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SCHEDE TERAPEUTICHE

REUMATISMO


Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.

Questo brano è stato tratto dal famoso libro del Dr. J.H. Tilden, The impaired health, Vol II. (La salute indebolita, Vol II).
Si tratta di due volumi di pubblico dominio, puoi leggere il primo volume facendo clic qui, ed il secondo volume facendo clic qui.

Classificazione degli alimenti
Cibi amidacei: legumi (fagioli, ecc.), cereali (riso, frumento. mais, orzo, ecc.), patate, pasta, pane ed altri prodotti da forno (torte, biscotti, ecc.).
Cibi proteici: carne, pesce, pollame, uova, formaggi, soia.

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L'eziologia di questo malanno si ritrova in un tipo di nutrizione piuttosto pervertito. Le sue vittime appartengono a coloro che hanno la diatesi gottosa. Queste persone sono invariabilmente dei grandi mangiatori di cibi amidacei, tra cui pasta e pane ed altri prodotti da forno.

Tendono a sviluppare questo malanno anche le persone che lavorano in cantina o luoghi umidi, oppure abitano in una casa umida o su terreni paludosi e malsani.

Sintomi. Si può sempre riscontrare della rigidità in qualche articolazione. I soggetti ai reumatismi cronici hanno delle difficoltà quando, al mattino, si svegliano ed iniziano a muoversi. L'articolazione delle ginocchia, delle anche ed altre ancora, si "lamentano" assai quando si tenta di muoverle, ma dopo qualche ora la persona potrà muoversi più facilmente.

Comunque, se tali persone dovessero sdraiarsi per fare un sonnellino o un attimo di relax, quando si alzeranno avranno ancora delle difficoltà nei movimenti. Queste persone sono simile ad un barometro, possono infatti predire quando il tempo sta cambiando.

Le articolazioni che presentano problemi saranno dolorose al tocco, magari un po' gonfie, ma non arrossate. Generalmente vengono colpite più articolazioni, nella mia esperienza ho però incontrato molti casi in cui la malattia è rimasta confinata per anni su una spalla, un giunto particolare della schiena, un'anca o un ginocchio.

La salute generale delle persone affette da reumatismo cronico non è particolarmente cattiva; esse godono sempre di buon appetito ed amano molto i dolciumi. Questa malattia non è riconosciuta come pericolosa, comunque vi è la possibilità di complicazioni cardiache. È facile che il malato sviluppi arteriosclerosi, raramente vive fino a tarda età, generalmente raggiunge i sessanta o settant'anni.

Trattamento. La dieta dev'essere corretta. È impossibile che si venga creare un reumatismo cronico senza una dieta scorretta, un modo di vestire sbagliato, una casa non salubre, un modo errato di fare il bagno, ecc.

Ogni paziente è particolare e non vi sono due casi che richiedono stesso trattamento. Se vi è stitichezza bisognerà risolverla, e così pure dovranno essere eliminate tutte le cattive abitudini: niente caffè, tè o alcolici, bevande assolutamente proibite a coloro che soffrono di reumatismi. Anche il vizio del fumo dovrà essere eliminato.

Per colazione basterà una mela o un'arancia. Fintanto che il reumatismo non sarà superato completamente, la miglior dieta consisterà in mele, pere e pesche, eliminando la frutta acida. Tutti i cibi amidacei (pane, pasta, riso, patate, fagioli, ecc.) dovranno essere consumati solo una volta al giorno. La carne è permessa due o tre volte la settimana. La preferenza dovrà essere data ai vegetali cotti di tipo non amidaceo ed all'insalata mista di verdure crude.

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Definizione. Si tratta di una malattia dolorosa che colpisce muscoli volontari ed il grasso che li copre entrando profondamente in essi.

Questo malanno spesso colpisce il periosto, la membrana che copre le ossa. Quando affligge i muscoli della schiena viene definito "lombaggine"; quando colpisce i muscoli nel torace viene definito "nevralgia intercostale".

Eziologia. Generalmente il reumatismo muscolare appare dopo un raffreddore o un'esposizione al freddo. Le persone che sviluppano il reumatismo muscolare sono soggette ad una fermentazione acida nello stomaco, perché mangiano cibi potenzialmente acidi e scarsi in vitamine. Le loro abitudini sono molto simile a quelle descritte per il reumatismo cronico, comunque in questa malattia l'organismo in genere è meno colpito.

Sintomi. Il problema si presenta in un'area ristretta e l'organismo non ne risente molto l'influenza. Non vi è febbre e il sintomo principale è rappresentato dal dolore.

Le persone che non sopportano il dolore tendono a lamentarsi continuamente facendo diventare la loro sofferenza molto più grave di quello che è. Se dovessero avere una spalla dolente, eviteranno in tutti i modi di muoverla e, così facendo, non passerà molto tempo prima che il dolore diventi maggiore perché mantengono rigida quella zona. Questo vale per qualsiasi zona del corpo in cui appaia il dolore.

Una delle principali variante dei reumatismi muscolare è la lombaggine. Quando un paziente ne soffre eviterà in tutti i modi di muovere i muscoli doloranti e, nel corso della giornata, questi muscoli che non si sono mai mossi saranno assai affaticati, sensibili e dolorosi. Pertanto il dolore dovuto all'immobilità, sommato a quello della lombaggine iniziale, creerà un malanno ancora maggiore. La cosa migliore che il paziente potrebbe fare sarebbe quella di mettersi sdraiato e rilassarsi.

Quando la malattia compare nel collo viene definita "torcicollo", tale malanno può anche comparire quando la persona non si rende conto di quanto possa essere dannoso mantenere un atteggiamento di continuo controllo che comporta una notevole tensione muscolare.

Trattamento. Riposare e, se il dolore è molto intenso, restare a letto. Il paziente, prima di coricarsi dovrebbe essere istruito sulla grande importanza di un atteggiamento calmo e rilassato, quindi potrebbe fare un bagno caldo con l'acqua ad una temperatura tanto calda quanto gli riesca di sopportarla. La permanenza nel bagno dovrebbe durare fintanto che il paziente si sentirà sollevato, anche se ciò dovesse richiedere molto tempo. Dopo il bagno, ci si dovrebbe coricare mantenendosi leggermente coperti.

È necessario che l'intestino venga mantenuto pulito con un clistere. Il paziente dovrebbe bere tutta l'acqua che può per parecchi giorni, due o tre litri al giorno. La cosa migliore da fare è quella di digiunare fintanto che il dolore non se ne sia andato completamente. Quindi sarà eliminata la carne e i suoi derivati, tali alimenti potranno essere usati non più di due o tre volte la settimana.

Come colazione e pranzo egli potrà assumere qualsiasi tipo di frutta, magari eliminando quella acida. Alla frutta del pranzo si può aggiungere un po' di crema o del formaggio jocca.

La cena dovrebbe consistere di insalata mista di vegetali crudi a cui si potrà aggiungere un prodotto carneo due o tre volte a settimana. Alla sera, quando non si mangia carne, all'insalata mista si può aggiungere un cibo amidaceo.

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Questo brano è stato tratto dal famoso libro del Dr. J.H. Tilden, The impaired health, Vol II. (La salute indebolita, Vol II).
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Una proposta per un approccio olistico alla diagnosi ed alla terapia