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FATTORI DI MALATTIAL'ACCUMULO DI TOSSINESommario
Si chiamano "tossine" i rifiuti che si accumulano nell'organismo. Vi sono tossine interne (alimentazione eccessiva o sbagliata, cellule morte o degradate, veleni dovuti al muco intestinale, residui di medicinali, depositi di minerali tossici, ecc.) ed esterne (fumo, aria od acqua inquinata, ecc.). L'avvelenamento organico o tossiemia (1)L'accumulo di tossine di natura endogena (interna) ed esogena (esterna) nell'organismo determina un fattore predisponendo per l'insorgere di malattie e spesso costituisce di per sé stessa in primo sintomo di una patologia incombente. Si è riscontrato che, liberando il paziente dalle tossine endogene, diminuiscono i disturbi nella maggior parte dei casi trattati. Quando le cellule sono in pieno vigore e attività, la loro funzione di nutrizione e di eliminazione si svolge armoniosamente, ma non appena la loro energia e vitalità si affievolisce, i processi di escrezione ed eliminazione non possono avvenire nel modo dovuto e nei tessuti cominciano ad accumularsi i rifiuti organici solitamente definiti come "tossine". È proprio questo avvelenamento autogeno o autogenerato che viene chiamato "tossiemia". Va precisato tale accumulo persiste finché, con la rimozione delle cause, non viene ripristinata la giusta quantità di energia vitale. Alcuni naturalisti considerano l'avvelenamento causato dalle putrefazione e fermentazione degli alimenti nell'intestino come prima causa di tossiemia. Questa idea potrebbe non essere corretta perché questa categoria di veleni possono avvelenare soltanto se vengono assorbiti e lo possono essere solo se l'energia vitale disponibile per le funzioni di escrezione ed eliminazione "non è sufficiente". Il corpo, non tollerando le tossine, cercherà di eliminarle con un processo di pulizia; questo lavoro farà apparire ciò che viene chiamato "disfunzione o malattia". Purtroppo, se non si pone rimedio al continuo accumulo di tossine, le crisi periodiche di pulizia diventeranno più frequenti e nell'organismo si creeranno i presupposti per una malattia acuta prima e cronica poi. Quando queste crisi organiche durano solo pochi giorni vengono definite "malattie acute", se invece perdurano nel tempo vengono chiamate "malattie croniche". Partendo da questi presupposti moltissime malattie possono essere esaminate e comprese nella loro eziologia o causa profonda. Le spiegazioni fornite a tal proposito dalla medicina ufficiale possono soddisfare un giovane medico agli inizi della professione, ma non di certo uno anziano di provata esperienza, soprattutto se è logico e onesto con se stesso. La linfa, liquido vitaleTutti sanno che i vegetali si alimentano tramite la linfa che porta in tutta la loro struttura ciò che è stato estratto dalla terra. Pochi, invece, conoscono che anche all'interno del corpo umano vi sono ben dodici litri di linfa in continuo, seppur lento, movimento. La linfa, biancastra e lattiginosa, contiene acqua, sali minerali e proteine, in un certo senso potrebbe essere paragonata al mare dove vivono le creature marine; nella linfa, infatti, vivono, muoiono e si riproducono la maggior parte delle cellule del corpo umano. Mentre la funzione del sangue consiste nel nutrire le cellule e asportare le tossine che hanno creato, la linfa, si muove raccogliendo in tutto l'organismo i liquidi in eccesso, i prodotti di scarto, i batteri uccisi e le cellule morte. Nel suo lungo percorso attraversa alcune ghiandole, dette "linfonodi" dove i rifiuti organici vengono finemente triturati. La linfa, sempre più pulita, prosegue il suo viaggio e, superati tutte i linfonodi si riversa nel sangue che, come abbiamo visto, verrà purificato dai reni e dai polmoni. Se i reni funzionano bene le tossine passeranno nell'urina mentre le sostanze utili (ad esempio i sali minerali) verranno lasciati nel sangue. Va notato che il movimento della linfa dipende esclusivamente da vari muscoli e principalmente da quelli delle gambe; questi, contraendosi e dilatandosi, creano delle pressioni forzano la linfa a riversarsi nel sangue nelle vicinanze del cuore. A rimpiazzare la linfa che si è riversata nel sangue provvede la stessa circolazione sanguigna, lasciando filtrare fuori dalle vene e dalle arterie, la quantità d'acqua sufficiente per riequilibrare la situazione. Una linfa che circola male (per il poco movimento), oppure troppo intossicata a causa di cibi non adatti o male abbinati tra loro, può creare seri problemi, ad esempio vene varicose o gonfiori ai piedi ed alle gambe. Alcune persone sono "corpulente" non perché sono grasse ma per una ritenzione dei liquidi, con i quali il corpo cerca di diluire le tossine presenti nella linfa per evitare che l'ambiente dove vivono le cellule diventi troppo intossicato e pericoloso. Metabolismo, anabolismo e catabolismoLe principali funzioni delle cellule sono quelle di vivere, eliminare gli scarti dovuti alla loro vita e moltiplicarsi in modo da rimpiazzare quelle da eliminare, perché vecchie, malate o deteriorate. L'insieme dei lavori compiuti dall'organismo, compreso quello di rinnovo cellulare prende il nome di "metabolismo", un processo che comprende due fasi:
Le tossine esogeneVengono così definiti i prodotti tossici presenti nell'organismo dopo essere entrati dall'esterno. Possono derivare da diversi fattori, ne elenchiamo qualcuno a scopo indicativo. Fattori di produzione assai frequenti:
Altri fattori di produzione meno frequenti:
Le tossine endogeneQuesti veleni organici vengono anche definite "tossine autogene" perché si creano nell'organismo anche in presenza di una vita equilibrata ed un'alimentazione perfetta. Sono infatti dovute alla vita propria dell'organismo, alle attività che svolge sotto la guida della nostra volontà ed al suo necessario ricambio di cellule e tessuti. Anche il nostro mondo psichico è una fonte di tossine endogene di giorno e di notte, con le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi spaventi, i suoi dispiaceri, i suoi amori, i suoi desideri. In questa sede abbiamo considerato come tossine endogene anche quei prodotti velenosi derivanti da un'alimentazione sbagliata o eccessiva. Le tossine endogene, se non vengono prontamente eliminate tendono a raggrupparsi in tessuti specifici e in particolare nelle vicinanze dei vasi sanguigni, delle articolazioni, dei legamenti, dei tessuti muscolari, delle ghiandole e del cervello. Sono spesso in grado di provocare irritazioni locali, infiammazioni e reazioni allergiche. Fattori di produzione assai frequenti:
Altri fattori di produzione meno frequenti:
Le micro-intossicazioni (2)In presenza della pressione economica è ingenuo aspettarsi dall'insegnamento medico o dalla pratica medica un minimo di carattere scientifico. G. B. Shaw Nei trattati di patologia medica il capitolo sulle intossicazioni è relativamente poco importante; si limita di solito agli aspetti seguenti:
La Medicina chimica scolastica si limita cioè all'esame di quelle intossicazioni la cui particolare sintomatologia risulta evidente e il cui sviluppo, generalmente rapido, può facilmente riallacciarsi alla loro causa. La vita dell'uomo moderno si svolge in modo tale da subire quasi in permanenza delle intossicazioni (soprattutto alimentari) le quali non si traducono immediatamente in manifestazioni cliniche o malessere notevole. La discrezione delle loro manifestazioni e la lentezza di formazione delle malattie determinate da queste intossicazioni (o micro-intossicazioni) fanno dimenticare facilmente la loro vera origine. Sono intossicazioni che assumono importanza solo in seguito al loro ripetersi continuo nel tempo; sono esse che provocano l'apparizione delle malattie che si incontrano più di frequente e che la Medicina naturale definisce con il termine generico di "tossiemia". È evidente che non riconoscendo le cause reali di queste malattie la Medicina ufficiale naviga nell'incertezza e i suoi metodi sono destinati all'insuccesso. L'influenza delle micro-intossicazioni nella formazione delle malattie più diffuse è stata dimostrata scientificamente da Kalmar. In particolare egli ha dimostrato:
L'uomo moderno, allontanandosi dalla natura, dalle sue leggi fisiologiche, dai suoi ritmi, ha creato l'intossicazione del proprio organismo e provocato la propria degenerazione fisica. Il processo tossico degenerativo e facile a capirsi: l'organismo si difende dall'intossicazione mediante alcuni organi appositamente creati: fegato, rene, polmoni, ghiandole della pelle. Sottoposti a un lavoro eccessivo e contro natura tali organi si stancano. Ne deriva una eliminazione incompleta delle sostanze tossiche. Queste invadono rapidamente l'organismo creando una perturbazione più o meno profonda nell'equilibrio chimico degli umori. Le sostanze colloidali contenute nel protoplasma delle cellule precipitano (come l'albume dell'uovo cotto, N.d.R.); i liquidi organici cellulari si coagulano; le cellule si sovraccaricano, si sporcano, si incrostano di prodotti morti. Il ritmo degli scambi cellulari si rallenta provocando il rallentamento del ritmo vitale dei gruppi cellulari e degli organi; i liquidi organici perdono la loro fluidità; la vitalità generale non tarda a diminuire; l'organismo perde la facoltà di resistere agli attacchi ambientali atmosferici, si stanca presto, diventa un terreno ideale allo sviluppo dei microbi. L'individuo subisce l'invasione del grasso o il dissecamento dei tessuti, perde la sua forma naturalmente atletica e armoniosa, si incammina verso la malattia, la vecchiaia, la morte. Le tossine e le malattie (1)Quasi tutti gli uomini muoiono dei loro rimedi e non delle loro malattie (Moliere). Lo stato di salute di una persona dipende in gran parte da quante tossine sono accumulate nel suo organismo ed in special misura nella linfa, nel sangue e nel sistema nervoso. Un affaticamento, di carattere mentale o fisico, riduce l'energia nervosa al punto in cui l'organismo non riesce più ad eliminare le tossine (rifiuti organici) che si sono accumulate nell'organismo. Ciò crea un'accumulo di tali rifiuti nel sangue generando una condizione chiamata "tossiemia". Il corpo, non tollerando tale condizione, cercherà di liberarsi dalle tossine con una "crisi" o lavoro di pulizia; questo lavoro farà apparire ciò che viene chiamato disfunzione o malattia". Secondo questa teoria, ogni cosiddetta malattia è una crisi in cui l'organismo cerca di liberarsi dalle troppe tossine che si sono accumulate. Le malattie, perciò, non sono altro che uno sforzo fatto dalla natura per sbarazzare il corpo dai rifiuti organici accumulati. Ogni trattamento che intralci questo lavoro di eliminazione fa fallire la natura nel suo intento di autoguarigione. Se queste crisi organiche durano solo pochi giorni vengono definite "malattie acute", se invece perdurano nel tempo vengono chiamate "malattie croniche". Qualsiasi malattia venga esaminato, si può provare che la sua causa scatenante è la tossiemia. Le spiegazioni della medicina ufficiale possono soddisfare un giovane medico agli inizi della professione ma non di certo uno anziano di provata esperienza, soprattutto se è equilibrato e se la sua logica non è a rimorchio di una credenza o di una scuola. In definitiva possiamo considerare le "malattie" come il risultato di un avvelenamento organico dovuto sia a causa dell'alimentazione che dello stress. La ritenzione dei rifiuti nel sangue con un autoavvelenamento che viene definito "tossiemia". Quando l'organismo è normale le tossine vengono normalmente eliminate e non creano problemi. Quando, invece, non vengono completamente eliminate in seguito all'accumulo di stress o altre ragioni, allora ne risulta la tossiemia, causa di ogni malattia. Secondo il Dr. Tilden, non esiste all'origine che una sola tossiemia che ingloba tutto ed è l'avvelenamento del sangue causato dall'incapacità organica di eliminare tutte le cellule morte che la linfa vi ha riversato. Gould da all'avvelenamento da cellule morte la priorità rispetto a quello da microbi. Certamente le affermazioni di Gould oltrepassano l'insegnamento medico ufficiale, ma corrispondono alla realtà. Dopo questi accenni apparirà assai chiara l'importanza che deve essere attribuita alle condizione della linfa; del sangue (plasma vitale che porta il nutrimento alle cellule e le libera dai rifiuti accumulati con il loro lavoro); e del sistema nervoso che permette agli stimoli sensoriali di raggiungere il cervello ed agli stimoli nervosi di propagarsi nel corpo. Microbi e malattieGià nel secolo scorso lo scienziato Claude Bernard disse al proposito del pericolo rappresentato dai microbi: "Il fatto che degli elementi deleteri penetrino, o si fermino, dentro di noi, non è sufficiente ad alterare le nostre funzioni organiche. È invece necessario che un componente tossico si fissi in qualche cellula del nostro corpo. È per questa ragione che un organo cessa di funzionare perfettamente ed accusa dei sintomi anomali". Anche Pasteur, giunto in tarda età, confermò questa teoria dicendo: "Bernard aveva ragione, il microbo non ha alcuna importanza. Il terreno di cultura è il corpo ed i germi si moltiplicano assai rapidamente quando i tessuti sono congestionati o intossicati." Riferimenti Bibliografici
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