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LE INFLUENZE SOTTILI E DISTURBANTI

LA TESTIMONIANZA DEI MORENTI (1/2)

Sommario:



Conoscerete, e la verità vi farà liberi (Gesù di Nazareth nel Vangelo di Giovanni, 8:32).


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Il nostri Congiunti, però, non li perdiamo, ma soltanto ci precedono, ed un vincolo di religione ci unisce ad essi. Non vi rattristate per Coloro che dormono in pace: il Sangue di Gesù è la nostra speranza ed è salvezza per la vita eterna (S. Gaspare del Bufalo).

Quanto segue è stato estratto dai volumi "La vita oltre la vita", scritto dal dott. Moody e "La Morte e la Vita dopo la morte" (Ed. Mediterranee), della Dottoressa Elisabeth Kubler-Ross. Si tratta di due libri che hanno avuto un grandissimo successo. Quali i motivi di un successo così sorprendente? Può solo stupirsene chi non sa che questi libri infliggono un duro colpo al più antico tabù che abbia gravato sull'umanità, il tabù della morte. Gli autore, infatti, hanno raccolto le testimonianze di persone "clinicamente morte" che, sottoposte a pratiche di rianimazione, sono tornate a vivere.

Che cosa hanno provato mentre erano "morte"? Quali esperienze ci attendono nell'aldilà? A questi e ad altri fondamentali interrogativi viene data una risposta rassicurante, che strappa alla morte la sua maschera angosciosa, e ce la presenta come dispensatrice di pace e serenità.

Molte persone, alle quali le affermazioni contenute in questi libri parranno incredibili, reagiranno negandole senza ulteriore riflessione. Non abbiamo il diritto di biasimarli: soltanto alcuni anni fa gli autori stessi avrebbe reagito così. Esso non chiedono che il frutto delle loro ricerche venga creduto solo sulla loro parola, chiedono soltanto a quanti non credono a quel che leggeranno di cercare da loro stessi.

Più di una volta hanno rivolto questa sfida, e tra quanti l'hanno accolta, moltissimi che all'inizio erano scettici, hanno in seguito condiviso il loro stupore di fronte a tali fatti. D'altro canto vi sono stati molti che dalla lettura di questo libri hanno tratto conoscenza e conforto. Disse Gesù di Nazareth: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv. 8:31-32).

Alcune parole della dottoressa Elisabeth Kubler-Ross (6) up.jpg

Leggendo quanto segue è necessario tener presente che coloro che ci hanno fornito i racconti hanno vissuto un'esperienza assai diversa da quelle a noi comuni: esiste perciò una notevole difficoltà linguistica nell'esprimere quegli avvenimenti. Quanti hanno vissuto quell'esperienza la definiscono infatti ineffabile, inesprimibile.

Una ricerca come quella presentata chiarirà molte cose e confermerà quel che ci hanno insegnato da duemila anni: esiste una vita oltre la morte. Dai frutti di queste ricerche appare infatti chiaro che il morente resta consapevole di quanto lo circonda anche dopo essere stato dichiarato clinicamente morto. Queste cose si sono conosciute dalle le dichiarazioni di pazienti ritornati alla vita, dopo essere stati dichiarati clinicamente morti, contro ogni nostra attesa o speranza e spesso con profondo stupore del medico curante.

I pazienti a cui mi riferisco hanno conosciuto una sensazione di abbandono del loro corpo, e un senso profondo di pace e di completezza. Molti avvertivano la presenza di qualcuno che li aiutava nel loro passaggio a un diverso piano di esistenza. Molti venivano accolti da persone care morte prima di loro o da una figura religiosa di particolare importanza nella loro vita e legata, naturalmente, alla loro religione.

Personalmente credo che la nostra società sia arrivata a un punto di transizione. Dobbiamo avere il coraggio di aprire nuove porte e di ammettere che gli strumenti scientifici di cui attualmente disponiamo sono insufficienti per molte nuove ricerche.

Certamente queste informazioni possono aprire nuove porte a chi non manchi di larghezza di vedute, possono portare conforto e dare speranza, e soprattutto dare il coraggio di vagliare nuovi campi di ricerca. Per quanto incredibili queste testimonianze rispondono a verità, poiché sono dovuto a ricerche fatte in modo sincero ed onesto. Sono inoltre suffragate dalle ricerche e dalle scoperte di altri scienziati, studiosi e membri del clero, che hanno avuto il coraggio di indagare in questo campo nella speranza di aiutare quanti hanno bisogno di sapere, più che di credere.

I tipi di esperienze di pre-morte (6) up.jpg

Quel che più mi ha stupito, sin da quando ho incominciato a fare queste ricerche, è stata la grande somiglianza delle varie esperienze, che tuttavia erano state vissute da individui di religione, educazione e origine diverse. Attualmente, so di 150 casi di pre-morte, e le esperienze da me esaminate possono venir raggruppate in tre distinte categorie:

  1. Le esperienze di persone tornate alla vita dopo essere state credute, ritenute o dichiarate clinicamente morte dai loro medici.
  2. Le esperienze di persone che, durante incidenti o ferite o malattie gravi, sono andate vicine alla morte fisica.
  3. Le esperienze di persone che, al momento della morte, hanno parlato ad altre persone presenti. Queste, in seguito, sono venute a riferirmene.

Gli aspetti comuni delle esperienze di pre-morte (6) up.jpg

Le circostanze che accompagnano l'immediata vicinanza con la morte sono assai diverse tra loro, e diverse le persone che hanno conosciuto tali esperienze, ma è stupefacente la somiglianza delle esperienze di pre-morte in quanto tali. L'analogia dei diversi resoconti è infatti tale da permettere l'individuazione dei seguenti elementi comuni, nell'ordine nel quale abitualmente si presentano.

Un uomo sta morendo e, nel momento in cui ha raggiunto l'acme della sofferenza fisica, sente dalle parole del dottore di essere clinicamente morto. Avverte allora un rumore sgradevole, come un tintinnio o un ronzio, e contemporaneamente sente di muoversi con estrema rapidità lungo una galleria buia. Giunto al termine, avverte improvvisamente di essere uscito dal proprio corpo, ma di trovarsi ancora nell'ambiente in cui si trovava prima e vede in lontananza il suo stesso corpo, come se egli fosse soltanto uno spettatore. Da quella posizione privilegiata osserva gli eventuali tentativi di rianimazione e prova un senso di sconvolgimento emotivo.

Dopo breve tempo, si riprende e si abitua alla sua strana condizione. Avverte di avere ancora un "corpo", ma di una natura assai diversa e dotato di poteri assai diversi da quelli del corpo fisico che ha lasciato dietro di sé. Cominciano allora ad accadere altre cose. Altri individui gli si fanno vicino per aiutarlo. Scorge gli spiriti di parenti e amici già morti e gli appare uno spirito di amore come egli non ha conosciuto mai: un Essere di luce.

Questo Essere gli rivolge, senza parole, una domanda che lo esorta a valutare la propria vita, e lo aiuta mostrandogli, come in un playback, gli avvenimenti più importanti della sua esistenza.

A un tratto si trova vicino a una barriera, o a un confine, che sembra rappresentare la divisione tra la vita terrena e l'altra vita. E tuttavia sente di dover tornare sulla terra, sente che non è ancora giunto per lui il momento della morte. Tenta di opporsi perché è ormai affascinato dall'altra vita e non vuole tornare in questa. È sopraffatto da intensi sentimenti di gioia, amore e pace. Tuttavia si riunisce in qualche modo al suo corpo fisico e torna alla vita.

Più tardi tenta di riferire ad altri la sua esperienza, ma gli riesce difficile farlo. Non trova parole umane capaci di descrivere quegli episodi non terreni. Scopre inoltre che gli altri non lo prendono sul serio e rinuncia a parlare. Ma l'esperienza conosciuta segna la sua esistenza, in particolare le sue opinioni sulla morte e il suo rapporto con la vita.

È importante sottolineare ancora una volta che questa mia ricostruzione non è l'esperienza di una singola persona, ma piuttosto una traccia di ciò che succede creata raggruppando gli elementi comuni trovati in moltissimi resoconti. Vedremo di seguito queste diverse fasi per renderle più chiare.

Riferimenti bibliografici up.jpg

  • 1. Alice Bailey, Trattato di magia bianca.
    Edizioni Nuova Era.
  • 2. Charles Rafael Payeur, La luce oltre la soglia.
    Edizioni Età dell'Acquario.
  • 3. Michael Eastcott, The phenomenon of death.
    Sundial House, Tunbridge Wells.
  • 4. Maitreya School of Healing, Mental Color Therapy.
    Jeymer Avenue, London, England.
  • 5. Alice. A. Bailey, Trattato di magia bianca.
    Edizioni Nuova Era.
  • 6. Raymond A. Moody jr., La vita oltre la vita.
    Arnoldo Mondadori Editore.

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Una proposta per un approccio olistico alla diagnosi ed alla terapia.