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SCHEDE TERAPEUTICHELE INTOLLERANZE ALIMENTARISommarioLE DIFESE DEL NOSTRO ORGANISMOLE INTOLLERANZE ALIMENTARI
L'APPROCCIO MEDICO UFFICIALEL'APPROCCIO OLISTICO
RIFERIMENTIImportante: quanto qui proposto fa parte di un approccio olistico alla malattia, pertanto relativamente nuovo, che si è dimostrato efficace. Non asseriamo, con questo, che queste scoperte siano state scientificamente confermate e che rappresentino la verità in assoluto. Vi incoraggiamo perciò a studiare, sperimentare, e trovare la verità da voi stessi. PREMESSATrovi qui sotto un breve riassunto sulle difese organiche (Reazione infiammatoria e Sistema immunitario), a favore dei lettori che non possiedono questo tipo di informazioni. Sottoliniamo il fatto che senza tali conoscenze la lettura di questa pagina non potrà essere chiaramente compresa. Per maggiori dettagli su questo argomento clicca qui.
LE DIFESE DEL NOSTRO ORGANISMOLa malattia ha sede nella cellula, è cioè sempre in rapporto con una lesione della struttura o della funzione di una o più cellule. Questo concetto, espresso dapprima da Morgagni e ribadito poi da Virchow, rappresenta il cardine della Patologia generale (Enciclopedia della Scienze De Agostini). LA REAZIONE INFIAMMATORIAIl nostro organismo, per difendersi da tutto ciò che potrebbe essere pericoloso, utilizza delle cellule particolari: alcune di esse fanno parte dei globuli bianchi contenuti nel sangue ed altre, invece, sono disseminate in tutto l'organismo dove esso contatta il mondo esterno. Queste cellule che fungono da sentinelle, sempre all'erta nel loro lavoro di sorveglianza, si chiamano mastociti e si trovano localizzate nel tratto respiratorio, nel tubo digerente (stomaco e intestini), nell'apparato uretro-genitale ed, ovviamente, su tutta l'epidermide. I mastociti sono in grado di riconoscere le cellule strane, generalmente proteine, che potrebbero danneggiare l'organismo. Quando esse riconoscono un nemico, e lo possono riconoscere dal suo antigene (una specie di firma biologica posseduta da tutte le sostanze viventi), liberano alcune sostanze chimiche, tra cui l'istamina. Le sostanze rilasciate hanno molte funzioni, la più importante è quella di richiamare in quell'area delle cellule, dette macrofagi (grandi mangiatori), che fanno parte dei globuli bianchi del sangue, e provvedono ad eliminare il nemico e quindi pulire il campo di battaglia. La reazione infiammatoria, detta anche "infiammazione", occorre quando i tessuti vengono danneggiate da batteri, traumi, tossine, calore, o qualsiasi altra causa nociva. Le sostanze emesse dai mastociti, causano l'allargamento dei pori dei vasi capillari sanguigni affinché possano uscire i macrofagi e parte del liquido di cui il sangue è costituito. Questo liquido, una volta uscito dai capillari, aiuta isolare le sostanze anomale da ulteriori contatti con i tessuti del corpo. Nell'area dove è in corso una reazione infiammatoria appaiono quasi sempre i seguenti segnali: calore, rossore, dolore, gonfiore, a volte compare anche il pus, che rappresenta un accumulo di macrofagi e nemici sconfitti. Con la "reazione infiammatoria", l'organismo riesce ad eliminare buona parte dei nemici. Quando essa non risulta sufficiente entra in azione il Sistema immunitario.
IL SISTEMA IMMUNITARIOIl Sistema immunitario rappresenta l'esercito preposto alla difesa del nostro organismo. Nel suo insieme utilizza varie cellule, tutte facenti parte dei globuli bianchi del sangue. Tra esse, le più importanti, sono:
Sequenza con cui l'organismo provvede alla sua difesa:
La memoria del Sistema immunitarioQuando il Sistema immunitario incontra un nemico genera dei linfociti B o T al fine di neutralizzarlo ed eliminarlo. La preparazione dei linfociti, adatti a tale compito, comporta alcune ore e, in certi casi, persino qualche giorno. Per evitare questo lavoro preparatorio, il Sistema immunitario memorizza le informazioni relative al "nemico" sulla superficie dei mastociti (le sentinelle localizzate in tutto l'organismo). Pertanto, se il medesimo "nemico" si dovesse ripresentare, l'azione di difesa sarebbe immediata. Questo meccanismo, in molti casi, ci difende da vari tipi di malattie ed è lo stesso che viene utilizzato dalle vaccinazioni. I disordini del Sistema immunitarioI disordini e i sistemi immunitario accadono quando la risposta immunitaria è inappropriata, eccessiva o mancante.
Per maggiori dettagli sul Sistema Immunitario clicca qui.
LA DIFESA INTESTINALEQuando il sistema digerente funziona bene solo alcuni componenti, accuratamente selezionati, posso attraversare la mucosa dell'intestino ed entrare nel flusso sanguigno. Ma quando le condizioni non sono ottimali può verificarsi un'infiammazione della mucosa intestinale, specialmente del colon e del retto, con conseguente diminuzione della sua impermeabilità. In queste condizioni, alcune particelle estranee (specialmente i peptidi, ovvero frammenti di proteine maldigerite), riescono a filtrare attraverso la mucosa intestinale e ad entrare nel flusso sanguigno, ciò provoca la reazione del Sistema Immunitario che le attacca considerandole, giustamente, come nemici da eliminare. Gli scienziati che hanno studiato questo fenomeno hanno riscontrato che tale disfunzione può causare anche alcune forme di artrite. Se la quantità di tossine, batteri, funghi e parassiti, che riescono ad arrivare nel sangue dovesse essere elevata, potrebbe persino superare la capacità detossificante del fegato creando varie sintomatologie, tra cui: allergie, intolleranze, confusione, perdita di memoria e mente annebbiata. Per dettali vedere Leaky Gut Syndrome (La sindrome di sgocciolamento intestinale).Una teoria sul come nascono le malattie autoimmuniAlcune cellule di animali, specie quelle del maiale, sono assai simili a quelle del corpo umano. Se alcune di queste cellule mal digerite o non digerite, riescono a superare la barriera creata dalla mucosa intestinale possono, tramite la linfa, arrivare in qualche altra area del corpo. Qui giunte, attivano il Sistema Immunitario che le considera come un nemico penetrato dall'esterno e crea degli anticorpi per eliminarle. Ma siccome le cellule considerate "nemiche" sono assai simili a quelle dell'area in cui sono state localizzate, vi è il rischio che gli anticorpi inizino a colpire anche quelle di quell'area, ovvero una parte dello stesso corpo a cui appartiene, dando così origine ad una malattia cosidetta autoimmune. Per dettali vedere Leaky Gut Syndrome (La sindrome di sgocciolamento intestinale).
IL COMPLEMENTOIl "complemento" è un componente del plasma sanguigno formato da venti proteine complesse, che si attivano in cascata, una dopo l'altra, creando delle molecole capaci di eliminare le cellule nemiche attaccandosi alla loro membrana protettiva e perforandola. Solitamente la cascata è attivata dalla proteina n. 1, quando essa trova degli antigeni catturati da un anticorpo. La velocità con cui si attivano tutte le proteine in cascata è incredibile, e come risultato la cellula nemica viene "bucata" e neutralizzata (via classica). Talvolta il complemento può essere attivato anche in assenza di antigeni legati ad anticorpi, in questo caso (presenza di virus o batteri), è la proteina n. 3 che si attiva e fa attivare tutte le altre proteine (via alternativa).
LE INTOLLERANZE ALIMENTARISi calcola che, attualmente, circa l'1% della popolazione italiana soffra di intolleranze alimentari, e tale cifra è in aumento. L'importanza dell'interazione tra cibo e organismo è di interessante attualità, è stato infatti riscontrato che in certi casi l'alimento può produrre un danno tissutale su vari organi ed apparati, tra cui la mucosa intestinale sembra la più colpita. Accade anche, sempre più spesso, che una dieta non riesca a far perdere peso, oppure che si soffra di qualche disturbo particolare (gonfiori, allergie, problemi cefalee ed altro), e che questo trovi la sua origine in una intolleranza alimentare. Va notato che un solo alimento non tollerato può provocare svariati sintomi, tra cui: tachicardia ed aritmia, edemi, cefalea ed emicrania, naso colante, eccitazione, colon irritabile, nausea, dolori muscolari, ecc. Queste intolleranze vengono anche definite enzimopatie, e possono insorgere a tutte le età. L’esistenza di queste intolleranze rappresenta un modo di agire errato del Sistema Immunitario, ciò riduce la sua capacità difensiva e crea maggiore possibilità di contrarre qualche malattia. Questo tipo di reazione è assai più frequente di quelle causate dalle allergie alimentari (100 casi di intolleranze per 20 di allergia). Le intolleranze possono dipendere da problemi digestivi/assimilativi o dall'azione di sostanze anomale (farmaci, additivi, ecc.), talvolta presenti negli alimenti o prodotte dall'intestino a causa della fermentazione degli alimenti stessi. In questi casi la reazione è riproducibile ed è dose-dipendente. Mentre per scatenare una reazione allergia basta una minima quantità di prodotto, per una reazione da intolleranza alimentare è necessario un accumulo di sostanze tossiche verso le quali l'organismo diventa particolarmente sensibile. Le intolleranze vengono perciò definite "dose-dipendente"; dipendono, infatti, dalla quantità di prodotto assunto. È importante differenziare le intolleranze alimentari dalle allergie (in cui cui compaiono sempre gli anticorpi IgE). Sembra, infatti, che le intolleranze siano mediate da una attivazione delle linfociti B con produzione di anticorpi IgG e IgA, provocata da frazioni proteiche del cibo e dei lactobatteri, con coinvolgimento anche dei linfociti T e delle interleuchine. Esistono vari tipi di intolleranze (enzimatiche, farmacologiche, ecc.). Quelle farmacologiche vengono anche definite reazioni pseudoallergiche (PAR), perché, a livello clinico, esistono molte somiglianze con le allergie mediate dagli anticorpi IgE. Le intolleranze note scientificamente sono solo due:
Va notato l'intolleranza non è dovuta ad un alimento particolare (ad es. la pasta). Quando si parla di "intolleranza al glutine", non ci si dovrebbe riferire al pane, alla pasta o altri cibi a base di frumento, bensì al glutine, un gruppo di molecole che sono contenute nel frumento ed anche in altri cereali... e tali molecole, fisiologicamente attive, sono milioni. Pertanto, un test che si basa sul pane o la pasta non ha molto valore, si pensi quanti tipi di pasta o pane esistano in commercio! Le intolleranze alimentari sono difficili da riconoscere, perché attivano una reazione MEDIATA (e non "immediata" come le allergie), i sintomi appaiono infatti dalle 3-4 alle 72 ore dopo l'assunzione del cibo incriminato. Queste intolleranze non danno una reazione evidente come le allergie; all'inizio possono proporre dei sintomi leggeri ma, se non riconosciute e curate nel tempo, aumentano il carico tossico nell'organismo, e possono creare i presupposti per disturbi assai seri, disfunzioni e malattie. I disturbi legati alle intolleranze sono diversi da quelli delle allergie: sono meno acuti, tendono a ripetersi nel tempo e sono difficilmente collegabili all'assunzione di un determinato alimento. Tali disturbi includono: difficoltà di digestione, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, stanchezza, gonfiori, mal di testa, sfoghi sulla pelle, tosse, rinite, asma. Patogenesi delle intolleranze alimentariNel nostro intestino il Sistema Immunitario è presente con le placche di Peyer che, assorbendo delle particelle degli alimenti in transito, ne controllano gli antigeni generando degli anticorpi IgA. Se le IgA si legano a delle particelle innocue non provocano infiammazioni (a differenza di tutti le altre Ig) ed in seguito vengono digerite ed eliminate dai fagociti (gli spazzini del corpo umano), senza provocare complicazioni. Nei casi di intolleranza alimentare è carente il processo detto di "induzione di tolleranza orale", pertanto anche gli alimenti non pericolosi anziché legarsi alle IgA si legano con le IgG provocando infiammazione. Infatti, quando gli anticorpi IgM e IgG, si legano agli antigeni (ad esempio i microbi) provocano una reazione infiammatoria. Pertanto le persone intolleranti a qualche alimento, producono erroneamente più IgG e meno IgA. Questo problema potrebbe risiedere nelle stesse placche di Peyer che, considerando le particelle di cibo innocuo come nemico, le fa legare con gli anticorpi IgG.SintomatologiaÈ assai varia, comunque almeno 2 dei sintomi sotto elencati possono far pensare all'esistenza di una o più intolleranze alimentari:
Cause scatenanti
Conoscere il glutineSi intende con "glutine" una proteina che, purtroppo, è sempre più presente nella nostra alimentazione. Contrariamente all'idea comune, che lo associa al pane ed alla pasta, è contenuto anche in altri cereali, ad es.: grano, orzo, farro, kamut, segale, triticale, sorgo, spelta, frik (grano egiziano) e, ovviamente, in tutti i loro derivati. A volte lo si trova utilizzato come addensante in creme, budini, prosciutto cotto, insaccati e persino in alcuni medicinali. Con il passare degli anni gli esperti in agricoltura hanno selezionati cereali a sempre più alto contenuto di glutine. Dal farro usato in epoca romana, che ne conteneva assai poco, si è passati al grano, che ne contiene una buona quantità, e quindi al grano duro, che ne contiene ancora di più. Quest'ultimo è stato creato dagli Italiani che, tra le due guerre mondiali, cercavano un tipo di grano capace di crescere in terreni semi-desertici, come quelli della Libia. Di fatto questo grano cresce in terreni poveri d'acqua, assorbe meno acqua durante la cottura e, per tale motivo, la pasta resta "al dente". Recentemente si è scoperto un tipo di grano ancora più ricco di glutine che offre una maggiore resa agricola ed ha un contenuto di glutine pari, se non superiore, al 50% delle proteine totali. Il grande utilizzo attuale del glutine va ricercato nel fatto che rende gli impasti morbidi ed elastici, grande vantaggio nella panificazione perché il pane diventa morbido, a differenza di quello di solo farro che si sbriciola quando si vuole affettarlo. Si comprende facilmente come panini e tramezzini trovino l'uso di pane al glutine estrememente adeguato. Non si è ancora ben definita la quantità di glutine nell'avena e quinoa, il "seitan" (prodotto della linea macrobiotica), ne contiene il 100% ed è assente nel riso, nel miglio e nel grano saraceno. Questo è il motivo per cui si prescriveva la "dieta in bianco" a coloro che soffrivano di gastroenterite, malattie dell'apparato digestivo o fenomeni infiammatori generalizzati. Tale dieta era basata sul riso bollito e acqua di riso, entrambe prive di glutine. Problemi dovuti alle intolleranze alimentariI problemi causati da questo tipo di intolleranze sono molto vari, se volessimo elencarli tutti ci troveremmo di fronte ad una lista interminabile. Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è frequentemente coinvolto (assieme a muscoli e pelle). Seguono in ordine: l'apparato gastrointestinale, l'occhio e il cuore. L'astenia, l'iperattività, le dermatiti e i problemi gastrointestinali sono il sintomo più frequente. Il coinvolgimento alimentare può essere rilevato anche nelle cefalee, nell'insonnia e nei dolori (algie) muscolari. Vi è anche uno studio, iniziato nel 1995, che prende in considerazione l'influenza che le intolleranze possono avere sul sovrappeso e le obesità. Come individuare le intolleranze alimentariPurtroppo non è semplice individuare l'intolleranza alimentare perché appare dopo che il prodotto incriminato è stato consumato per diverso tempo, e non provoca sintomi unici e precisi. Talvolta si possono persino creare dei disordini di peso, sia in eccesso che in difetto. Esistono diverse metodologie di individuazione: alcune sono di laboratorio ed altre coinvolgono dinamicamente il paziente. I test di laboratorio sono assai complessi e vanno a misurare la quantità di alcuni anticorpi. L'intolleranza al glutine, per es. si scopre mediante dosaggi sierologici: gli AGA, che vanno a misurare la quantità di anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG, e gli EMA, che misurano la quantità di anticorpi antiendomisio di classe IgA. Vi è anche un recente test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA, gli anti-transglutaminasi. Tra i vari metodi troviamo anche il Rast test basato sui prelievi sanguigni ed il Prick test, (test della puntura). Questo test si effettua facendo sulla pelle un piccolo taglietto in cui viene versata una goccia di estratto del prodotto da testare. Se la pelle si irrita il prodotto risulta causa di problemi. Si può fare un ulteriore verifica utilizzando l'alimento fresco al posto dell'estratto. Vi sono anche delle metodologie bioelettroniche tipo EAV (Elettroagopuntura di Voll) e VEGA TEST. Queste apparecchiature permettono di individuare velocemente e con esattezza gli alimenti verso i quali l’organismo può essere intollerante. Una volta conosciuti sarà facile eliminarli, rimuovendo così le intossicazioni e le reazioni da essi provocate. Si tratta di un esame veloce ed indolore, eseguito misurando la corrente che circole in determinati punti di Agopuntura localizzati nelle mani; corrente che varia inserendo nell'apparecchiatura i prodotti alimentari da testare contenuti in apposite fiale. Vanno citati anche i testi dinamici e personalizzati, che si basano sulla risposta muscolare alla somministrazione dei vari alimenti. Tra essi citiamo il Test Kinesiologico. ed Il Dria test. Con questo test, di recente produzione, si pone a contatto della mucosa sublinguale una sequenza di piccole dose di alimento e si misura, con un computer, la forza del muscolo quadricipite femorale. Se la forza diminuisce significa che la sostanza somministrata non è ben tollerata dall'organismo. Ovviamente esiste anche il metodo per esclusione, con cui si prova ad eliminare dall'alimentazione un alimento dopo l'altro, fintanto che si arriva ad individuare quello (o quelli) che sono la causa del problema.
L'APPROCCIO MEDICO UFFICIALEIl punto di vista medico sulle intolleranze alimentariTeoricamente le proteine che assumiamo con i pasti (carne, presce, pollo, uova, formaggi, ecc.), dovrebbero essere digerite completamente e scomposte in particelle molto più piccole chiamate aminoacidi. Ad oggi la Medicina Ufficiale non conosce perché tali proteine, che dovrebbero essere degradate dall'acido cloridrico prima e dagli enzimi intestinali e pancreatici poi, riescono comunque a superare la mucosa intestinale, anche se non sono completamente digerite, attivando così delle reazioni immunitarie. Dice a tal proposito Hermann G.F.(1): "Le teorie attuali propongono che le intolleranze alimentari siano mediate da una attivazione dei linfociti B con produzione di anticorpi IgG e IgA da parte di frazioni proteiche del cibo (proteine non digerite completamente, N.d.r.) e dei lactobatteri, con coinvolgimento anche della serie linfocitaria T e delle interleuchine. È curioso notare come la Medicina Ufficiale, a fronte di tali informazioni, abbia rivolto la sua ricerca sul modo migliore di controllare la reazione del Sistema Immunitario, mentre i motivi che non permettono alla digestione proteica di essere completa ed efficace, e quelli che degradano la mucosa intestinale al punto di lasciar passare sostanze indesiderate (dettagli). sono stati stranamente tralasciati. Pertanto la ricerca citata ha dato luogo a vari farmaci "antiinfiammatori" o "immunosuppressori", ovvero in grado di ridurre l'infiammazione o la reazione del Sistema Immunitario. Questi farmaci, purtroppo, non rimuovono affatto le cause profonde che hanno generato la malattia. Cura medica dell'intolleranza alimentareLa miglior cura per l’intolleranza alimentare è l’esclusione dell’alimento nocivo dalla dieta. Nei casi più gravi viene utilizzata la "terapia desensibilizzante specifica per via orale".
L'APPROCCIO OLISTICONessun trattamento medico attuale può sinceramente vantare un'alta percentuale di successi, infatti, per poterlo fare, dovrebbe essere dedicato alla rimozione delle cause originarie della malattia (Dr. J.H. Tilden). Considerazioni inizialiAbbiamo visto più sopra come la Medicina Ufficiale consideri, quale motivo fondamentale delle allergie e intolleranze alimentari, il fatto che gli alimenti (specie quelli proteici), non vengono correttamente digeriti ed assimilati, e riescono a filtrare nella linfa e nel sangue passando dalla mucosa intestinale. Tale cattiva digestione/assimilazione dei cibi, può dipendere da una scarsità di enzimi che li dovrebbero degradare o alla presenza di batteri nocivi che, alterando la flora intestinale, ne impedisce il corretto assorbimento. A questo si devono aggiungere l'alterazione della mucosa intestinale che, avendo perso la naturale capacità filtrante, permette il passaggio di molecole batteriche o alimentari (intatte o non completamente processate e degradate), nella linfa e nel sangue. Tali molecole hanno caratteristiche antigeniche e sono perciò in grado di creare una reazione immunitaria. Questo fenomeno può avvenire in qualsiasi età. Va notato che i problemi intestinali (disbiosi), secondo alcuni autori tedeschi, sono arrivati a coinvolgere l'80% della popolazione. Presupposti importanti
Proposta di teoria eziologica delle Intolleranze alimentari
Approccio olistico alle Intolleranze alimentariDate tutte le premesse esaminate in questo documento appare chiaro che l'unico modo per tentare di risolvere radicalmente l'intolleranza alimentare comprende la seguenti azioni:
Il tutto, ovviamente, sotto la supervisione di un professionista che riconosca valido questo tipo di approccio terapeutico.
Riferimenti bibliografici
Per approfondimento
Siti utili e interessanti
GlossarioNota per la terminologia in lingua inglese. Helper, Helper Cell, T helper, T Helper Cell, T4-helper cell, T4-cell, T4-helper lymphocyte, T4-lymphocyte, CD4 cell e CD4 lymphocyte, sono nomi diversi per gli stessi globuli bianchi del sangue. Agenti patogeni. Sono organismi unicellulari, invisibili ad occhio nudo, capaci di danneggiare il nostro organismo. Si suddividono in: batteri, virus e funghi (o miceti). |
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