascio causa la comparsa di svariati sintomi in grado di coinvolgere uno o più organi. Va notato che tali disturbi sono assai più rari di quelli causati dalle intolleranze alimentari (20 casi di allergia su 100 di intolleranza).
I disturbi di una reazione allergica appaiono rapidamente subito dopo l'ingestione di un dato alimento, ciò rende abbanza facile eliminarlo dalla dieta. Un esempio classico ci viene fornito da colui che, essendo allergico alla fragole, se ne assume una, in breve tempo avrà il corpo coperto di orticaria.
Talvolta la reazione può avverarsi per inalazione o per contatto con la pelle. Si vedano, ad es., i disturbi respiratori di alcuni pasticceri in seguito ad inalazione di polveri farinose, oppure l'eczema da contatto irritativo allergico alle mani, causato dallo sfregamento con aglio, mango o cipolle.
Una valida diagnosi dovrebbe sempre cercare di separare le allergie dovute ad una reazione propria del Sistema Immunitario (e perciò riproducibile con opportuni test paraclinici), da situazioni che propongono delle pseudo-allergie, dovute ad intossicazione alimentare o turbe psicosomatiche. A tal fine è molto valida l'analisi particolareggiata delle abitudini alimentari e l'esame dei cibi assunti da 12 a 24 ore prima che iniziasse la reazione.
- Epidermide: arrossamenti pruriginosi, eczemi, eruzioni, gonfiori, orticaria, edemi di Quincke;
- Sistema digerente: nausea, vomito, diarrea con o senza crampi intestinali;
- Sistema cardio-circolatorio: collasso e persino shock anafilattico.
- Vie respiratorie: rinite, asma.
I più frequenti sono: uova, pesce, kiwi, arance, fragole, pesche, soia, latticini di latte vaccino, crostacei e molluschi.
È interessante notare come la diffusione dell'allergia alimentare sia correlata alle abitudini alimentari dei vari Paesi. Vediamo alcune rapporti tra Paese e allergia:
- Paesi mediterranei: crostacei e molluschi,
- Paesi scandinavi: pesce,
- Portogallo: lumache,
- Stati Uniti: arachidi,
- Svizzera tedesca: sedano crudo.
Una diagnosi valida è importante perché, talvolta, alcuni difetti enzimatici, siano essi congeniti o aquisiti, possono simulare una reazione allergica, specialmente a livello intestinale.
Una buona procedura diagnostica ci viene fornita dal cosiddetto prick test (test della puntura). Si effettua facendo sulla pelle un piccolo taglietto in cui viene versata una goccia di estratto del prodotto da testare. Se la pelle si irrita il prodotto risulta causa di problemi. Si può fare un ulteriore verifica utilizzando l'alimento fresco al posto dell'estratto.
Teoricamente le proteine che assumiamo con i pasti (carne, presce, pollo, uova, formaggi, ecc.), dovrebbero essere digerite completamente e scomposte in particelle molto più piccole chiamate aminoacidi. Ad oggi la Medicina Ufficiale non conosce perché tali proteine, che dovrebbero essere degradate dall'acido cloridrico prima e dagli enzimi intestinali e pancreatici poi, riescono comunque a superare la mucosa intestinale, anche se non sono completamente digerite, attivando così delle reazioni immunitarie.
Dice a tal proposito Hermann G.F.(1): "Le teorie attuali propongono che le intolleranze alimentari siano mediate da una attivazione dei linfociti B con produzione di anticorpi IgG e IgA da parte di frazioni proteiche del cibo (proteine non digerite completamente, N.d.r.) e dei lactobatteri, con coinvolgimento anche della serie linfocitaria T e delle interleuchine".
È curioso notare come la Medicina Ufficiale, a fronte di tali informazioni, abbia rivolto la sua ricerca sul modo migliore di controllare la reazione del Sistema Immunitario, mentre i motivi che non permettono alla digestione proteica di essere completa ed efficace, e quelli che degradano la mucosa intestinale al punto di lasciar passare sostanze indesiderate (dettagli), sono stati stranamente tralasciati. Pertanto la ricerca citata ha dato luogo a vari farmaci "antiinfiammatori" o "immunosuppressori", ovvero in grado di ridurre l'infiammazione o la reazione del Sistema Immunitario. Questi farmaci, purtroppo, non rimuovono affatto le cause profonde che hanno generato la malattia.
Se è possibile si evita il contatto del paziente con la sostanza o le sostanze incriminate. In alcuni casi, ingerendo dosi crescenti del cibo nocivo, il corpo si può riabituare e non considerarlo più pericoloso. Qualora questi approcci non fossero possibili o risultassero inefficaci, si cercherà di curare i singoli organi colpiti. A questo scopo sono disponibili i seguenti farmaci:
-
1. Antistaminici, oltre a quelli con effetto sedativo si possono usare quelli:
- per via orale: antistaminici cosiddetti non sedativi;
- per via locale (topica): colliri, spray nasali;
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2. Corticosteroidi
- per via topica: creme, pomate, lozioni;
- per via orale, in caso di manifestazioni acute o particolarmente importanti;
- per via sistemica: endovenosa in caso di urgenza;
- deposito di corticosteroidi intramuscolari (sempre più raramente utilizzati);
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3. Farmaci stabilizzatori della membrana dei mastociti.
- Questi farmaci sono capaci di impedire la liberazione di istamina da parte dei mastociti.
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4. Vasocostrittori
- per via topica: spray nasali.
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5. Cura di desensibilizzazione specifica (o iposensibilizzante).
- Questa cura dovrebbe essere usata in caso di allergie gravi, di tipo immediato, che non sono state risolte con terapie medicamentose e non vi è la possibilità di evitare la causa scatentante.
Nessun trattamento medico attuale può sinceramente vantare un'alta percentuale di successi, infatti, per poterlo fare, dovrebbe essere dedicato alla rimozione delle cause originarie della malattia (Dr. J.H. Tilden).
Abbiamo visto più sopra come la Medicina Ufficiale consideri, quale motivo fondamentale delle allergie e intolleranze alimentari, il fatto che gli alimenti (specie quelli proteici), non vengono correttamente digeriti ed assimilati, e riescono a filtrare nella linfa e nel sangue passando dalla mucosa intestinale. Tale cattiva digestione/assimilazione dei cibi, può dipendere da una scarsità di enzimi che li dovrebbero degradare o dalla presenza di batteri nocivi che, alterando la flora intestinale, ne impedisce il corretto assorbimento.
A questo si devono aggiungere l'alterazione della mucosa intestinale che, avendo perso la naturale capacità filtrante, permette il passaggio di molecole batteriche o alimentari (intatte o non completamente processate e degradate), nella linfa e nel sangue. Tali molecole hanno caratteristiche antigeniche e sono perciò in grado di creare una reazione immunitaria. Questo fenomeno può avvenire in qualsiasi età. Va notato che i problemi intestinali (disbiosi), secondo alcuni autori tedeschi, sono arrivati a coinvolgere l'80% della popolazione. Per dettali vedere Leaky Gut Syndrome.
- L'uomo non è un carnivoro, lo è diventato per necessità. Questo fatto ci viene confermato dai suoi denti, dal modo di masticare laterale, e dal fatto che nel suo fegato non esiste l'allantoina, una sostanze in grado di ridurre l'acido urico generato dalla digestione delle protiine animali, in un liquido innocuo che possa essere eliminato dai reni. Nell'uomo la capacità renale di eliminazione dell'acido urico è minima, e dovrebbe servire ad eliminare quello che si genera con la distruzione delle cellule organiche rinnovate nei processi di ordinaria manutenzione. (2)
- Se l'uomo vivesse di prodotti crudi (così come sembra facessero Adamo ed Eva), essi sarebbero completamente digeriti con la masticazione e la digestione gastrica, il pancreas non sarebbe implicato nella digestione e non sarebbe così voluminoso. Si pensi che a parità di peso, un uomo ha il pancreas cinque volte più grande di quello di un vitello. Il pancreas ha iniziato a dover supportare la digestione quando nell'alimentazione umana sono comparsi i cibi cotti e le proteine animali. (3)
- Alla fine dell'intestino tenue (Ileo) vi sono le Placche di Peyer, ovvero una parte specializzata del Sistema Immunitario, che vigila affinchè eventuali sostanze estranee presenti negli alimenti digeriti non arrivino nell'Intestino crasso o Colon. (4)
- I metalli tossici (mercurio, piombo, alluminio, cromo, ecc.), possono avvelenare le cellule dell'intestino, e quelle delle Placche di Peyer, riducendone la funzionalità. (5)
- I prodotti fatti con la farina bianca sono collosi, e come tale creano sulle pareti del colon una patina che aumenta negli anni. Tale patina, che diventa una vera e propria incrostazione, riduce il lume (spazio interno) ed irrita la mucosa, la quale, screpolandosi, lascia filtrare anche sostanze tossiche assai pericolose. (5)
- Il fegato, tra le sue funzioni, depura il sangue dalle sostanze tossiche ed eventuali allergeni. Può accadere che tale funzione sia ridotta e ciò permette agli allergeni di superare il fitro, diffondersi nell'organismo tramite il sangue, e creare una condizione allergina in qualche sua area. Tra i motivi, per cui il fegato può essere alterato, ricordiamo la rabbia, che può essere sepolta nel profondo, ma continuare a fare notevoli danni.
- 1. Dieta non corretta, premura, stress, disturbi emotivi, ansia o depressione, si ripercuotono immancabilmente nella digestione dei cibi, pertanto alcune proteine escono dallo stomaco non perfettamente digerite.
- 2. Tali proteine arrivano nell'Intestino tenue, il Sistema Immunitario non ha l'efficienza necessaria per eliminarle ed esse possono passare nel Colon.
- 3. Le sostanze tossiche, tramite la vena Porta, arrivano al fegato che, teoricamente, dovrebbe eliminarle. Se tali sostanze superano le capacità detossificanti del fegato, rimangono nel sangue e possono arrivare in ogni distretto del corpo.
- 4. Nell'area dove arrivano le sostanze tossiche si scatena la reazione infiammatoria che crea le sintomatologie proprie dell'Allergia alimentare.
Noi siamo convinti che il Sistema Immunitario, con la sua millenaria esperienza, sappia bene come e quando intervenire. Pertanto, se in qualche caso reagisce oltremisura significa chiaramente che in quell'area si è creata una situazione, generalmente tossica, che richiede il suo intervento. Pensiamo pertanto, che coloro che intendono responsabilizzarsi nei confronti della loro salute, dovrebbero considerare le indicazioni seguenti:
- 1. Fare una pulizia radicale del colon (dettagli).
- 2. Cambiare la dieta secondo le seguenti Direttive alimentari.
- 3. Disintossicare e rinforzare il fegato. Valutare singolarmente il prodotto Apoepa della Pekana.
- 4. valutare se è il caso di rinforzare le difese immunitarie con un farmaco adeguato, ad esempio il Thalamus compositum, rimedio naturale prodotto dalla Heel. Il prodotto va agitato molto bene ed assunto ad almeno un'ora di distanza, prima e dopo, di qualsiasi cibo o bevanda.
- 5. Pulire mensilmente tutto il tratto intestinale usando uno dei prodotti definiti "purganti" (Fave di Fuca, Magnesia S. Pellegrino, Tisane purgative, ecc.).
Il tutto, ovviamente, sotto la supervisione di un professionista che riconosca valido questo tipo di approccio terapeutico.
- 1. Hermann Gianfrancesco. Le intolleranze alimentari.
Atti del 2° congresso S.E.N.B. Suppl. n. 3/2000, la Med. Biol., pagg. 3-7.
www.medibio.it/articoli/archivio_articoli/MBSENB02_01.pdf
- 2. Carne e prodotti carnei (Ricerca del Progetto Caduceo).
- 3. Marx Rojek, Gli elementi essenziali nella Terapia di nutrizione Enzimatica.
NEXUS Italia, anno 10, N. 51, Agosto-Settembre 2004.
- 4. Jennifer Meek, Rinforzare il Sistema Immunitario.
RED Edizioni. 1998.
- 5. Dr. Bernard Jensen, Intestino libero.
Macro Edizioni, 2002.
- Bach J.F., Lesave P., Immunologia.
Flammarion Medicine-Sciences, 1991.
- Errigo E., Manuale pratico di allergologia.
Lombardo Editore, Roma, 1990.
- Mandatori M., Rizzo C., Ecologia clinica e intolleranze alimentari.
Ed. Tecniche Nuove, 1995.
- Scevole D., Marone P., Flora intestinale e salute dalla microbiologia alla clinica.
Edizioni Grafiche Mazzucchelli, Milano, 2000.
- Sheinkin D., Schacter M., Huttone R., Le intolleranze alimentari.
Edizioni Red, 1991.
- Speciani A., Gianfranceschi P., Fasani G., Le ipersensibilità alimentari.
Ed. Tecniche Nuove, 1995.
Nota per la terminologia in lingua inglese.
Helper, Helper Cell, T helper, T Helper Cell, T4-helper cell, T4-cell, T4-helper lymphocyte, T4-lymphocyte, CD4 cell e CD4 lymphocyte, sono nomi diversi per gli stessi globuli bianchi del sangue.
linfocita T equivale a T cell.
linfocita B equivale a B cell.
Agenti patogeni. Sono organismi unicellulari, invisibili ad occhio nudo, capaci di danneggiare il nostro organismo. Si suddividono in: batteri, virus e funghi (o miceti).
Agranulociti. Cellule bianche del sangue senza granuli nel citoplasma.
Allergene. Dicesi di qualcosa (generalmente una cellula) che possiede un Antigene (vedi sotto) che il corpo riconosce come pericoloso per la sua integrità. In altre parole è una sostanza capace di scatenare una reazione allergica. Tra gli allergeni si trovano: polline, polvere, insetti o animali e i peli di animali.
Amminoacidi. Sono gli elementi costitutivi delle proteine e sono importanti nella formazione delle cellule e dei tessuti. Vengono generati con la digestione dalle proteine assunte con la dieta e sono assorbiti dalla mucosa dell'intestino tenue. Servono a creare nuove proteine da cui derivano i processi di ricostruzione cellulare. Sono conivolti anche nei processi energetici, come la sintesi degli zuccheri e dei lipidi (grassi).
Anafilassi. Si chiama così una malattia allergica, grave ed acuta, che si manifesta poco tempo dopo (secondi o minuti) che una persona già sensibilizzata ha contattato l’allergene. Pertanto non si manifesta mai mai al primo contatto con la sosotanza incriminata.
Antigene. Sono delle molecole molto grandi (macromolecole) che il corpo riconosce come nemici per la sua salute. Molti antigeni sono proteine estranee, alcuni, comunque, sono polisaccaridi o acidi nucleici. Pertanto esistono antigeni di microbi e antigeni ambientali (pollini, latte vaccino, penicillina, ecc.).
Antigen-presenting cells (APCs) = Dendritic cells (DC).
Anticorpi. Detti anche Immonuglobuline, sono proteine plasmatiche prodotte dal Sistema Immunitario per proteggere il corpo mediante, detta anche "immunità umorale", perché si sviluppa nel sangue. Servono a riconoscere e combattere gli eventuali "nemici" (es. per virus, batteri) tramite i loro antigeni (vedi sopra). Possono uccidere il nemico direttamente o fare in modo che i macrofagi li possano inglobare. Fanno parte del gruppo delle immunoglobuline le: IgM, IgA, IgD, IgE. Le IgG, sono le più abbondati (75%), ed anche quelle che rispondono subito dopo il contatto delle IgM con l'antigene nemico. Le IgE sono considerate come uno degli agenti principali capaci di scatenare le allergie.
Cellula. È la parte più piccola del nostro corpo. È costituita da un nucleo centrale circondato dal citoplasma, il tutto è protetto dalla membrana cellulare. Nell'uovo, che è una grande cellula, il citoplasma è rappresentato dall'albume, il nucelo dal tuorlo e la membrana cellulare dal guscio.
Cellule dendritiche. Hanno una costituzione stellata.
Cellule M. Vengono così chiamate perché hanno delle microfenditure sulla superfice rivolta verso l'interno ed hanno un'apparenza membranosa. Adempiono a vari compiti, come assobimento, trasporto, elaborazione e presentazione degli antigeni alla cellule linfatiche sotto l'epitelio intestinale. Quelle localizzate sopra le Placche di Peyer (intestino) permettono che gli antigeni raggiungano i tessuti linfatici sottostanti.
Cellule T killer o Cellule T citotossiche. Vengono così definiti i linfociti T che, una volta attivati, emettono delle sostanze in grado di uccidere le cellule nemiche.
Cellule tumorali. Cellule che si moltiplicano in modo anomalo, senza neppure giungere alla completa maturità.
Chemiotassi positiva. Processo che aiuta l'organismo a concentrare i globuli bianchi nel sangue (linfociti, Neutrofili, ecc.) nel punto in cui è stato riscontrato un pericolo.
Citochine. Proteine di piccole dimensioni, prodotte dalle cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti B e T, ecc.), che trasmettono messaggi in grado di attivare funzioni specializzate come la riproduzione e la differenziazione cellulare. Vedi interleuchine.
Citoplasma. La parte che, in una cellula, circonda il nucleo. In un uovo, che è una grade cellula, il citoplasma viene chiamato "albume" ed il nucleo "tuorlo".
Complemento. È un componente del plasma sanguigno formato da venti proteine complesse, chi si attivano in cascata, una dopo l'altra, e sono in grado di eliminare le cellule nemiche attaccandosi e perforando la loro membrana protettiva.
Clusters of differentiation (CD). I linfociti possono essere classificati sia in base alla loro funzione sia al loro marcatore di superfice definito da come si combinano le molecole sulla loro superficie. Questi marcatori di superficie sono stati definiti "clusters of differentiation (CD)". Finora sono stati identificati 78 CD, per es. CD23, il ricettore sulla porzione FC della IgE e il CD8 che si trova sui linfociti T suppressori
Complesso antigene-anticorpo. Dicesi del legame di un anticorpo con un antigene. Lo scopo di tale lagame è quello di distruggere l'antigene o di attaccarlo ad un Fagocito o ad una Cellula T (Cellula citotossica) che provvederanno a distruggerlo.
Dendritic cells (DC) = Antigen-presenting cells (APCs).
Diapedesi. Processo con cui alcuni globuli bianchi escono dai vasi sanguigni ed entrano negli spazi tra le cellule.
Eparina. È un anticoagulante naturale (usato spesso come farmaco, nei casi in cui si debba evitare la coagulazione, e come additivo nei prelievi di sangue.
Epitelio. Parte più superficiale della mucosa che ricopre molti organi.
Epitelio degli alveoli polmonari. È costituito dai Pneumociti di I e II tipo. I Pneumociti di II tipo secernono delle sostanze grasse (lipoproteine) che ricoprono le pareti proteggendole, ed i macrofagi inglobano le eventuali particelle estranee arrivate con l'aria.
Eterologa. Dicesi di una cellula che non fa parte dello stesso organismo.
Fagociti. Sono i globuli bianchi con capacità fagocitarie. Tra essi troviamo: Eosinofoli, Neutrofili e Monociti. Vanno anche nominati i macrofagi, che sono dei Monociti aggresciuti con notevoli capacità fagocitarie. Va ricordato che i macrofagi vengono chiamati con nomi diversi in relazione al tessuto dove sono localizzati.
Fagocitosi. Capacità di alcuni globuli bianchi del sangue, che permette loro di inglobare e digerire alcune particelle anomale all'organismo. Tra essi troviamo: Eosinofoli, Neutrofili e Monociti (macrofagi). Questi ultimi prendono un nome diverso a secondo del tessuto dove sono localizzati.
Fattori chemiotattici. Sostanze in grado di promuovere la Chemiotassi (vedi).
Granulociti. Cellule bianche del sangue con granuli nel citoplasma.
Immunità. Condizione per cui si è refrattari ad un morbo, a un veleno o altri agenti dannosi. L'immunità viene distinta in naturale e acquisita. Quella acquisita, essendo spesso comune a tutti i soggetti di una stessa specie, è permanente.
Immunoglobuline. Vedi "Anticorpi".
Immunologia. Parte della medicina che studia i fenomeni dell'immunità, i meccanismi e le condizioni della loro comparsa e le direttive di ordine profilattico e terapeutico che se ne possono trarre.
Insulina. È uno dei molti ormoni. Aiuta a trasformare il cibo che assumiamo in energia. Ci aiuta anche a farne una riserva da usarsi quando ne abbiamo bisogno. Tra un pasto e l'altro essa aiuta nell'utilizzo degli zuccheri e dei grassi che abbiamo accumulato.
Interleuchine. Sono piccole proteine che fanno parte delle citochine. Vengono secrete dai linfociti durante la risposta immunitaria e servono per gestire il lavoro degli altri linfociti. Costituiscono un mezzo di comunicazione e coordinazione tra le cellule del sistema immunitario. Sono prodotte anche in laboratorio per creare medicinali utili alle cellule del sistema immunitario. Le interleuchine si chiamano anche linfochine e monochine, a seconda che vengano secrete principalmente da linfociti o da monociti.
Istamina. Sostanza chimica in grado di causare vasodilatazione, edema (gonfiore), broncospasmo (asma bronchiale), iperperistalsi intestinale (vomito e diarrea). Nei casi più gravi può causare il crollo della pressione e collasso (shock anafilattico).
Il suo compito è quello di far dilatare i vasi sanguigni in modo che i globuli bianchi, preposti alla difesa, possano uscire dai vasi sanguigni ed iniziare la battaglia contro i nemici.
Lamina propria. Strato sottostante l'epitelio, ovvero la parte più superficiale della mucosa che ricopre molti organi.
LEC. Liquido extracellulare (liquido presente tra una cellula e l'altra). Corrisponde al 20% del peso corporeo ed è a sua volta suddiviso in: 1. plasma (parte del sangue); 2. liquido interstiziale (vedi); 3. una minima quantità di altri liquidi.
Leucociti. Nome generico per indicare i globuli bianchi del sangue. Se hanno dei granuli nel citoplasma prendono il nome di "granulociti", ne fanno parte Neutrofili, Basofili ed Eosonofili. Se non hanno i granuli si chiamano "agranuliciti", ne fanno parte linfociti, Monociti e macrofagi.
LIC. Liquido intracellulare (liquido presente nelle cellule).
Linfociti B. Globuli bianchi del sange che, nel sistema immunitario, provvedono ad eliminare le cellule anomale (batteri, ecc.) che sono penetrate dall'esterno.
Linfociti T. Globuli bianchi del sange che, nel sistema immunitario, provvedono ad eliminare le cellule del corpo che sono tumorali o infettate da virus.
Linfonodi. Sono un rigonfiamento dei vasi linfatici dove si trovano molti linfociti T.
Liquido interstiziale. Liquido presente negli spazi tra le cellule. Claude Bernard lo ha definito l'ambiente fluido in cui vivono le cellule, in contrasto con l'atmosfera in cui vive il corpo.
Macrofagi. Sono dei globuli bianchi di tipo monocito, che sono cresciuti in grandezza ed hanno acquisito notevoli capacità fagocitarie, da cui il nome che significa "grandi mangiatori".
Va ricordato che i macrofagi vengono chiamati con nomi diversi in relazione al tessuto dove sono localizzati (ad es. Cellule di Langerhans sulla pelle, macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato, ecc.).
MALT (Mucose Associated Lymphoid Tissue). È un sistema di aggregati linfoidi organizzati come noduli linfatici. Sono localizzati lungo la mucosa del canale alimentare (Placche di Peyer, appendice ileo-cecale), delle vie respiratorie e genitourinarie e nella ghiandola mammaria in allattamento.
Marcatori di superficie. Vedere Clusters of differentiation.
Mast cell. Vedi mastociti.
Mastociti o Mastcellule. Cellule di difesa, disseminate nelle aree dove il nostro corpo contatta il mondo esterno. Se incontrano un "nemico" rilasciano istamina ed altre sostanze per richiamare le cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti, ecc.).
Mediatori chimici. Sostanze (istamina, chinine, prostglandine), che possono: 1. creare infiammazione; 2. aumentare il flusso del sangue nella zona dove è presente un pericolo; 3. richiamare i globuli bianchi del sangue capaci di uccidere i nemici ed inglobare ciò che rimane della battaglia.
Membrana plasmatica. Involucro esterno delle cellule.
Monociti. Rappresentano circa il 3-8% dei globuli bianchi. Sono mobili, possono uscire dai vasi sanguigni ed entrare nei tessuti per inglobare cellule, batteri, detriti cellulari e cellule cancerognene o infettate da virus. Talvolta i Monociti crescono in grandezza e diventano macrofagi.
Opsonizzazione. Processo con cui i microrganismi sono messi nelle condizioni di essere ingeriti e digeriti dai fagociti (fagocitosi).
Opportunistici. Dicesi dei batteri, virus o protozoi che, normalmente, non sono patogeni, ma diventano in grado di provocare infezioni solo in seguito all'indebolimento delle difese immunitarie, come avviene nell’AIDS.
Peptidi. Dicesi di frammenti di proteine maldigerite. Sono dei composti chimici formati dalla combinazione di due o più amminoacidi (vedi).
Pinocitosi. Capacità di alcuni globuli bianchi del sangue, per cui lasciano entrare in se stessi alcuni liquidi determinati.
Plasma cellule. Rappresentano la tappa finale della maturazione dei linfociti B. Sono esse che generano gli anticorpi.
Pneumociti. Vedi Epitelio degli alveoli polmonari.
Precursore. Dicesi di una cellula immatura che necessita un periodo di tempo prima di acquisire tutte le sue caratteristiche.
Pus. Prodotto dall'accumulo dei Neutrofili e dei nemici uccisi.
Sentinel lymph node. E' il primo nodo linfatico raggiunto da una cellula tumorale del seno dopo che ha iniziato ad emigrare dalla sua sede primitiva.
Sensibilizzata. Dicesi di una persona che ha contattato un allergene ed il suo sistema immunitario ha creato gli anticorpi per combatterlo. Quindi ne ricorda le caratteristiche, ed è pronto a scatenare una battaglia se lo incontra di nuovo.
Sistemico. Che può interessare diversi sistemi del corpo.
Tessuto connettivo o Matrice. Il tessuto che costituisce e sostiene le cellule vere e proprie dei vari organi.
Tumore. Crescita anomala di tessuto.
Virus. Entità microscopica parassita di una cellula.
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