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SCHEDE TERAPEUTICHE

ASMA - CRISI ASMATICA

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SOMMARIO

Importante: quanto qui proposto fa parte di un approccio olistico alla malattia, pertanto relativamente nuovo, che si è dimostrato efficace. Non asseriamo, con questo, che queste scoperte siano state scientificamente confermate e che rappresentino la verità in assoluto. Vi incoraggiamo perciò a studiare, sperimentare, e trovare la verità da voi stessi.

Ricordiamo che le informazioni fornite sono ad esclusivo scopo informativo e non sostituiscono il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.

Definizione

Con il termina asma si intendono un insieme di sintomi, perciò è più una sindrome che non una malattia vera e propria. Si caratterizza per la difficoltà che l'aria incontra nel passaggio attraverso i bronchi, in particolare nella fase di espirazione.

Questa difficoltà significa soprattutto "mancanza di respiro", può però provocare anche altre problematiche, tra cui: tosse, respiro sibilante o fischiante, e difficoltà nel far uscire il muco che si forma nei bronchi.

La crisi asmatica

Questo tipo di crisi è caratterizzato da una specie di ostruzione bronchiale che rende difficoltosa la respirazione e, in particolare, l'espirazione. Può essere causata da tre fattori principali, ovvero:

  • la contrazione dei muscoli che avvolgono i bronchi,
  • il gonfiore della mucosa dei bronchi a causa del liquido fuoriuscito dai vasi bronchiali,
  • il catarro, prodotto dalle ghiandole bronchiali, accumulato nello spazio interno ai bronchi,

Si può paragonare la condizione in cui si trova un soggetto durante la crisi asmatica a quella di un palloncino che non riesce a svuotarsi. Siccome l'aria fa molta fatica ad uscire dagli alveoli, può comparire la tosse, come tentativo del corpo di eliminare il catarro. A ciò si aggiunga il fatto che il respiro diventa sempre più affannoso, e spesso è accompagnato da sibili e fischi.

Durante l'attacco il soggetto sarà soggetto a paura, e questa genererà affanno, aumenterà la "fame d'aria" e la situazione tenderà a peggiorare. Se qualcosa (solitamente un farmaco) riesce a rilassare i muscoli bronchiali, il catarro verrà rimosso ed i bronchi si svuoteranno del liquido accumulato; tutto ciò permetterà al respiro di tornare regolare e la crisi terminerà.



APPROCCIO ACCADEMICO

I casi di asma sono in continuo aumento in tutto il mondo. Nell'Europa Occidentale, un bambino su 8 soffre d'asma. In uno dei paesi più colpiti, l'Australia, un bambino su 4 ed un adulto su 10 sono asmatici e si calcola che entro il 2020 questa proporzione salirà ad una persona su 2 (Rosa Maria Chicco).

La diagnosi

La diagnosi di una condizione di asma comporta la considerazione di molti elementi, infatti vi sono altre malattie, ad es. lo scompenso cardiaco, la bronchite e l'enfisema, che possono causare sintomi simili a quelli dell'asma.

Per una diagnosi appropriata vengono presi in considerazione i seguenti fattori:

  • esame della respirazione,
  • esame storico (in relazione alle malattie) familiare,
  • lavori fatti,
  • abitudini di vita e di alimentazione,
  • sintomi presentati al di fuori della crisi,
  • sintomi presentati durante la crisi,
  • auscultazione del torace mediante fonendoscopio, alla ricerca dei rumori propri dell'asma. Da farsi durante la crisi.

Un esame che offre una certa garanzia è la spirometria con cui si possono misurare sia i volumi che i flussi espiratori. Si effettua con una macchina (spirometro) che è in grado di valutare la respirazione fatta mediante un apposito boccaglio. I valori misurati sono:

  • CV = capacità vitale
  • VEMS = volume espiratorio massimo nel 1º secondo di una espirazione forzata

Esiste un esame più semplice che consiste nalla misura del picco espiratorio (PEF) ed un altro, chiamato "Test di provocazione bronchiale" che utilizza degli stimoli di natura fisica o chimica al fine di provocare artificialmente la riduzione del lume (spazio interno) dei bronchi. Vengono utilizzati al tal proposito stimoli come l'aria fredda, una condizione di sforzo, ecc.


La cura farmacologica

Purtroppo, allo stato attuale non esistono cure mediche efficaci per ottenere una guarigione certa e definitiva. Esistono comunque numerosi ed efficaci trattamenti in grado di controllare la malattia o di rimuoverne (temporaneamente) la sintomatologia.

Le cure proposte tendono a fare in modo che il soggetto possa vivere la sua vita nel modo più normale possibile. Queste cure, o gli accorgimenti igienici suggeriti, vanno comunque utilizzati per tutta la vita, in quanto non rimuovono la causa originaria del problema.

I farmaci utilizzati si dividono nelle seguenti categorie:

  • farmaci antinfiammatori, (cortisone, cromoni e antileucotrieni).
  • farmaci attivi sui sintomi a lunga durata d'azione (betastimolanti a lunga durata d'azione, e teofillinici a lento rilascio).
  • farmaci attivi sui sintomi a rapido effetto (betastimolanti, anticolinergici e teofillina).

Questi farmaci vanno usati sempre quando servono e alle dosi necessarie per sfruttare il massimo effetto. Non tutti i farmaci sono somministrabili per aerosol e in qualche caso è necessario ricorrere ad altre vie, ma la regola di privilegiare la via inalatoria è sempre valida. I farmaci possono essere somministrati attraverso l'utilizzo di bombolette spray, erogatori di polvere, nebulizzatori. Il tipo e la dose dei farmaci sono scelti in base alla gravità dell'asma. La regola generale è che si devono utilizzare i farmaci necessari per ridurre al minimo i sintomi nel più breve tempo possibile, diminuendo poi gradualmente la terapia fino ai minimi dosaggi in grado di mantenere sotto controllo l'asma. Ogni riduzione delle terapie dovrà avvenire dopo un periodo di stabilizzazione .


APPROCCIO OLISTICO

Dall'asma si può guarire!

(tratto da: www.buteykoitalia.homestead.com/guariredallasma.html).

Riportiamo, con la gentile autorizzazione dell'autrice e dell'Editore, alcuni brani tratti dal libro "Attacco all'asma", Edizioni Blu International Studio - BIS.

Può sembrare strano vedere, nel titolo di questo capitolo, la parola "guarigione" dall'asma. La Medicina ufficiale considera infatti l'asma come una malattia per la quale non vi sono medicine che assicurino una guarigione. Anche se sono stati effettuati molti progressi nel controllo dei sintomi e degli attacchi asmatici, tutt'al più, dicono spesso i medici, si può sperare, quando questa malattia colpisce i bambini, che con la crescita i sintomi asmatici si attenuino o scompaiano...

Secondo il dr. Buteyko è invece possibile guarire dall'asma perché, come egli sostiene alcune situazioni dell'organismo considerate inguaribili, tra le quali l'asma, sono appunto inguaribili perché non sono delle malattie da cui bisogna guarire ma dei meccanismi di compensazione messi in opera dall'organismo per difendersi da circostanze che potrebbero altrimenti portare a danni gravi ed anche al decesso. Finché queste circostanze permangono, l'organismo deve continuare a tenere in atto i meccanismi difensivi; se invece si elimina la causa profonda che rendeva necessari questi meccanismi di compensazione essi, non avendo più ragione di sussistere, svaniranno. Dall'asma si può quindi guarire completamente...


L'importanza della CO2 (Anidride carbonica)
(tratto da: www.buteykoitalia.homestead.com/respirazione.html

L'ossigeno deve arrivare, in giusta quantità, nei tessuti e negli organi; non basta introdurlo nei polmoni.

Tutti sanno che per nutrirsi bene non basta mangiare, bisogna anche digerire il cibo ed assimilarlo. Per ciò che riguarda la respirazione, invece, tutti pensano che basta respirare per portare nel corpo la necessaria quantità di ossigeno (O2). E' proprio questa convinzione che non ha permesso di comprendere i profondi meccanismi biochimici che generano l'asma e le sue problematiche.

Perché diciamo questo? Perché è pur vero che con la respirazione l'emoglobina del sangue si carica di ossigeno, diventando ossiemoglobina, ma è anche vero che se nel sangue non vi è un sufficiente livello di anidride carbonica (CO2) l'ossigeno non riesce a passare dal sangue nei vari tessuti portando vita e nutrimento. Questo fenomeno, conosciuto fin dall'inzio del secolo scorso, è comunemente conosciuto da tutti gli esperti del settore sotto il nome di "effetto Verigo -Bohr".

Dobbiamo al medico russo K.P. Buteyko il merito di averlo preso in considerazione, egli, infatti, intorno agli anni 50, ha appurato che l'anidride carbonica (CO2) non è soltanto un gas di scarto, ma riveste un ruolo indispensabile per molte funzioni nell'organismo umano, e una di queste permette il passaggio dell'ossigeno dal sangue alle cellule dei vari tessuti.

Alla luce di questa scoperta la sintomatologia provocata dall'asma assume tutto un altro significato: non è più una reazione eccessiva del corpo in presenza di una sostanza irritante (solitamente gli acari della polvere), diventa invece un disperato tentativo di trattenere un po' di anidride carbonica affinché i tessuti organici possano ricevere l'ossigeno necessario per la loro vita.

Questa scoperta (confermata da sperimentazioni effettuate nell'Università del Queensland), ha dato luogo ad una serie di esercizi respiratori, attualmente applicati nei paesi dell'ex Unione Sovietica e in Australia, che si stanno diffondendo in Inghilterra, Stati Uniti e Canada. In Italia ne ha parlato la rivista Nexus ed esiste il libro "Attacco all'asma" di Rosa Maria Chicco (Edizioni Blu International Studio - BIS). Vi sono anche dei siti, tra cui www.buteykoitalia.homestead.com/ dove si possono trovare molte informazioni sulla tecnica e sui corsi con cui impararla. Questi corsi sono diretti ai malati che vogliono guarire oppure a coloro che intendono imparare le tecniche per poi insegnarle a loro volta.

L'atmosfera che ci circonda contiene una concentrazione di ossigeno del 21%, mentre alle nostre cellule ne serve una pari al 13%; le nostre cellule hanno invece bisogno di una concentrazione di anidride carbonica al 6,5% e l'atmosfera ne contiene una pari solamente allo 0,03%. ; in assenza di CO2 questo passaggio non avviene (effetto Verigo- Bohr scoperto fin dal 1900.

Mediamente respiriamo 20.000-70.000 volte al giorno e non possiamo sopravvivere più di qualche minuto senza respirare. E' chiaro quindi che il fatto di respirare 20.000 oppure 70.000 volte in 24 ore, ed il modo in cui effettuiamo queste respirazioni (diaframmatiche? toraciche? riempiendo interamente i polmoni o solo a metà ecc.) ha un effetto molto importante sulla nostra salute. Se però si chiede ai medici quale sia questo effetto e quale sia il modo migliore di respirare ci si sente rispondere in uno di questi due modi:

  • Dice il medico: "L'organismo sa da solo come regolare il ritmo respiratorio, automaticamente, in modo ottimale; non dobbiamo quindi interferire e provare a cambiarlo".
  • Dice l'insegnante di ginnastica o di Yoga: "Dobbiamo respirare riempiendo bene i polmoni ed introducendo la maggior possibile quantità di ossigeno".

L'antica scienza indiana del pranayama aveva scoperto molti secoli fa l'importanza del respiro per la salute; in genere, infatti, le respirazioni molto lente non provocano una perdita eccessiva di anidrice carbonica.

E' risaputo che più un animale respira lentamente e più è lunga la sua vita. Il cane respira circa 35 volte al minuto ed ha una vita media di 18 anni, quando la tartarughe, che respira 4 volte al minuto, vive in media fino a 300 anni. Pertanto, anche se sembrerà assurdo tali esercizi mirano a far respirare... di meno! Infatti, a causa del mondo agitato dove viviamo, tutti abbiamo imparato a respirare almeno 16-18 volte al minuto, quando un monaco buddista respira solo 4-6 volte al minuto.

Respirando di meno viene esalata meno anidride carbonica, e questo evita che il corpo blocchi l'espirazione (il problema chiamato "crisi asmatica"), nel disperato tentativo di trattenerla al fine di permettere al sangue di cedere l'ossigeno ai vari tessuti dell'organismo.


Il test della PC (Pausa di Controllo)
(tratto da: www.buteykoitalia.homestead.com/controllosalute.html).

Ognuno dovrebbe curarsi di eseguire un piccolo test per controllare se respira in modo sano oppure no.

Riportiamo, con la gentile autorizzazione dell'autrice e dell'Editore, alcuni brani tratti dal libro "Attacco all'asma", Edizioni Blu International Studio - BIS.

... Siamo ora giunti al punto centrale di questo libro. Se voleste leggere solo una pagina di questo libro, questa sarebbe la pagina più importante da leggere.

Si tratta di un controllo facile, che si può eseguire a casa propria da soli, che non costa nulla e che per il mantenimento della salute è più utile ed importante della misurazione della pressione, del tasso di colesterolo e di tutti gli esami medici in genere consigliati a titolo preventivo. (Con ciò non intendiamo certo dissuadervi dall'effettuare anche questi esami; se il vostro medico ve li consiglia è bene farli.)

Secondo il dr. Buteyko, quando si respira in modo sano si introducono nei polmoni non più di 4-6 litri di aria al minuto. è facile introdurne di più senza rendersene conto e chi ne introduce di più respira troppo e quindi cade nei pericoli dell'iperventilazione, magari leggera ma preoccupante se diviene permanente, di cui si è detto nel capitolo sull'iperventilazione.

Per accertare da soli quale sia il volume d'aria che si introduce nei polmoni non servono complicate apparecchiature, serve solo un orologio con la lancetta dei secondi, e si procede in questo modo.

  • 1. Sedetevi comodi su una sedia con lo schienale dritto.
  • 2. Rilassatevi ed espirate normalmente.
  • 3. Ripetete una normale inspirazione, esalate normalmente e dopo l'esalazione chiudete il naso con le dita e tenetelo chiuso.
  • 4. Tenendo anche la bocca chiusa, contate quanti secondi potete aspettare senza molto disagio prima di dover inalare di nuovo.

Non sforzatevi troppo. L'esattezza del test dipende dal fatto che vi fermiate prima di raggiungere la soglia di un vero disagio. Il numero di secondi che trascorre prima che sentiate la netta esigenza di dover inalare è la cosiddetta "pausa-controllo"; (useremo l'abbreviazione "PC").

E' molto importante misurare correttamente la pausa-controllo. A questo proposito va precisato che con il termine "senza molto disagio" si intende appunto questo. Nel momento in cui si inizia ad avvertire distintamente la sensazione di disagio, la netta sensazione di mancanza d'aria, si misura il tempo trascorso da quando, dopo aver esalato, ci si è tappato il naso; non bisogna quindi esagerare ed aspettare un disagio forte (si avrebbe un valore eccessivo ed illusorio della PC), ma non bisogna nemmeno interrompere la pausa non appena si avverte la prima voglia di inalare di nuovo (si avrebbe un valore della PC troppo breve); bisogna aspettare la sensazione distinta di mancanza d'aria e di un netto disagio, e solo allora misurare il tempo raggiunto.

E' anche importante tenere presente che non bisogna mai trattenere il respiro a polmoni pieni; bisogna prima espirare normalmente e poi trattenere il respiro per misurare la pausa-controllo.

Una pausa-controllo di 50-60 secondi o più indica che siete in eccellente salute.

Se invece non superate i 25 secondi, ciò significa che nella vostra salute c'è qualcosa che non va, anche se non si è ancora manifestata alcuna malattia. Occorre adottare urgentemente delle misure preventive, sotto forma di un miglioramento della respirazione, con gli esercizi che verranno indicati

Se la pausa-controllo non supera i 10 secondi avete un serio problema di iperventilazione; probabilmente soffrite già di asma o di qualche malattia che si è già manifestata.

La pausa-controllo ideale ha una durata di 60 secondi. Se ora dividete questo numero per la durata della PC che avete raggiunto saprete per quante persone respirate; se ad esempio la vostra PC è 30, ciò vuol dire che respirate per due persone , e cioè 8-10 litri d'aria invece dei 4-5 ideali. Se la vostra PC è 20, ciò significa che respirate tre volte più di quanto dovreste: che respirate per tre persone. Se considerate il respirare come una forma di alimentazione, provate ad immaginare quanto vi danneggerebbe mangiare costantemente per 2, 3 o 4 persone e avrete un'idea di quanto possa danneggiarvi anche il respirare per 4 persone. L'importanza di tenere regolarmente sotto controllo la vostra salute con la pausa-controllo non può essere sopravvalutata. La sua durata rispecchia esattamente il vostro attuale stato di salute.

Se doveste accorgervi che improvvisamente si accorcia e non torna entro alcuni giorni sui valori precedenti probabilmente stato covando un raffreddore o attraversando un periodo di stress. Se però entro un periodo ragionevole la pausa-controllo non torna ai valori di prima, tenete presente che vi è stato dato un chiaro avvertimento sul fatto che qualcosa sta danneggiando la vostra salute ed è consigliabile intensificare gli esercizi preventivi che verranno descritti.

Se la si controlla regolarmente, la PC è un indicatore molto accurato del vostro stato di salute. Quando è sui valori ottimali di 50-60 secondi potete essere sicuri che non state covando alcuna grave malattia. Questa affermazione, che può sembrare azzardata, è basata sui controlli effettuate dal dr. Buteyko in Russia su centinaia di migliaia di persone. Non ha trovato nemmeno un caso di persone colpite da malattie degenerative che raggiungessero una pausa-controllo di 50-60. Questa constatazione, basata su decenni di ricerca, è estremamente rassicurante.

Se, a seguito degli esercizi Buteyko, raggiungete dei valori di 50-60, tutti i vostri sistemi quello immunitario, metabolico, digestivo, cardiovascolare- funzioneranno in modo ottimale, avrete più energia , meno bisogno di sonno, raggiungerete il vostro peso ideale e sembrerete ringiovaniti di dieci anni.

Se la vostra PC si aggira sui 20 dovreste iniziare subito gli esercizi Buteyko, per sventare il pericolo di essere colpiti, in un futuro più o meno prossimo, da qualche serio disturbo. Non è il caso tuttavia di farsi prendere dal panico. Il problema in genere si localizza nel nostro punto più debole; tutti abbiamo dei punti tradizionalmente deboli e questi punti deboli risentono più degli altri dei fattori negativi, come gli eccessi di alimentazione , di respirazione, stress o altri.

Se la vostra PC non supera i 10-15 secondi è probabile che si sia già manifestata qualche malattia, anche se forse non ve ne siete ancora accorti. Malattie come il diabete, la tubercolosi, il rialzo della pressione, possono essere presenti già da tempo senza che l'interessato se ne sia accorto. Secondo il dr. Buteyko non esistono praticamente eccezioni nel collegamento tra la durata della PC e le condizioni di salute di una persona."

Dopo aver letto queste pagine, procuratevi un orologio con la lancetta dei secondi e se la pausa-controllo risulta troppo breve andate subito a vedere come fare per riaddestrare, con dei semplici esercizi, il vostro ritmo respiratorio sfasato.


Esempio di esercizio del metodo Buteyko
(tratto da: www.buteykoitalia.homestead.com/controllosalute.html).

Riportiamo, con la gentile autorizzazione dell'autrice e dell'Editore, alcuni brani tratti dal libro "Attacco all'asma", Edizioni Blu International Studio - BIS.

... Sono soprattutto questi ammalati quelli ai quali il metodo Buteyko può ridare la gioia di vivere e la sensazione di poter prendere in mano, controllare e superare la loro malattia. Indubbiamente, eseguire gli esercizi respiratori richiede un po' di tempo e la capacità di sopportare un po' di disagio, ma il miglioramento che non manca in genere di prodursi fin dai primi giorni rende sempre più facile proseguire il programma di esercizi.

Indichiamo ora l'esercizio per chi soffre di asma in forma grave. L'esercizio va fatto stando seduti in posizione eretta. Per "respirazione ridotta" si intende una respirazione in cui si inspira e si espira poca aria, si dovrebbe avere la sensazione che l'aria arrivi solo fino alla punta del naso.

Per una migliore comprensione di questo, e di altri esercizi, suggeriamo caldamente la lettura del volume Attacco all'asma, di Rosa Maria Chicco, Edizioni Blu International Studio - BIS.

  1. Misurare il polso.
  2. Pausa-controllo - respirazione ridotta per 2 minuti - pausa-controllo.
  3. Riposo per alcuni minuti.
  4. Pausa-controllo - respirazione ridotta per 4 minuti - pausa-controllo.
  5. Riposo per alcuni minuti.
  6. Pausa-controllo - respirazione ridotta per 6 minuti - pausa-controllo.
  7. Riposo per alcuni minuti.
  8. Pausa-controllo - respirazione ridotta per 8 minuti - pausa-controllo.
  9. Riposo per alcuni minuti.
  10. Pausa-controllo - respirazione ridotta per 10 minuti - pausa-controllo.
  11. Misurazione del polso.
  12. Disclaimer.

Come potete vedere, anche qui, come nell'esercizio per gli asmatici lievi, si arriva ad una durata di 10 minuti di respirazione ridotta, ma con maggiore gradualità. La mancanza di forzatura è in questi casi la chiave dell'esercizio. La mancanza di sforzo eccessivo quando si effettua la pausa-controllo, importante per tutti, lo è particolarmente per gli asmatici.

Questo esercizio va anch'esso eseguito 3-4 volte al giorno, prima od almeno due ore dopo i pasti. Dovreste notare un notevole miglioramento entro alcune settimane.

In mancanza di miglioramenti o in caso di sensazioni troppo sgradevoli che vi impediscano di effettuare gli esercizi, non vi scoraggiate. Probabilmente l'esercizio va adattato al vostro caso individuale, il che richiede la consultazione di un istruttore esperto nel metodo Buteyko. Ciò in realtà è consigliabile, come si è detto, in tutti i casi di malattie non lievi. Quasi sempre però la tecnica indicata produrrà i suoi effetti apparentemente miracolosi anche per voi, come è avvenuto in innumerevoli casi.

Istruttori e programma dei Corsi

Per conoscere gli istruttori italiani del Metodo Buteyko ed il programma dei corsi andare nel sito www.buteykoitalia.homestead.com/

Bibliografia

  • Rosa Maria Chicco, Attacco all'asma - Edizioni Blu International Studio - BIS.
    Il volume, che costa 12,00 Euro, può essere chiesto direttamente all'Editore:
    Edizioni Blu International Studio - BIS
    Via Falcone, 20 - 10013 Borgofranco d'Ivrea (TO).

Siti utili e/o interessanti




DISCLAIMER. Tutte le metodologie, le tecniche, i rimedi suggeriti e quant'altro proposto nel Progetto Caduceo, sono ad esclusivo scopo didattico e non sostituiscono il medico, a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.
Pertanto il Progetto Caduceo, non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni o problemi, causati dall'utilizzo delle informazioni proposte, oppure da una formulazione di diagnosi o autodiagnosi i cui risultati sono risultati nocivi.


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