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COME CI SI AMMALA, PERCHÉ NON SI GUARISCE

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GLI INTESTINI, SETTE METRI DI GUAI

Sommario

La maggior parte dei problemi di salute, oggi diffusi nelle società industrializzate, è dovuta ad un cattivo stato di pulizia intestinale (Dr. Bernard Jensen in "Intestino libero", Macro Edizioni).

Brevi richiami di fisiologia up.jpg

Gli intestini rappresentano la terza tappa che il cibo assunto nei pasti incontra nei suo viaggio dentro di noi. Prima trova la bocca, dove dovrebbe essere ben masticato e insalivato, poi lo stomaco, ove avviene buona parte della digestione, e quindi questo lungo tubo dove si completa la digestione, vengono assorbiti i nutrimenti e ciò che resta viene reso solido per poter essere eliminato.

Ne risulta che tutti i giorni, per almeno tre volte, transitano negli intestini gli alimenti e le bevande che assumiamo nei pasti principali.

Un'esperienza assai interessante up.jpg

Prima di continuare nel nostro viaggio alla ricerca delle cause profonde delle malattie, e dei modi in cui cercare di rimuoverle, vorremmo proporre ai nostri lettori l'esperienza di Sir Arbuthnot Lane, che fu un chirurgo del Re d'Inghilterra. Questo medico si era specializzato nell'asportare tratti malati di intestino, e nel ricucire i tronconi rimasti al fine di ridare all'organo la possibilità di funzionare.

Durante gli anni in cui lavorò nel campo della chirurgia, ebbe modo di notare uno strano fenomeno: vi erano dei pazienti che qualche mese dopo l'intervento al colon, guarivano da malattie che non avevano alcun apparente collegamento con l'organo operato. Tra questi un ragazzo che guarì da una grave forma di artrite e una donna che ebbe una completa guarigione dal gozzo che l'affliggeva. Queste ed altre esperienze convinsero il dott. Lane che l'intossicazione intestinale poteva contribuire a far ammalare altre parti dell'organismo che, con il colon, pareva non avessero alcun collegamento.

Oggi la Medicina ufficiale dichiara chiaramente di non aver ancora scoperto la causa di molte malattie che affliggono l'umanità, tra esse il cancro, il tumore, le malattie autoimmuni, vari problemi della pelle (psoriasi, ecc.), le allergie ambientali e le allergie e/o intolleranza alimentari che si stanno diffondendo sempre di più.

Perché non lo ha ancora scoperto? Perché in fatto di intossicazioni organiche prende in considerazione solo i veleni che possono arrivare dall'esterno (funghi, sostanze chimiche, gas, ecc.), e non valuta quelli che si possono creare nell'intestino, e quindi diffondersi pregiudicando la buona salute di altre aree dell'organismo. Questa negligenza attuale lascia alquanto stupiti perché la pulizia intestinale, fino a non molti anni fa, era considerata assai importante e la purga mensile, che molti di voi ricorderanno, ne era un segno evidente.

Gesù stesso, nel "Vangelo Esseno della Pace", raccomandava ai suoi Apostoli: "Non pensate che sia sufficiente che l'Angelo dell'acqua vi abbracci soltanto esternamente. Vi dico, in verità, l'impurità interna è di gran lunga più grande dell'impurità esterna. E colui che purifica se stesso esternamente, ma internamente rimane impuro, è simile alle tombe che fuori sono ben dipinte, ma dentro sono piene di ogni sorta di orribili impurità e sozzura".

Fino a qualche anno fa vi era anche la sana abitudine di eseguire il test dell'indacano sulle urine. Questa test è in grado di rivelare quanti e quali materiali tossici si sono accumulati nell'organismo (solitamente nell'intestino), e come esso cerchi di eliminarli attraverso i reni e l'urina. È un test era assai utile perché può identificare eventuali anomalie intestinali, tra cui la putrefazione che genera dei veri e propri veleni.

Perché oggi non si usa più, così come la purga mensile è andata in disuso? Forse perché l'alimentazione è più sana? Non pensiamo proprio che sia così... ed allora perché? Sarebbe interessante chiederlo al proprio medico di famiglia.

Fisiologia dell'intestino up.jpg

Il tratto intestinale, anche se non considerato come tale, con la sua notevole area di contatto con i prodotti della digestione (circa 300 metri quadrati di superficie), rappresenta uno tra i più importanti organi del corpo, svolge infatti importanti funzioni digestive, promuove l'assorbimento e collabora con reni, pelle e polmoni, nei processi di eliminazione.

Gli ultimi tratti dell'intestino, il colon (o intestino crasso) e il retto, sono certamente la parte più importante perché in tale sede, grazie agli enzimi ed alla flora batterica, termina la digestione e vengono assorbite molte sostanze importanti: l'acqua, gli aminoacidi (i costituenti delle proteine) e parecchi dei prodotti medicinali eventualmente usati.

Salute intestinale e malattie up.jpg

Cosa succede quando le pareti del colon non sono sane? Succede qualcosa di assai pericoloso per la buona salute: la mucosa si infiamma e perde la sua impermeabilità, ovvero permette a sostanze tossiche, eventuali parassiti o particelle di cibo non ben digerite, di attraversarla ed entrare nei liquidi organici.

Queste sostanze, diffondendosi nell'intero organismo, posso generare i sintomi più disparati, tra essi citiamo: emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi ed altre malattie della pelle, disturbi alla prostata, diverticoli, gravi costipazioni, prolassi intestinali, artriti, reumatismi, disturbi cardiaci, asma, problemi respiratori, noduli al seno, perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi ai capelli, parassitosi intestinale che porta a digrignare i denti nella notte, e molti altri disturbi.

Esamineremo ora alcune delle condizioni che fanno del nostro intestino il punto iniziale di tante disfunzioni e malattie che, di primo acchito, nessuno penserebbe ad associare a tale organo. Fondamentalmente, anche in una persona sana, è possibile riscontrare una o più delle seguenti condizioni anomale:

È ovvio che tali condizioni sono correlate l'una con l'altra, anche se la diagnosi ne rileva solo una, essendo essa preponderante sulle restanti.

1. Le incrostazioni fecali up.jpg
Metà delle persone, che dicono di essere in buona salute, portano continuamente con sé, fin dall'infanzia, parecchi chili di sostanze mai eliminate. Una buona evacuazione al giorno non ha alcun significato (Prof. Arnold Ehret, in The mucusless diet).

Quando si pensa alla farina di frumento viene spontaneo un ringraziamento, pensando che con essa si è sfamata l'umanità dagli albori del tempo. Dobbiamo però precisare che la farina usata nei tempi passati era integrale, e le massaie che hanno provato ad impastare la pasta del pane, sanno bene quanto sia difficile da usare se non mescolata con della normale farina bianca.

La farina bianca, infatti, presenta purtroppo un grande inconveniente, tanto pericoloso quanto sconosciuto: è collosa!. Questo fatto lo si riscontra facendo cuocere acqua e farina bianca a fuoco lento, ne sortisce una colla tanto buona che serve ancor oggi per rilegare il libri antichi.

"Ed allora?, chiederà qualcuno, cosa centra tutto ciò con la buona salute?". Centra, e molto, perché con il passare degli anni i cibi contenenti farina bianca, lasciano una patina sulle pareti dell'intestino, specialmente sulla parte finale, detto intestino crasso o colon. Questa patina, giorno dopo giorno, può diventare tanto spessa che nello spazio centrale (detto "lume") riesce a passare a stento una matita.

Una delle maggiori cause dei problemi intestinali, specialmente del colon, va ricercata nella patina di cui sopra che, nel corso degli anni, diventa una vera e propria incrostazione, che, sono le parole del dr. Jensen, assomiglia ai pneumatici delle automobili. È ovvio che tali incrostazioni non sono le uniche responsabili, ad esse si devono aggiungere: il poco movimento, l'inquinamento ambientale, l'uso di medicinali non naturali ed anche un'alimentazione sbilanciata, assai ricca di zuccheri, di alimenti raffinati e additivi chimici che, nel contempo, risulta povera di elementi importanti, come fibre, vitamine e sali minerali.

Tutto questo, a cui si dove aggiungere lo stress, determina un'alterazione delle pareti intestinali, provocando una contrazione eccessiva o insufficiente. Questa condizione, non solo causa un accumulo di scorie e l'aumento delle incrostazioni fecali descritte in precedenza, ma può influenzare la flora batterica, rallentando i processi biologici propri dell'intestino.

2. La disbiosi intestinale up.jpg

Nel colon vi è una notevole flora batterica che può essere soggetta a modificazioni che la rendono molto pericolosa per la salute. Quando la flora è equilibrata ed utile all'organismo vi è una condizione di salute che prende il nome di "eubiosi". Quando, invece, appaiono dei batteri non desiderati, l'equilibrio si altera e viene a crearsi la "disbiosi intestinale", una condizione, purtroppo, assai diffusa.

Un'alimentazione non consapevole (troppi zuccheri e proteine, errato accostamento dei cibi, poca e cattiva masticazione), pasti ingeriti con premura e l'uso di lassativi, antiacidi, antibiotici, ecc., creano un prodotto della digestione (bolo) ricco di proteine mal digerite e altre sostanze anomale, che predispongono allo sviluppo di varie sostanze tossiche e batteri della putrefazione, entrambi molto dannosi. Tutto questo, purtroppo, trova riscontro nel forte aumento statistico delle patologie gravi del colon, tra cui troviamo: diverticoli, polipi, rettocolite ulcerosa, tumori, ecc.

3. La SII (Sindrome da Intestino Irritabile) up.jpg

La SII (Sindrome da Intestino Irritabile) viene anche chiamata IBS (Irritable Bowel Syndrome). Si tratta di una patologia che mette l'intestino in condizioni di "spremere" il cibo digerito in modo troppo debole o troppo forte, facendo così in modo che il transito del medesimo sia troppo lento o troppo veloce.

Talvolta la SII è causata dall'ansia o dallo stress, in molti casi, però, i test atti a determinare la permeabilità intestinale rivelano la presenza di una crescita eccessiva di funghi, parassiti e/o batteri patogeni. I microbi più comunemente riscontrati sono il Blastocystis hominis e le varie speci di Candida. In certi casi le condizioni sono ulteriormente peggiorate dalla presenza di "leaky gut syndrome", ovvero dalla perdita di impermeabilità della mucosa intestinale (vedi più innanzi).

Se si concede alla SII di procedere nel tempo, senza affrontare il dovuto trattamento, essa può degenerare in disordini più seri, come l'infezione da candida, la sensibilità chimiche multipla, la sindrome di affaticamento cronico, molte malattie autoimmuni e perfino il cancro.

Va notato che le cure mediche riescono raramente ad eliminare la SII. Per trattarla correttamente sono più adatti i rimedi naturali e devono essere diretti anche alla rimozione della causa, al miglioramento delle funzioni gastrointestinali ed alla guarigione della mucosa intestinale.

4. La Leaky Gut Syndrome up.jpg

Sembra davvero incredibile, anche perché generalmente i medici non ne parlano, ma molti problemi e malattie nascono proprio a causa di un malfunzionamento dell'intestino, generalmente causato da un cattivo stato delle sue pareti che perdono la dovuta impermeabilità. Questa patologia, tradotta letteralmente, significa "sindrome da intestino che sgocciola", ma viene comunemente tradotta come "perdita di impermeabilità della mucosa intestinale".

Negli USA tale perdita è conosciuta, studiata e fortemente sospettata di essere all'origine di varie patologie quali: malattia celiaca, infezione da Candida, malattia di Crohn, infestazione da Giarda, eczema atopico, problemi digestivi, fatica cronica, allergie alimentari, intolleranze alimentari, asma, mal di testa ed artrite. Prova ne sia che facendo una ricerca in www.google.it, con "leaking gut syndrome", vengono dati circa 10.000 riferimenti. In Italia, invece, non è molto conosciuta, la ricerca di cui sopra produce infatti solo una decina di risultati.

Questa patologia è dovuta agli spazi tra le cellule, che sono diventati talmente ampi da permettere l'entrata di materiale tossico nella circolazione sanguigna. Questa condizione anomala permette al grasso ed ai materiali di rifiuto, che non dovrebbero essere assorbiti (batteri, funghi, parassiti con le loro tossine, proteine non digerite), di "sgocciolare fuori" ed entrare nel sangue.

Se si considera la vasta superficie della mucosa intestinale e la sua grande capacità di assorbimento, si potrà comprendere quanto sia importante che essa rimanga perfettamente impermeabile, per evitare che le sostanze tossiche possano filtrare nei liquidi esterni (sangue e linfa) ed essere distribuite nel corpo creando molteplici disfunzioni e malattie.

Da questa distribuzione di veleni deriva una serie di disturbi di carattere generale che, a prima vista, sembrano non avere nessuna relazione con l'intestino: mal di testa, nervosismo, ansia, depressione, alito cattivo, riniti, acne, dermatiti, eczemi, stanchezza cronica, invecchiamento della pelle, dolori articolari, artriti ed artrosi croniche, ecc. Viene anche ad instaurarsi una forte caduta delle difese organiche perché nell'intestino esistono dalle 100 alle 200 stazioni linfatiche (placche di Peyer) che rappresentano una buona parte del nostro potenziale immunitario. Questo, ovviamente, apre la porta a varie allergie o intolleranze alimentari.

5. Glutine e malattia celiaca up.jpg

Si intende con "glutine" una proteina che, purtroppo, è sempre più presente nella nostra alimentazione. Contrariamente all'idea comune, che lo associa al pane ed alla pasta, è contenuto anche in altri cereali, ad es.: grano, orzo, farro, kamut, segale, triticale, sorgo, spelta, frik (grano egiziano) e, ovviamente, in tutti i loro derivati. A volte lo si trova utilizzato come addensante in creme, budini, prosciutto cotto, insaccati e persino in alcuni medicinali.

Con il passare degli anni gli esperti in agricoltura hanno selezionato cereali a sempre più alto contenuto di glutine. Da farro scarso di glutine, usato in epoca romana si è passati al grano, che ne contiene una buona quantità, e quindi al grano duro, ancora più ricco di glutine.

Quest'ultimo è stato creato dagli Italiani che, tra le due guerre mondiali, cercavano un tipo di grano capace di crescere in terreni semi-desertici, come quelli della Libia. Infatti questo grano cresce in terreni poveri d'acqua, assorbe meno acqua durante la cottura e, per tale motivo, la pasta resta "al dente". Recentemente si è scoperto un tipo di grano ancora più ricco di glutine che offre maggiore resa agricola, ed ha un contenuto di glutine pari, se non superiore, al 50% delle proteine totali.

Il grande utilizzo attuale del glutine va ricercato nel fatto che rende gli impasti morbidi ed elastici, grosso vantaggio nella panificazione, in quanto il pane diventa morbido e non come quello di solo farro che si sbriciola quando si vuole tagliarlo a fette. Si comprende facilemente come panini e tramezzini trovino l'uso di pane al glutine estrememente adeguato.

Il glutine è assente nel riso, nel miglio e nel grano saraceno. Non si è ancora ben definita la sua quantità nell'avena e quinoa, il "seitan" (prodotto della linea macrobiotica) ne contiene il 100%!.

Questo è il motivo per cui si prescriveva la "dieta in bianco" a coloro che soffrivano di gastroenterite, malattie dell'apparato digestivo o fenomeni infiammatori generalizzati. Tale dieta si basava infatti sul riso bollito e acqua di riso.

Vi può essere un'allergia al glutine, in cui la risposta immunitaria è simile a quella che avviene in una malattia allergica d'origine alimentare, con presenza di numerosi sintomi. Talvolta, tale allergia, può sfociare in una malattia autoimmune estremamente grave: la "malattia celiaca", anche detta morbo celiaco o celiachia. In questa patologia il sistema immunitario crea anticorpi contro il glutine e può distruggere i villi intestinali e/o generare cachessia (magrezza estrema), ed anche portare alla morte.

E allora? Cosa possiamo fare? up.jpg

Purtroppo i lassativi, oggi largamente usati, danno solo un beneficio momentaneo perché, a lungo termine, tendono a danneggiare la mucosa intestinale. Per pulire l'intestino in modo radicale si potrebbe fare qualche seduta (max 4-5) di Idrocolonterapia (dettagli), oppure una cura completa di Sistema Colon Supra (dettagli).

Per mantenerlo pulito si dovrebbe riscoprire l'antica, saggia e salutare, abitudine di prendere una purghetta una volta al mese e quando si va in vacanza. Dice un'antica massima "Bella pelle, belle budelle", e la nostra esperienza insegna che tanti problemi di pelle, compresi quelli che appaiono dopo qualche giorno dopo aver iniziato le vacanza, sarebbero prontamente risolti con una purga o un clistere.

A proposito di brufoli sulla pella, va ricorda che, quando il corpo cerca di scaricare dei rifiuti sulla pelle, significa che ve ne sono troppi in circolo e i reni non ce la fanno a smaltirli. Se cerchiamo di eliminarli con una pomata corriamo il rischio di bloccare lo sfogo facendo in modo che il corpo vada ad accumulare i rifiuti in qualche organo. Ciò creerebbe i presupposti per problemi assai più gravi.

Conclusione up.jpg

Quanto esposto, seppur a grandi linee, permette di comprendere dove si trova la maggior fonte di tossine interne, e quanto esse possano giocare un ruolo fondamentale in tante disfunzioni e malattie, anche in alcune di quelle qualificate come "inguaribili".

Alcune direttive alimentari up.jpg

Seguono alcune direttive alimentari che hanno aiutato molti sofferenti a ritrovare una salute migliore.

COLAZIONE: frutta fresca di stagione. Una mela e qualche fico secco o prugna secca messa a mollo la sera prima, bere anche l'acqua. Yogurt naturale. Evitare gli alimenti in cui compare l'accostamento farina-zucchero, perché acidificano l'organismo.

PRANZO: solo il primo piatto, meglio il riso della pasta (non contiene glutine), con ampio contorno di verdura cruda. Qualche oliva nera.

CENA: solo il secondo, sempre con verdura cruda. Alternare: pollo, pesce, uova, formaggi di capra o pecora, yogurth. Attenzione agli alimenti a base di soia perché fanno quasi sempre parte degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

FRUTTA: meglio matura e di stagione, comunque sempre lontano dai pasti.

DOLCIUMI: ridurli al massimo, non assumerli dopo un pasto.

ELIMINARE: il cappuccino, latte e latticini di mucca. Salumi, insaccati e carni rosse. Bevande gasate, succhi di frutta conservati. Pane molliccio, più molle è e più glutine contiene, meglio quello integrale oppure cracker o grissini di una buona marca.

Bibliografia up.jpg

  • Dott. Bernard Jensen, Intestino libero.
    Macro/Edizioni, Diegaro di Cesena (FO).
    Un volume che consigliamo a tutti. Descrive cinquantanni di ricerche sulla salute e sottolinea come un intestino non pulito possa esssere la fonte di quasi tutte le malattie che affliggono le persone della civiltà industrializzata. Spiega come un intestino pulito sia una cosa assai rara, esamina i problemi nati da questa condizione e come correggerli.

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Una proposta per un approccio olistico alla diagnosi ed alla terapia.