ELEMENTI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA (4/6)
IL SISTEMA IMMUNITARIO
Sommario
Note operative:
- Tutte le parole in grassetto o in corsivo sono definite nel glossario che si trova a fine pagina.
- Facendo clic sul def., che appare dopo una parola, si aprirà una finestra con la descrizione della medesima.
Vengono così defini dei microrganismi che rilasciano dei veleni pericolosi per l'uomo. Si suddividono in:
- Batteri. Sono piccoli organismi costituiti da una sola cellula
- Virus. Sono i microrganismi più piccoli e più semplici e, per poter vivere, devono diventare i parassiti di altre cellule viventi.
- Funghi o Miceti. Queste creature si trovano a metà tra il regno animale e quello vegetale. Ve ne sono di varie dimensioni, e tutti si comportano da parassiti nei confronti di animali o vegetali. Le infezioni da essi provocate (dette micotiche), si trasmettono facilmente da persona a persona, per contatto diretto o attraverso indumenti od oggetti.
Tra quelli pericolosi citiamo la Candida albicans e l'Aspergillus (agente responsabile di micosi profonde).
Il sangue, ne abbiamo circa 7 litri, è costituito per circa il 55% da un liquido (plasma) e per il restante 45% da particelle (elementi figurati) suddivise nelle seguenti categorie:
- Globuli rossi (Eritrociti). Sono fondamentali per l'acquisizione dell'ossigeno nei polmoni e la sua distribuzione in tutto l'organismo. Aiutano il corpo a liberarsi dalle tossine gassose prodotte dalla vita cellulare.
- Globuli bianchi (Leucociti). Assumono una grande importanza per quanto riguarda la difesa dell'organismo da nemici esterni (particelle, traumi, microbi, ecc.) o interni (cellule anomale, sostanze tossiche, ecc.). Si suddividono in Agranulociti, che non hanno granuli nel citoplasma e Granulociti, che li hanno.
- Piastrine. Sono importanti per i processi di coagulazione.
Tipo di globulo |
Funzione |
Durata |
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Piastrine |
Attivano la coagulazione. |
7-10 giorni |
|
Eritrociti |
Trasporto di ossigeno e anidride carbonica. |
105-120 giorni |
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- Agranulociti - |
Percentuale tra i Leucociti |
Neutrofili o Leucociti polimorfonucleati (PMN) |
Molto mobili, escono dai vasi e fagocitano i microrganismi. |
da ore a 3 giorni |
65% |
Basofili |
Secernono istamina def. ed eparina. |
da ore a 3 giorni |
0,5 - 1% |
Eosinofili |
Fagocitosi di sostanze antinfiammatorie. Proteggono dalle infezioni da parassiti e nelle reazioni infiammatorie. |
10-12 giorni |
2-5% |
- Granulociti - |
Monociti |
Escono dai vasi, diventano Macrofagi e fagocitano batteri, cellule cancerose, detriti, ecc. |
mesi |
3-8% |
Linfociti |
Nascono nel midollo osseo e maturano nel Timo. Si suddividono in:
- T helper. Si attivano in presenza di virus, funghi ed altri parassiti e provvedono a far iniziare la risposta immunitaria più adeguata contro l'invasore. Nel loro gruppo vi sono pure le cellule Th1 e Th2.
- Linfociti T (T-cell): mentre sono nel Timo vengono istruite a distinguere ciò che fa parte del corpo (sé) da ciò che non lo è (non sé). In presenza di cellule corporee tumorali o infettate da virus, si replicano come Linfociti T citotossici che attaccano le cellule anomale uccidendole direttamente. Sono essenziali nella battaglia contro i virus e certi batteri come il Listeria ed il Mycobacterium tuberculosis.
- Linfociti B (B-cell). Creano anticorpi specifici per combattere le cellule nemiche provenienti dall'esterno (microbi, virus, ecc.).
- Linfociti T suppressor (T8-cell). Passato il pericolo, sopprimono la risposta immunitaria dei linfociti B e T, impedendo che diventi eccessiva e pericolosa per l’organismo.
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da giorni ad anni |
20-25% |
Il sistema immunitario protegge il corpo dall'invasione degli organismi o molecole (agenti patogeni) che possono causare le malattie. Nel loro insieme questi nemici si possono riconoscere perché hanno una specie di etichetta, detta "antigene", diversa da quella che si trova su ogni cellula dell'organismo umano.
Ogni molecola straniera, di solito una proteina, quando viene riconosciuta dal sistema immunitario, stimola una risposta che viene chiamata "naturale".
Questo tipo di difesa viene anche definita "non specifica" perché combatte qualsiasi tipo di nemico e, solitamente, entra in azione immediatamente o nel giro di poche ore.
Le prime barriere che il corpo offre ad eventuali germi invasori sono:
- La pelle, che crea una barriera insuperabile per molti agenti patogeni.
- Le membrane mucose che rivestono il tratto respiratorio, digestivo, urinario e genitale.
- Le cilia, presenti in molte membrane, che allontanano le particelle arrivate con l'aria.
- Le secrezioni organiche che contengono enzimi in grado di distruggere i batteri.
Quando qualche antigene nemico def. riesce a superare le barriere descritte, i mastociti def. presenti nella zona colpita rilasciano alcune sostanze chimiche, tra cui l'istamina def., che aumentano la circolazione del sangue creando calore e rossore. Per questo motivo quell'area viene definita infiammata.
L'infiammazione crea una condizione sfavorevole per microbi, batteri e funghi, aiuta la guarigione, promuove la cicatrizzazione e causa la fuoriuscita dai capillari sanguigni dei globuli bianchi del sangue chiamati neutrofili e dei macrofagi (grandi-mangiatori). Queste cellule, chiamate collettivamente fagociti (fago=mangiare, cito=cellula), sono capaci di inglobare le cellule nemiche e digerirle (fagocitosi) senza che nell'attacco sia implicato il sistema immunitario.
In questa battaglia prendono pure parte le cellule del complemento, ovvero delle proteine prodotte dal fegato, capaci di legarsi ad un batterio ed aprire un buco nella sua membrana. Da questo buco entrano liquidi e sale che fanno letteramente scoppiare il nemico.
Purtroppo le azioni intraprese dal corpo con l'infiammazione non sempre sono sufficienti a fermare i microbi invasori. Entra allora in azione il sistema immunitario che crea degli anticorpi (o immunoglobuline), ovvero delle cellule particolari capaci di neutralizzare il nemico o metterlo in condizione da poter essere attaccato dai macrofagi. Tutto questo comporta del tempo. Talvolta, per far fronte ad un nemico incontrato per la prima volta (invasione primaria) sono necessari alcuni giorni.
Va notato che per ogni tipo di nemico deve essere approntato un anticorpo "fatto su misura". Nel corpo umano, fin dalla nascita, esistono degli anticorpi già attivi, li troviamo in azione nell'incompatibilità che si viene a creare tra alcuni gruppi sanguigni e nei trapianti di organi.
Come già detto ogni sostanza vivente ha un suo antigene particolare, ed è questa particolarità che permette al nostro sistema immunitario di riconoscere le cellule estranee (non self) come diverse da quelle del proprio corpo (self). Mentre i microbi sono esseri di una certa dimensione e, una volta entrati nei tessuti organici, possono essere facilmente identificati, i virus sono piccolissimi e, per poter vivere, devono entrare in una cellula di cui diventano i parassiti.
Si possono perciò creare delle condizioni in cui alcune cellule corporee devono essere eliminate, ad esempio quelle infettate da virus oppure divenute cancerogene. Fortunatamente, in questi casi, l'antigene delle cellule si altera, e ciò permette l'approntarsi di un tipo di difesa assai diverso da quello visto più sopra effettuato dagli anticorpi.
Da quanto detto appare chiaro che necessitiamo due diversi tipi di difesa, ovvero:
- 1. L'annientamento dei microbi invasori che hanno superato le prime barriere difensive.
- 2. L'eliminazione delle cellule cancerogne e di quelle infettate da virus.
Il processo che porta all'attivazione di una difesa o dell'altra, inizia quando dei macrofagi e/o neutrofili, dopo aver inglobato una cellula nemica, ne elaborano l'antigene e lo espongono sulla loro superfice. Proprio per questa loro particolarità queste cellule vengono definite antigen presenting cell o cellule dendritiche.
I macrofagi sono assai numerosi sulla pelle e nelle membrane mucose dell'apparato digestivo, respiratorio e genito-urinario. Va notato che assumono un nome diverso a secondo dell'area ove sono localizzati (Cellule di Langerhans sulla pelle, Macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato, ecc.).
I macrofagi e i neutrofili, dopo aver ingerito il nemico, vengono trascinati dalla linfa nel linfonodo più vicino dove incontrano le cellule Th1 e Th2, dette anche T-helper, che rappresentano un sottogruppo dei linfociti T). Esse, dopo aver soggiornato nel timo, hanno imparato a distinguere ciò che appartiene al corpo (sé) da ciò che ne è estraneo (non sé). L'intelligenza di queste cellule evita che venga iniziato l'attacco contro sostanze innocue, come i cibi ingeriti o le cellule dell'organismo a cui appartengono.
A seconda dell'antigene esposto dalle antigen presentign cell il sistema imunitario inizierà una delle seguenti attività:
- PER UN NEMICO ESTERNO (microbo, ecc.), verranno attivate le Th2 che secernono alcune sostanze, dette "interleuchine" def., e precisamente le IL4, IL5 e IL13.
Queste interleuchine sono in grado di far maturare i linfociti B che, maturando, diventano plasma cellule; ovvero delle cellule capaci di produrre e rilasciare gli anticorpi (o immunoglobuline) def. adatti ad eliminare il nemico.
Va notato che le IL-5 aumentano anche la produzione degli anticorpi IgE per combattere gli elminti o parassiti intestinali.
Il tipo di difesa che abbiamo visto prende anche il nome di "risposta immunitaria umorale o mediata da anticorpi", ed è valida contro i nemici presenti negli spazi interstiziali (tra le cellule) che, al contrario di quelli che si trovano nelle cellule corporee, sono esposti agli anticorpi trasportati dal sangue e dalla linfa.
- PER UNA CELLULA INFETTATA DA VIRUS O CANCEROGENA, verranno attivate le Th1 che secernono una sostanza, detta "interleuchina" def., e precisamente la IL2 che, a sua volta attiva la proliferazione dei linfociti T, spingendoli a differenziarsi in cellule T citotossiche e NK cells (Natural Killer), entrambe capaci di eliminare le cellule anomale creando un buco sulla loro superfice. Viene anche secreto l'interferone IFN-gamma def., una sostanza capace di bloccare la proliferazione delle cellule infette.
Questo tipo di difesa, detta "risposta immunitaria mediata da cellule", è valida contro i nemici che si sono introdotti nelle cellule corporee, ad es. i virus e certi batteri come il Listeria e il Mycobacterium tubercolosis.
Quando le cellule nemiche sono state uccise ciò che resta della battaglia viene ripulito dai fagociti, capaci di inglobare e digerire cellule morte, prodotti di scarto, ecc.
Una volta che sono intervenuti i linfociti B o i linfociti T, una parte di essi rimane nel corpo per creare una specie di memoria delle caratteristiche dei nemici incontrati. Questa memoria sarà assai utile nel caso si dovesse ripresentare lo stesso nemico (infezione secondaria), in questo caso il tempo di risposta sarà molto più breve.
È su questo principio che si basano le vaccinazioni, aiutare il corpo a riconoscere e fabbricare antigeni per un nemico assai debole: in questo modo lo si prepara ad intervenire prontamente qualora lo stesso si dovesse presentare in modo agguerrito.
La "sensibilizzazione". Per rendere pressoché immediato l'intervento con gli anticorpi nei confronti delle cellule nemiche provenienti dall'esterno, parte degli anticorpi creati in una battaglia si pone sulla superfice dei macrofagi che sorvegliano i punti in cui il nostro organismo confina con il mondo esterno (mucose respiratorie, intestinali, ecc.). In questo modo essi, nel caso il nemico si ripresentasse, riescono a riconoscerlo immediatamente e dare l'allarme al sistema immunitario.
L'HIV (Virus di Immunodeficienza Acquisita) attacca specificatamente le cellule T-helper (Th1 e Th2), senza le quali il sistema immunitario non può attivare la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B o l'attacco delle cellule T citotossiche contro le cellule contagiate. Pertanto, quando il virus HIV ha privato il corpo delle cellule T-helper in modo notevole, esso non riesce più ad attivare una risposta immunitaria adeguata e diventa suscettibile a molte infezioni dette opportunistiche. Quest'immunodeficienza è descritta come "Sindrome di immunodeficienza acquisita" o AIDS.
Le allergie, ovvero delle risposte non appropriate del sistema immunitario, vengono considerate come il risultato dell'attivazione dei mastociti che hanno riconosciuto un nemico (vedi La sensibilizzazione). In questo caso essi liberano l'istamina def., scatenano i sintomi ben noti: eruzioni cutanee, nasi arrossati, occhi che prudono, tosse e respirazione affannosa. È per questo motivo che vi sono molti farmaci anti-allergici che agiscono contro la produzione di istamina e vengono definiti "anti-istaminici".
La reazione allergica viene generalmente attivata da sostanze esterne definite allergeni, tra esse troviamo: polline, polvere, insetti o animali, peli di animali, ecc.
- 1. Viene riscontrato nel corpo un antigene pericoloso (generalmente una proteine estranea).
- 2. I mastociti rilasciano istamina, eparina ed altre sostanze che creano una reazione infiammatoria. Subentrano anche le cellule del complemento capaci di attaccarsi alle cellule nemiche ed ucciderle perforandone la membrana protettiva.
- 3. Se l'attacco persiste i macrofagi e/o i neutrofili, che hanno fagocitato le cellule nemiche, arrivati nei linfonodi, ne presentano l'antigene ai linfociti Th1 e Th2 che, a seconda del tipo di nemico, attivano:
-
- PER LE CELLULE ESTERNE, i Linfociti B che maturano diventando plasmacellule che emettono anticorpi su misura. Gli anticorpi sono in grado di neutralizzare l'invasore.
- PER LE CELLULE ANOMALE (tumorali o infettate da virus), i Linfociti T che le attaccano distruggendole direttamente.
- 4. Finita la battaglia i Linfociti T suppressor provvedono a bloccare le reazioni immunitarie.
- 5. I fagociti ripuliscono il campo inglobando e digerendo le cellule morte e il materiale di scarto.
- 6. I fagociti passano nei nodi linfatici che li "triturano" rendendoli omoegenei alla linfa stessa.
- 7. La linfa si riversa nel sangue che viene ripulito dai reni.
- 8. Parte dell'acqua contenuta nel sange esce dai vasi per rimpiazzare la linfa.
-- APPROFONDIMENTO --
Gli anticorpi o immunoglobuline sono delle proteine a forma di Y che vengono rilasciate dalle plasmacellule, a loro volta generate dai linfociti B una volta che sono stati attivati e giunti a maturazione.
La funzione di un anticorpo è quella di riconoscere un antigene nemico e legarlo a sé creando un legame detto "complesso antigene-anticorpo". Scopo di questo legame è quello di distruggere l'antigene o legarlo ad una cellula T citotossica che provvederà alla sua distruzione. Va precisato che un anticorpo è specifico e si rivolge solo ad un dato antigene.
La scoperta degli anticorpi o immunoglobuline risale al 1890, quando due scienziati, Emil Von Berhing e Shibasaburo Kitasato, scoprirono che gli animali in cui era stato iniettato del sangue (siero) di altri animali vaccinati contro il tetano, non si ammalavano più di tale malattia anche dopo essere stati contagiati. Essi ne dedussero che il sangue dovesse contenere delle sostanze capaci di combattere l’infezione, e le definirono "antitossine".
La separazione di queste proteine, al fine di farne uno studio dettagliato, la dobbiamo a Arne Tiselius che, nel 1935, riuscì a separare dal plasma umano diverse frazioni di proteine usando la elettroforesi (una tecnica di laboratorio). In questo modo egli separò le albumine e le globuline, a cui diede il nome usando le lettere greche: alfa, beta e gamma.
Il primo successo terapeutico, ottenuto iniettando antitossine negli esseri umani, risale al 1986, quando Berhing somministrò il siero con antitossine difteriche ad un bimbo ammalato di difterite. Dopo tale trattamento il bambino guarì e ciò valse a Behring il primo premio Nobel per la Medicina.
Antibodies or immunoglobulins (def) are specific glycoprotein configurations produced by B-lymphocytes and plasma cells in response to a specific antigen and capable of reacting with that antigen.
Il sistema immunitario non ha nessuna idea di che antigene può incontrare, perciò ha evoluto un sistema capace di rispondere a qualsiasi tipo di antigene possa essere concepibile. Questo diventa possibile perché sia i linfocito B e i linfociti T hanno evoluto un sistema unico di gene-splicing chiamato "gene translocation", ovvero un processo di gene-shuffling dove vari differenti geni along a chromosome, si muovono e si uniscono con altri geni del cromosone.
Through random gene-splicing, any combination of the multiple forms of each gene can join together (see Fig. 2) resulting in billions of possible gene combinations! However, all gene recombinations are not equally likely.
Most likely humans produce between 107 and 10 9 different shaped Fabs. This is known as combinatorial diversity. Additionally, specialized enzymes in the B-lymphocyte cause splicing inaccuracies or add additional nucleotides at the gene junctions to generate further diversity. This is called junctional diversity.
Furthermore, as B-lymphocytes proliferate, they undergo affinity maturation (def), a process that "fine tunes" the shape of the epitope binding site.
Le immunoglobuline o anticorpi, fanno parte delle globuline (specie di proteine) presenti nel sangue. Vengono catalogate come: Alfa1, Alfa2, Beta e Gamma. Siccome le ultime tre sono coinvolte nelle funzioni immunitarie si è deciso di chiamarle Immunoglobuline e suddividerle in 5 classi, ovvero: IgA, IgD, IgE, IgG e IgM.
- Aiutano il complemento a fissarsi sulla superfice delle cellule nemiche ed a bucarne la superfice.
- Si legano a vari tipi di cellule, ad es. fagociti, linfociti, mast cells, e basofili che ne restano attivate e compiono determinate. funzioni.
- Alcune di esse si legano ai recettori presenti sui trophoblasts della placenta, questo permette agli antocropi materni di atttraversare la placenta e provvedere all'immunità del nascituro.
- IgM: rappresentano circa il 10% delle immunoglobuline presenti nel sangue e sono le prime ad attivarsi dopo il primo incontro con un germe qualunque. Basta che una sola molecola di IgM si leghi ad un antigene per attivare la prima cellula del complemento, questo innesca una cascata di reazioni che provoca la perforazione delle cellule nemiche e la loro morte.
- IgG o gammaglobuline. Sono le più abbondanti nel sangue (75%). Possono legarsi ai macrofagi ed ai ???leucociti polimorfonucleati, dando loro la possibilità di meglio individuare il nemico da fagocitare. Possono anche legarsi alla prima cellula del complemento, innescando una cascata di reazioni che provoca la perforazione delle cellule nemiche e la loro morte. Sono le uniche immunoglobuline veramente efficace conto i batteri, le loro tossine, i virus e gli altri agenti infettivi più diffusi. Aumentano i processi con cui i fagociti possono inglobare e digerire le sostanze estranee (fagocitosi).
- IgA. Quelle nel sangue rivestono una funzione marginale, mentre quelle nelle secrezioni svolgono invece una valida azione di difesa. Le troviamo in grande quantità nel latte materno, nelle lacrime, nella saliva e nel muco dei bronchi e dell’intestino. Si dispongno sulle superfici delle mucose (intestino, bronchi,occhi, vescica, vie urinarie), ricoprendole con una specie di patina antisettica che rende difficoltoso l’attacco dei germi. Se ne deduce che quando le IgA sono scarse possono subentrare delle infezioni, soprattutto intestinali e polmonari.
- IgD. Nel sangue ve ne sono poche (meno dell'1%), ma se ne trovano molte sulla membrana di parecchi linfociti B circolanti. Non svolgono un ruolo importante nella difesa dalle infezioni e la loro funzione non è stata ben chiarita.
- IgE. Se ne trovano poche nel sangue perché, dopo essere state prodotte dalle plasma cellule, si fissano sulla superfice dei mastociti e dei basofili, dove possono restare per parecchi mesi, rendendoli capaci di individuare le cellule nemiche.
Se si ripresenta lo stesso tipo di nemico, non appena l'antigene si lega alle IgE, si scatena la reazione dei mastociti e dei basofili, che liberano nei tessuti e nel sangue numerose sostanze (la più nota è l'istamina), che possono causare vasodilatazione, orticaria, edema (gonfiore), broncospasmo (asma bronchiale) ed anche iperperistalsi intestinale con vomito e diarrea.
Nei casi più gravi può anche subentrare il crollo della pressione e lo shock anafilattico, ovvero un calo di pressione che può portare alla morte.
Le IgE si possono anche associare ai mastociti ed agli eosinofili nella difesa contro i macro-parassiti multicellulari (vermi elminti, Trichinella, Schistosoma, ecc.).
Quando le IgE sono prodotte contro antigeni di microbi o antigeni ambientali (pollini, latte vaccino, penicillina, ecc.), diventano pericolose perché, non contribuiscono per niente alla distruzione del nemico (al contrario della altre Ig), ma determinano un'infiammazione che può anche diventare una reazione allergica.
Va notato che un aumento delle IgE è indice di una complessa disfunzione immunologica che favorisce i microbi (ad es. gli stafilococchi), in quanto le sostanze liberate dai mastociti inibiscono la motilità (chemiotassi) dei neutrofili che non accorrono a distruggerli e fagocitarli. Pertanto gli ascessi sono "freddi" perché manca l'accumulo dei neutrofili che causano arrossamento, calore, dolore e formazione di pus.
Ciò che lascia perplessi è il fatto che le IgE causano più problemi quando sono abbondanti: una grande quantità di IgE nel sangue provoca infatti alcune malattie allergiche, come il raffreddore da fieno, l’asma o l’eczema.
La concentrazione normale delle IgE nel siero è < 100 IU/mL (IU= International Units).
IgA. Sono prodotti fondamentalmente nella mucosa intestinale, pertanto un loro eccesso danneggierà le cellule dell'intestino. Questo, a sua volta, causerà una diminuzione della impermeabilità intestinale, permettendo alle sostanze anomale (generalmente proteine non digerite parzialmente o completamente), di passare dall'intestino nell'organismo causando vari problemi.
IgG. Circolano principalmente nel sangue. Se l'antigene nemico riesce ad entrare nel sangue essi verranno attivati e, trasportati dal flusso sanguigno, potranno attivare una risposta allergica nelle più disparate parti dell'organismo.
IgE. Sono sopratutto presenti a livello del sistema respiratorio e cutaneo. Se in eccesso possono causare asma, riniti allergiche, eritemi cutanei, ecc., ovvero tutte le risposte tipiche delle allergie.
Queste cellule, che non circolano nel sangue, sono presenti in tutti i tessuti che rappresentano il confine tra il nostro organismo ed il mondo esterno. Sono localizzate soprattutto a livello cutaneo, sulle mucose respiratorie, su quelle gastrointestinali e nel tessuto connettivo lasso attorno ai piccoli vasi sanguigni. Si possono considerare come sentinelle sempre all'erta per proteggerci da qualsiasi tipo di nemico proveniente dal mondo esterno. Quando il corpo crea degli anticorpi per combattere questi nemici, parte di essi rimane sulla superfice dei mastociti al fine di renderli più abili nel riconoscere il nemico stesso, qualora si dovesse ripresentare (infezione secondaria). Per dettagli vedere La sensibilizzazione.
Queste cellule fanno parte della prima linea di difesa corporea e, qualora incontrano delle sostanze estranee, rilasciano dai granuli nel loro citoplasma dell'istamina ed altre sostanze dette mediatori chimici, innescando così una reazione infiammatoria, a cui può seguire una risposta immunitaria.
Oltre che intervenire nella difesa organica, possono creare una patologia definita "mastocitosi", che colpisce prevalentemente i bambini.
Sono piccole proteine che fanno parte delle citochine. Vengono secrete dai linfociti durante la risposta immunitaria e servono per gestire l'attività di altri linfociti. Costituiscono un mezzo di comunicazione e coordinazione tra le cellule del sistema immunitario. Sono prodotte anche in laboratorio per creare medicinali utili alle cellule del sistema immunitario. Le interleuchine si chiamano anche linfochine e monochine, a seconda che vengano secrete principalmente da linfociti o da monociti.
Va segnalata la interleuchina IL-1, in quanto è molto importante. Durante una risposta immunitaria o infiammatoria viene secreata da molte cellule (monociti-macrofagi, linfociti B e T, macrofagi, ecc.), ed induce i linfociti T a produrre IL-2 e i linfociti B a produrre anticorpi o immunoglobuline. Anche la IL-2 è una linfochina ad azione locale, e costituisce il principale fattore di crescita dei linfociti T.
Viene così chiamata una proteina generata dalle cellule animali qualora vengano invase da virus. Il suo scopo è quello di indurre le cellule sane a creare gli enzimi necessari per combattere l'infezione: viene perciò considerato come un possibile farmaco. Ne sono stati classificati tre tipi:
- IFN-alfa, prodotto dai leucociti e dai Linfoblasti (precursori immaturi dei Linfociti);
- IFN-beta, prodotto dai Fibroblasti (cellule che producono collagene, elastina e mucopolisaccaridi);
- IFN-gamma, prodotto dai Linfociti T.
L'interferone viene prescritto per il trattamento di un numero limitato di patologie tumorali, tra le quali il cancro del rene, il melanoma, i tumori carcinoidi ed alcune forme di linfoma e leucemia. Si usa anche per il trattamento di altre patologie non tumorali. Lo si somministra per simulare il meccanismo di difesa dell'organismo contro alcuni tipi di cancro. Si pensa che abbia una serie di effetti biologici, tra i quali:
- rallentare o bloccare la divisione delle cellule tumorali;
- rafforzare il Sistema Immunitario;
- ridurre la capacità delle cellule tumorali di proteggersi dal Sistema Immunitario.
- Jennifer Meek, Rinforzare il Sistema Immunitario.
Red Edizioni, 1998
Nota per la terminologia in lingua inglese.
Helper, Helper Cell, T helper, T Helper Cell, T4-helper cell, T4-cell, T4-helper lymphocyte, T4-lymphocyte, CD4 cell e CD4 lymphocyte, sono nomi diversi per gli stessi globuli bianchi del sangue.
linfocita T equivale a T cell.
linfocita B equivale a B cell.
Agenti patogeni. Sono organismi unicellulari, invisibili ad occhio nudo, capaci di danneggiare il nostro organismo. Si suddividono in: batteri, virus e funghi (o miceti).
Agranulociti. Cellule bianche del sangue senza granuli nel citoplasma.
Allergene. Dicesi di qualcosa (generalmente una cellula) che possiede un Antigene (vedi sotto) che il corpo riconosce come pericoloso per la sua integrità. In altre parole è una sostanza capace di scatenare una reazione allergica. Tra gli allergeni si trovano: polline, polvere, insetti o animali e i peli di animali.
Anafilassi. Si chiama così una malattia allergica, grave ed acuta, che si manifesta poco tempo dopo (secondi o minuti) che una persona già sensibilizzata ha contattato l’allergene. Pertanto non si manifesta mai mai al primo contatto con la sosotanza incriminata.
Antigene. Sono delle molecole molto grandi (macromolecole) che il corpo riconosce come nemici per la sua salute. Molti antigeni sono proteine estranee, alcuni, comunque, sono polisaccaridi o acidi nucleici. Pertanto esistono antigeni di microbi e antigeni ambientali (pollini, latte vaccino, penicillina, ecc.).
Antigen-presenting cells (APCs) = Dendritic cells (DC).
Anticorpi. Detti anche Immonuglobuline, sono proteine plasmatiche prodotte dal Sistema Immunitario per proteggere il corpo mediante l'immunità mediata da anticorpi, detta anche "immunità umorale" perché si sviluppa nel sangue. Servono a riconoscere e combattere gli eventuali "nemici" (es. per virus, batteri) tramite i loro antigeni (vedi sopra). possono uccidere il nemico direttamente o fare in modo che i macrofagi li possano inglobare. Fanno parte del gruppo delle immunoglobuline le: IgM, IgA, IgD, IgE. Le IgG, sono le più abbondati (75%), ed anche quelle che rispondono subito dopo il contatto delle IgM con l'antigene nemico. Le IgE sono considerate come uno degli agenti principali capaci di scatenare le allergie.
Cellula. È la parte più piccola del nostro corpo. È costituita da un nucleo centrale circondato dal citoplasma, il tutto è protetto dalla membrana cellulare. Nell'uovo, che è una grande cellula, il citoplasma è rappresentato dall'albume, il nucelo dal tuorlo e la membrana cellulare dal guscio.
Cellule dendritiche. Hanno una costituzione stellata.
Cellule M. Vengono così chiamate perché hanno delle microfenditure sulla superfice rivolta verso l'interno ed hanno un'apparenza membranosa. Adempiono a vari compiti, come assobimento, trasporto, elaborazione e presentazione degli antigeni alla cellule linfatiche sotto l'epitelio intestinale. Quelle localizzate sopra le Placche di Peyer (intestino) permettono che gli antigeni raggiungano i tessuti linfatici sottostanti.
Cellule T killer o Cellule T citotossiche. Vengono così definiti i Linfociti T che, una volta attivati, emettono delle sostanze in grado di uccidere le cellule nemiche.
Cellule tumorali. Cellule che si moltiplicano in modo anomalo, senza neppure giungere alla completa maturità.
Chemiotassi positiva. Processo che aiuta l'organismo a concentrare i globuli bianchi nel sangue (Linfociti, Neutrofili, ecc.) nel punto in cui è stato riscontrato un pericolo.
Citochine. Proteine di piccole dimensioni, prodotte dalle cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti), che trasmettono messaggi in grado di attivare funzioni specializzate come la riproduzione e la differenziazione cellulare. Vedi interleuchine.
Citoplasma. La parte che, in una cellula, circonda il nucleo. In un uovo, che è una grade cellula, il citoplasma viene chiamato "albume" ed il nucleo "tuorlo".
Complemento. È un componente del plasma sanguigno formato da venti proteine complesse, chi si attivano in cascata, una dopo l'altra, e sono in grado di eliminare le cellule nemiche attaccandosi e perforando la loro membrana protettiva.
Clusters of differentiation (CD). I linfociti possono essere classificati sia in base alla loro funzione sia al loro marcatore di superfice definito da come si combinano le molecole sulla loro superficie. Questi marcatori di superficie sono stati definiti "clusters of differentiation (CD)". Finora sono stati identificati 78 CD, per es. CD23, il ricettore sulla porzione FC della IgE e il CD8 che si trova sui linfociti T suppressori
Complesso antigene-anticorpo. Dicesi del legame di un anticorpo con un antigene. Lo scopo di tale lagame è quello di distruggere l'antigene o di attaccarlo ad un Fagocito o ad una Cellula T (Cellula citotossica) che provvederanno a distruggerlo.
Dendritic cells (DC) = Antigen-presenting cells (APCs).
Diapedesi. Processo con cui alcuni globuli bianchi escono dai vasi sanguigni ed entrano negli spazi tra le cellule.
Eparina. È un anticoagulante naturale (usato spesso come farmaco, nei casi in cui si debba evitare la coagulazione, e come additivo nei prelievi di sangue.
Epitelio. Parte più superficiale della mucosa che ricopre molti organi.
Epitelio degli alveoli polmonari. È costituito dai Pneumociti di I e II tipo. I Pneumociti di II tipo secernono delle sostanze grasse (lipoproteine) che ricoprono le pareti proteggendole, ed i Macrofagi inglobano le eventuali particelle estranee arrivate con l'aria.
Fagociti. Sono i globuli bianchi con capacità fagocitarie. Tra essi troviamo: Eosinofoli, Neutrofili e Monociti. Vanno anche nominati i Macrofagi, che sono dei Monociti aggresciuti con notevoli capacità fagocitarie. Va ricordato che i Macrofagi vengono chiamati con nomi diversi in relazione al tessuto dove sono localizzati.
Fagocitosi. Capacità di alcuni globuli bianchi del sangue, che permette loro di inglobare e digerire alcune particelle anomale all'organismo. Tra essi troviamo: Eosinofoli, Neutrofili e Monociti (Macrofagi). Questi ultimi prendono un nome diverso a secondo del tessuto dove sono localizzati.
Fattori chemiotattici. Sostanze in grado di promuovere la Chemiotassi (vedi).
Granulociti. Cellule bianche del sangue con granuli nel citoplasma. In presenza di un nemico dai granuli escono varie sostanze tra cui l'istamia.
Immunità. Condizione per cui si è refrattari ad un morbo, a un veleno o altri agenti dannosi. L'immunità viene distinta in naturale e acquisita. Quella acquisita, essendo spesso comune a tutti i soggetti di una stessa specie, è permanente.
Immunoglobuline. Vedi "Anticorpi".
Immunologia. Parte della medicina che studia i fenomeni dell'immunità, i meccanismi e le condizioni della loro comparsa e le direttive di ordine profilattico e terapeutico che se ne possono trarre.
Insulina. È uno dei molti ormoni. Aiuta a trasformare il cibo che assumiamo in energia. Ci aiuta anche a farne una riserva da usarsi quando ne abbiamo bisogno. Tra un pasto e l'altro essa aiuta nell'utilizzo degli zuccheri e dei grassi che abbiamo accumulato.
Istamina. Sostanza chimica in grado di causare vasodilatazione, edema (gonfiore), broncospasmo (asma bronchiale), iperperistalsi intestinale (vomito e diarrea). Nei casi più gravi può causare il crollo della pressione e collasso (shock anafilattico).
Il suo compito è quello di far dilatare i vasi sanguigni in modo che i globuli bianchi, preposti alla difesa, possano uscire dai vasi sanguigni ed iniziare la battaglia contro i nemici.
Lamina propria. Strato sottostante l'epitelio, ovvero la parte più superficiale della mucosa che ricopre molti organi.
LEC. Liquido extracellulare (liquido presente tra una cellula e l'altra). Corrisponde al 20% del peso corporeo ed è a sua volta suddiviso in: 1. plasma (parte del sangue); 2. liquido interstiziale (vedi); 3. una minima quantità di altri liquidi.
Leucociti. Nome generico per indicare i globuli bianchi del sangue. Se hanno dei granuli nel citoplasma prendono il nome di "granulociti", ne fanno parte Neutrofili, Basofili ed Eosonofili. Se non hanno i granuli si chiamano "agranulociti", ne fanno parte Linfociti, Monociti e Macrofagi.
LIC. Liquido intracellulare (liquido presente nelle cellule).
Linfonodi. Sono un rigonfiamento dei vasi linfatici dove si trovano molti linfociti T.
Liquido interstiziale. Liquido presente negli spazi tra le cellule. Claude Bernard lo ha definito l'ambiente fluido in cui vivono le cellule, in contrasto con l'atmosfera in cui vive il corpo.
Macrofagi. Sono dei globuli bianchi di tipo Monocito, che sono cresciuti in grandezza ed hanno acquisito notevoli capacità fagocitarie, da cui il nome che significa "grandi mangiatori".
Va ricordato che i Macrofagi vengono chiamati con nomi diversi in relazione al tessuto dove sono localizzati (ad es. Cellule di Langerhans sulla pelle, macrofagi nei nodi linfatici, Cellule di Kupfer nel fegato, ecc.).
MALT (Mucose Associated Lymphoid Tissue). È un sistema di aggregati linfoidi organizzati come noduli linfatici. Sono localizzati lungo la mucosa del canale alimentare (Placche di Peyer, appendice ileo-cecale), delle vie respiratorie e genitourinarie e nella ghiandola mammaria in allattamento.
Marcatori di superficie. Vedere Clusters of differentiation.
Mast cell. Vedi Mastociti.
Mastociti o Mastcellule. Per dettagli clicca qui.
Mediatori chimici. Sostanze (istamina, chinine, prostglandine), che possono: 1. creare infiammazione; 2. aumentare il flusso del sangue nella zona dove è presente un pericolo; 3. richiamare i globuli bianchi del sangue capaci di uccidere i nemici ed inglobare ciò che rimane della battaglia.
Membrana plasmatica. Involucro esterno delle cellule.
Monociti. Rappresentano circa il 3-8% dei globuli bianchi. Sono mobili, possono uscire dai vasi sanguigni ed entrare nei tessuti per inglobare cellule, batteri, detriti cellulari e cellule cancerognene o infettate da virus. Talvolta i monociti crescono in grandezza e diventano Macrofagi.
Opsonizzazione. Processo con cui i microrganismi sono messi nelle condizioni di essere ingeriti e digeriti dai fagociti (fagocitosi).
Opportunistici. Dicesi dei batteri, virus o protozoi che, normalmente, non sono patogeni, ma diventano in grado di provocare infezioni solo in seguito all'indebolimento delle difese immunitarie, come avviene nell’AIDS.
Pinocitosi. Capacità di alcuni globuli bianchi del sangue, per cui lasciano entrare dei liquidi determinati.
Plasma cellule. Rappresentano la tappa finale della maturazione dei linfociti B.
Pneumociti. Vedi Epitelio degli alveoli polmonari.
Precursore. Dicesi di una cellula immatura che necessita un periodo di tempo prima di acquisire tutte le sue caratteristiche.
Pus. Prodotto dall'accumulo dei Neutrofili e dei nemici uccisi.
Sentinel lymph node. E' il primo nodo linfatico raggiunto da una cellula tumorale del seno dopo che ha iniziato ad emigrare dalla sua sede primitiva.
Sensibilizzata. Dicesi di una persona che ha contattato un allergene ed il suo sistema immunitario ha creato gli anticorpi per combatterlo. Quindi ne ricorda le caratteristiche, ed è pronto a scatenare una battaglia se lo incontra di nuovo.
Sistemico. Che può interessare diversi sistemi del corpo.
Tessuto connettivo o Matrice. Il tessuto che costituisce e sostiene le cellule vere e proprie dei vari organi.
Tumore. Crescita anomala di tessuto.
Virus. Entità microscopica parassita di una cellula.
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