Progetto Caduceo
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MALATTIE OSTEORTICOLARI

ALCUNI BRANI SU CUI RIFLETTERE

Sommario


Ereditarietà e malattie reumatiche up.jpg

Intervista al prof. Roberto Marcolongo, dell'Università di Siena, a cura di Alma Valente.
www.coopfirenze.it/info/art_168.htm

L'ereditarietà delle varie malattie reumatiche è molto discussa. Capita tuttavia, anche se raramente, di osservare alcuni tipi di malattie reumatiche in diverse generazioni della stessa famiglia. Per quanto riguarda l'artrosi la malattia è talmente diffusa che non si può parlare di vera e propria ereditarietà, ma piuttosto di fattori predisponenti come il tipo di lavoro, il sovrappeso, lo scarso movimento, le posizioni viziate, le alterazioni metaboliche.

Le cinque bugie: pregiudizi da sfatare sulle malattie reumatiche up.jpg

Intervista al prof. Roberto Marcolongo, dell'Università di Siena, a cura di Alma Valente.
www.coopfirenze.it/info/art_168.htm

1. I reumatismi sono sinonimo di vecchiaia: le malattie reumatiche possono colpire a qualsiasi età, compresa l'infanzia.

2. L'esistenza di focolai infettivi può determinare il reumatismo nell'adulto: infezioni localizzate alle tonsille o ai denti non hanno nessun ruolo sull'insorgenza della malattia reumatica dell'adulto.

3. Osservare diete particolari può prevenire e curare il reumatismo: l'applicazione di norme dietetiche può essere utile solo nei soggetti in sovrappeso che soffrono di artrosi e nei malati di 'gotta' per diminuire l'acido urico nel sangue.

4. Umidità e freddo fanno venire i reumatismi: il clima e le differenze stagionali non determinano l'insorgenza di malattie reumatiche. Alcuni disturbi possono verificarsi solo quando la malattia è già esistente.

5. I 'dolori' chi ce li ha se li tiene: il progresso della scienza consente di migliorare in maniera soddisfacente il quadro clinico delle principali affezioni reumatiche.

Medicina a artropatie mezzo secolo fa (1) up.jpg

Con il termine Artropatia si indica una qualsiasi affezione articolare. Nella terapia delle varie forme di Artropatia bisogna ricordare che, recentemente (1951, N.d.r.), sono state isolate sostanze molto utili. Tra queste la più attiva è certamente il "composto E" (o Cortisone). Segue subito, per efficacia, l'ormone ipofisario adrenocorticotropo (A.C.T.H.).

Altri composti ad azione cortisonica (Delta 5 Pregnenolone, 21 Acetossipregnenolone o Sterosone), vengono via via sintetizzati. In alcuni casi si è rivelato utile il trattamento mediante Desossicorticosterone Acetato (D.O.C.A.) associato alla vitamina C. Lewin e Wassen, fautori di tale metodo, ne spiegano i successi mediante l'esistenza di una presunta azione cortisonica.

Con il termine vasto e vago di artropatie, si cerca di abbracciare la serie numerosissima di processi che colpiscono le articolazioni, senza tener conto se si tratti di processi flogistici o degenerativi. Comunemente per artrite s'intende un processo flogistico dell'articolazione e per artrosi un processo degenerativo. Talvolta però questi due tipi di reazione dei tessuti si presentano associati e non è facile definire se ci si trovi di fronte ad un processo a carattere prevalentemente infiammatorio o degenerativo.

Quello che conta però è che il distretto del corpo umano che più spesso dà risentimenti funzionali e che duole è proprio l'articolazione. Senza tema di esagerare possiamo dire che tutti gli individui, superati i quarant'anni, prima o poi finiscono per attraversare un certo periodo con una o più articolazioni dolenti.

Ma qui c'è un altro punto da chiarire perché nella stragrande maggioranza dei casi, le articolazioni dolgono per un risentimento che è da riportare non ad una malattia vera e propria, ma a quel naturale e fisiologico processo di sclerosi che, col passar degli anni, si realizza nei tessuti e che si accompagna a dolore locale oltreché a limitazione della funzionalità. L'articolazione è uno dei primi distretti organici che risente dell'usura e degli strapazzi fisici continuati.

Lo dimostra il fatto che tendono a dolere specialmente quelle articolazioni che sono soggette a movimento più continuo e protratto, come l'articolazione dell'anca, del ginocchio e dei piedi. Negli sportivi e nei soggetti che compiono speciali lavori manuali le articolazioni che presentano risentimento possono essere altre. Spesso si hanno dei dolori quasi improvvisi, in seguito all'esposizione a bruschi cambiamenti di temperatura. Si parla in tali casi di forme reumatoidi, ma esattamente ben poco si sa di quel che succede nell'articolazione stessa.

C'è da tener presente che anche le tossine batteriche hanno uno spiccato tropismo per i tessuti articolari, di modo che soggetti i quali presentino focolai d'infezioni croniche, specialmente nelle tonsille e nei denti possono più facilmente presentare risentimenti articolari dovuti appunto a queste sostanze tossiche che, passate in circolo, si vadano a fissare nei tessuti articolari.

Manifestazioni degenerative a carico della cartilagine articolare si hanno anche per particolari turbe metaboliche e tra le più comuni ricordiamo quelle connesse con l'alterato ricambio dell'acido urico il quale, essendo particolarmente abbondante in circolo tende a fissarsi proprio sui margini dei corpi ossei articolari che così presentano delle lacune di rarefazione apprezzabili ai raggi X.

Queste deposizioni di acido urico determinano uno stimolo irritativo, comportandosi come un corpo estraneo che si sia andato a conficcare lì e danneggi il tessuto esistente sia per azione meccanica, sia per azione chimica. La capsula reagisce con la formazione di tessuto connettivo giovane che poi si ritrae, determinando un'alterazione dei rapporti fra i capi articolari che tendono a spostarsi l'uno rispetto all'altro, provocando delle sublassazioni che naturalmente, oltre a deformare l'aspetto morfologico dell'articolazione, ne limitano molto la funzionalità.

Le articolazioni colpite da tale processo, quando sia avanzato, rassomigliano un po' a quelle della spondilite anchilosante. Questa è una delle malattie tutt'ora più oscure, malgrado i recenti profondissimi studi fatti, in seguito alla scoperta di un ormone surrenale il Cortisone ed un altro ipofisario chiamato A.C.T.H., ormoni che hanno dimostrato di avere un'influenza istantanea, se pure di breve durata, sulla sintomatologia, non solo di questa malattia, ma anche di altre e fra queste di molte forme articolari.

Tra le varie artropatie, la poliartrite cronica resta, malgrado tutto, una malattia per la quale le nostre possibilità terapeutiche rimangono limitate. Tutta la sintomatologia ha più l'aspetto di una forma infettiva e non è escluso che un giorno si riesca ad isolare l'agente causale.

La malattia comincia lentamente ed in maniera subdola, con un po' di febbre e tumefazione di alcune articolazioni. Quelle che più di frequente sono per prime colpite sono le articolazioni della mano. In un numero più limitato di casi la sintomatologia comincia dalle grandi articolazioni. L'ingrossamento della milza che segue le oscillazioni della temperatura e la tumefazione delle ghiandole linfatiche indirizzeranno il medico nella diagnosi.

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Medicina e cortisone mezzo secolo fa (2) up.jpg

Nel gruppo degli steroidi isolati a suo tempo da Kendall (circa una trentina) e classificati in 4 complessi: A, B, C, D, è venuto ad aggiungersi recentemente il composto E - assai vicino chimicamente al corticosterone - e noto in tutto il mondo come Cortisone. È trascorso diverso tempo (siamo nel 1956, N.d.r.), da quando Hench e collaboratori della Mayo-Clinic hanno annunciato i risultati drammatici ottenuti nell'artrite reumatoide con iniezioni del composto E.

Da allora il mondo scientifico e il più vasto esercito dei malati di artropatie hanno seguito con ansia l'evoluzione delle interessanti ricerche. Risultati insperati si sono ottenuti nei reumatismi articolari acuti, con iniezioni di forti dosi del composto E o di un altro ormone, secreto dall'ipofisi, stimolante la produzione da parte del surrene del cortisone e detto per tale azione adrenocorticotropic-hormon (A.C.T.H.).

Tanto nelle forme acute quanto nelle croniche di reumatismo articolare, cioè di artriti reumatiche, la somministrazione del cortisone è seguita dalla rapida scomparsa dei dolori e del gonfiore delle giunture malate, dalla ripresa dei movimenti che sembravano ormai perduti (purché non si sia già formata una anchilosi), dalla caduta della febbre, e inoltre da effetti favorevoli sullo stato generale del paziente, con aumento dell'appetito e del peso, ripresa delle forze, miglioramento dell'umore.

Si può dire che nessun altro farmaco esplica un'azione così pronta e intensa. Il cortisone ha però un punto debole: sospesa la somministrazione, i sintomi ricompaiono. Esso ha dunque soltanto un effetto temporaneo, sospensivo. Al momento in cui viene interrotta la terapia (e a un certo punto bisogna interromperla per evitare inconvenienti) può darsi che la malattia sia guarita perché l'organismo, durante la tregua ha avuto modo di mobilitare le proprie difese; ma se ciò non è avvenuto, dopo un periodo più o meno lungo di remissione il quadro morboso si ristabilisce.

La temporaneità dell'effetto del cortisone si spiega facilmente quando si pensi che esso non ha un'azione specifica, non combatte direttamente la causa del reumatismo, ma agisce soltanto contro le tumultuose reazioni infiammatorie che caratterizzano appunto le lesioni delle articolazioni, e che provocano il dolore, il gonfiore, ecc. È logico quindi che, sospesa la somministrazione, i sintomi facciano la loro ricomparsa.

Non per questo però, l'utilità del cortisone vien meno: esso aiuta l'organismo a vincere la battaglia, calma il dolore, evita complicazioni e postumi, e può scongiurare lo stabilirsi di lesioni a carico del cuore, quelle lesioni che rappresentano sempre la minaccia maggiore del reumatismo. Il cortisone rimane dunque, per un complesso di ragioni, un rimedio prezioso.

Deve essere però attentamente controllato perché a lungo andare può provocare perturbazioni anche allarmanti. Sono necessari esami di laboratorio continui onde seguire i complessi effetti biologici e clinici della cura, e ciò presuppone di solito il ricovero in ospedali o cliniche specializzate e attrezzate. Quando poi si interrompe bruscamente il cortisone, specie dopo averne somministrate alte dosi, si può verificare il quadro dell'insufficienza surrenale acuta, oltre naturalmente alla ripresa della sintomatologia reumatica.

Secondo concetti recenti viene usato lo ACTH quando si sospende la cura col cortisone, per evitare questi inconvenienti; e in genere si è ora favorevoli alle dosi basse del cortisone, in modo da poterlo prolungare maggiormente. A migliorare le indicazioni del cortisone è stato di recente introdotto in terapia un suo derivato, l'idrocortisone, che viene impiegato per applicazioni locali, cioè mediante iniezioni nelle articolazioni malate o intorno ad esse.

L'efficacia è notevole, specialmente nell'artrite della spalla, e la tolleranza è buona. per quanto riguarda il cortisone in reumatologia. Ma bisogna aggiungere che il cortisone, appunto per il fatto che non è uno specifico del reumatismo, ma un rimedio anti-infiammatorio in generale non rappresenta soltanto un'arma dei reumatologi, ma ha trovato numerose altre applicazioni cliniche, molte delle quali coronate da successi sorprendenti.

Come ha detto un clinico, il cortisone è una mitraliatrice che colpisce una rosa di obiettivi. L'attività terapeutica del cortisone si esercita infatti nelle seguenti malattie: gotta, nefrosi, malattie allergiche (asma, rinite vasomotoria, edema angioneurotico, orticaria, malattie da siero, ipersensibilità da farmaci, stati di shock chirurgico e traumatico), ustioni, tossicosi, (tossiemia gravidica, morsi di serpenti, ragni, ecc.), malattie del sangue (anemia aplastica, leucemia acuta e cronica, linfogranuloma, mieloma multiplo), disfunzioni endocrine (insufficienza surrenale, Addison, sindrome adreno-genitale, ipoglicemia idiopatica), malattie oculari (congiuntiviti, cheratiti, coroiditi, retiniti, glaucoma secondario), malattie della pelle (dermatiti da contatto, psoriasi, dermatite esfoliativa, pemfigo), malattie dell'intestino (sprue, colite ulcerosa).

Inoltre nelle sindromi psicoasteniche il cortisone elimina la stanchezza, aumenta la capacità lavorativa e il vigore, esercitando un'azione diretta sul sistema nervoso centrale. L'uso del C, così come quello dell'A.C.T.H. (v.), è controindicato negli stati, anche iniziali, di insufficienza cardiaca, nelle psicopatie anche lievi, nell'arteriosclerosi e nella cachessia senile, nelle malattie renali, nelle osteoporosi, in concomitanza di ferite anche se chirurgiche, in tutti i processi tubercolari anche se iniziali o guariti di recente.

Questa sostanza può dar luogo inoltre ad alcuni inconvenienti quali l'insonnia, l'irrequietezza, l'arrotondamento del viso, l'acne, lo sviluppo dell'apparato pilifero, la diminuzione della resistenza alle infezioni, l'ipoglicemia, l'ipertensione, gli edemi, ecc. Per evitare od eliminare molti di questi inconvenienti e necessario somministrare, durante la cura, del cloruro di potassio (2-4 gr. al dì) e ridurre al minimo il consumo del cloruro di sodio (sale da cucina). Sarà bene inoltre controllare frequentemente i valori della glicemia e della pressione arteriosa.

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Epidemiologia oggi (3) up.jpg

In tutto il mondo le malattie reumatiche (Mr) rappresentano una patologia fra le più diffuse... In Italia, nella scala di morbosità di tutte le malattie, le malattie reumatiche occupano il secondo posto dopo le malattie del sistema cardiocircolatorio e il primo tra le malattie croniche degenerative (fonte Istat). Sempre in Italia, cinque milioni e mezzo di persone (cioè il 10 per cento della popolazione) sono colpite da una malattia reumatica.

La distribuzione di queste malattie (Ciocci, 1988) vede nettamente al primo posto l’osteoartrosi (Oa) con il 70 per cento dei casi: si stima quindi che nella popolazione residente i pazienti affetti siano circa tre milioni 900 mila. Seguono i reumatismi extra-articolari con il 12,7 per cento (700 mila casi), l’artrite reumatoide (AR) con il 7,4 per cento (410 mila casi), le spondiloartriti sieronegative con il 5,5 per cento (311 mila casi), la gotta con il 2 per cento (112 mila casi), le connettiviti con lo 0,6 per cento (33.600 casi), il reumatismo articolare acuto con lo 0,01 per cento (500 casi) e altre Mr con l’1,8 per cento (100 mila casi).

Le Mr si caratterizzano per le loro capacità invalidanti, in Italia rappresentano la seconda causa di invalidità (con il 27,2 per cento), precedute solo da quelle dell'apparato circolatorio (31,2 per cento, fonte Inps). L’1 per cento dei pazienti ha meno di 18 anni e il 18 per cento si colloca tra 19 e 60 anni. Ne soffrono almeno l’80 per cento degli ultra 60enni.

A grandi linee si può ammettere che prima dei 18 anni prevalgano i reumatismi fibrositici, le spondilalgie transitorie da alterazioni statico-dinamiche della colonna e il reumatismo articolare acuto (oggi molto raro). Nell’età lavorativa (fra 18 e 60 anni) si riscontrano soprattutto reumatismi di tipo infiammatorio, tra cui: artrite reumatoide AR, spondiloartriti sieronegative (spondilite anchilosante, artrite psoriasica, enteroartriti...) e le varie forme di artrosi degenerative che prevalgono nettamente negli ultra 60enni.

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Una triste previsione (4) up.jpg

Dal momento che la popolazione globale continua a invecchiare, è prevedibile che l’osteoartrosi e l’artrite reumatoide rappresenteranno la sfida del terzo millennio per quanto riguarda le patologie croniche. Mentre in Italia, per la prima volta nella storia dell’umanità, la popolazione degli "over 65" supera numericamente quella degli "under 15", l’Oms prevede che per l’anno 2025, il numero di individui di età superiore ai 65 anni e più, raggiungerà gli 800 milioni, circa il 10 per cento della popolazione mondiale. I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta, Georgia, stimano che nel 2020 il numero di americani con osteoartrosi e artrite reumatoide raggiungerà i 60 milioni.

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QUALCHE LETTURA PER COMPRENDERE LA SITUAZIONE ATTUALE

1986. Le previsioni di Rathma (5) up.jpg


L'acquisizione di tesori rubati è stata da sempre considerata una conquista. Una volta, era considerato normale assalire la tomba di un Re morto e depredarla dei suoi tesori in nome della storia; era considerato normale assalire un Regno e soggiogarne il popolo. In questo modo la nazione vincente accumulava tesori, ed i vari Re hanno sempre avuto l'oro e le risorse umane necessarie a sostenere una campagna militare. Pertanto, i vari Re, prima di Napoleone, non dovevano preoccuparsi di raccogliere i mezzi finanziari quando decidevano di entrare in guerra.

Ma un bel giorno arrivò Napoleone, con i suoi sogni di gloria e la sua idea di far risorgere il suo paese, ma le casse dello stato erano vuote, perché il popolo aveva abbattuto l'aristocrazia. E così accadde che il Conquistatore venne contattato da un astuto individuo che aveva capito come l'eventuale vincita di Napoleone gli avrebbe fruttato un grande profitto. Egli finanziò Napoleone e le sue campagne militari ed il debito gli fu ripagato con i bottini di guerra. Pertanto, con la prima conquista di Napoleone, nacquero coloro che sfruttano le guerre per ricavarne profitti, li chiameremo Uomini Grigi.

Dopo questo fortunato investimento l'Uomo Grigio, che finanziò Napoleone, creò un valido sistema per sostenere le campagne militari, creando un affare che consentiva altissimi guadagni; un affare che avrebbe cambiato la faccia del mondo. Non solo, ma il finanziatore capì subito che, per aver successo, non doveva stringere alleanza con nessun paese, ma semplicemente essere a disposizione di chi necessitava il suo finanziamento. Egli, nella sua mente alterata, voleva raggiungere la massima ricchezza ed ottenere il massimo potere. Ben presto gli venne l'idea di lavorare a favore di entrambi i paesi posti uno contro l'altro, e così fece. Aiutò un paese chiamato Austria e un altro chiamato Polonia.

Ben presto quest'uomo e i suoi figli ricavarono considerevoli profitti sostenendo chiunque avesse bisogno di finanziare un'impresa militare. E scoprirono anche che generare conflitti tornava loro di vantaggio. Mi seguite? Sì, pian piano, vedo delle lampadine che si accendono.

Più incoraggiavano i conflitti, più traevano profitto e più potenti diventavano, non solo, ma si creava la possibilità di collocare membri della famiglia o propri uomini, in posizioni di grande influenza. In altre parole, se il Governante diceva: "Intendo dare questa carica al mio terzo cugino", allora, assai gentilmente, l'Uomo Grigio gli diceva: "Ok, ma mi spiace per la persona che pensavo di raccomandarti, e siccome il posto è ormai occupato, devo proprio chiederti di pagarmi al più presto tutto ciò che mi devi". E, naturalmente, il Governante si mordeva le unghie, diceva qualche parolaccia, e rispondeva: "Oh, sarei davvero contento se il tuo uomo ricoprisse questa carica".

Dai tempi di Napoleone l'influenza degli Uomini Grigi è aumentata in modo notevolissimo, non solo, ma essi hanno saputo mantenuto il potere in prima persona e all'interno della propria diretta discendenza familiare. Con il denaro ricavato hanno fondate banche ed iniziato a influenzare i Re ed i Capi di vari governi.

Coloro che si rifiutavano di stare al gioco venivano esclusi sia dai finanziamenti in oro che dai rapporti con i paesi con cui prima intrattenevano buone relazioni. All'inizio del 19° secolo (o 1800, come voi dite) un grande uomo ereditò dai primi Uomini Grigi il loro splendido piano economico. Si chiamava Rothschild, ricordatelo, perché egli e la sua famiglia hanno avuto un ruolo determinante nel deteriorare il rapporto di uguaglianza tra gli esseri umani.

Dai tempi del primo Napoleone ogni guerra è stata pensata, gestita e finanziata dagli Uomini Grigi e dalle loro famiglie. E quando non vi erano guerre le creavano per non perdere il loro guadagni. Siccome le famiglie grigie non sono mai state alleate a nessun paese, né alla fede di nessuna religione, hanno sempre goduto della massima indipendenza ed hanno portato avanti i loro affari come e quando lo hanno desiderato.

Gli Uomini Grigi crearono dei dittatori partendo da persone assai semplici, facendo leva sul loro Ego bramoso di potere. Organizzarono assassinii, guerre, rivoluzioni e dissensi popolari: tutto per il denaro ed il potere che questo conferisce a chi lo possiede. Mi seguite? Avete già visto recitare questo dramma sul palcoscenico della storia?

Sono gli Uomini Grigi che hanno fomentato la guerra tra nordisti e sudisti in America. Il vero motivo non era lo schiavismo, ma il fatto che il Nord voleva ottenere il controllo sulla ricchezza del Sud. Essi hanno anche creato l'idea che i pacifici contadini di Cuba volessero attaccare l'America, e l'hanno così ben reclamizzata che quando gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra a Cuba, e sono andati ad uccidere innocenti contadini, tutti hanno creduto che fosse una battaglia necessaria per salvare la loro Nazione. I Cubani non avevano fatto del male a nessuno, eppure erano creduti "degli insorti pericolosi" che dovevano essere eliminati.

Ritroviamo gli Uomini Grigi anche dietro la Prima Guerra Mondiale, detta anche "Grande guerra". Questa guerra fu pensata e finanziata da banchieri americani, inglesi e svizzeri. Fu creata per creare un motivo valido per poter incrementare le tasse degli Americani e sottomettere l'Europa. Con questa guerra gli Uomini Grigi si sono assicurati il controllo sul denaro negli Stati Uniti; e tutto andò come programmato.

Sono gli Uomini Grigi che decidono chi è l'uomo migliore per un certo incarico, essi piazzano le persone scelte nelle posizioni importanti in modo che facciano il loro gioco. Negli USA molti presidenti che non hanno seguito le loro direttive sono stati eliminati creando uno scandalo. Non c'è stato un solo presidente costretto a lasciare il suo posto a causa di uno scandalo, senza che questo non fosse stato abilmente preparato. Ne siete sorpresi? E nessun presidente che morì violentemente fu ucciso per mano di un folle, ma perché la sua coscienza non gli consentiva di stare al gioco e doveva essere eliminato.

Vi ho aperto gli occhi? Spero di sì!

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2003. Le agghiaccianti accuse del dr. Matthias Rath (6) up.jpg

Nel mese di giugno 2003, un coraggioso medico tedesco, il dr. Matthias Rath, noncurante della propria incolumità, ha accusato le multinazionali farmaceutiche, e diversi personaggi con importanti cariche in diversi settori, di genocidio e crimini di guerra davanti al Tribunale dei crimini internazionali (ICC - Internationa Criminal Court) con sede presso L'Aia.

Il dr. Rath ha presentato all'ICC un'accusa in cui specifica come varie multinazionali farmaceutiche, tra le quali la Pfizer, la Merk, la GlaxoSmithKline, la Novartis, la Amgen e la Astra Zeneca, abbiano deliberatamente ostacolato la prevenzione delle malattie (che si sarebbe potuta fare mediante farmaci naturali), favorendo l'uso di trattamenti a base di medicinali chimici e brevettabili.

Egli afferma che tali medicinali sono volontariamente mirati alla sola cura del sintomo, creando quello che si può definire il "business farmaceutico della malattia". Tutto questo viene realizzato anche tramite il controllo di posti chiave, come per esempio i settori riservati alla ricerca, allo sviluppo e alla vendita dei farmaci.

Nell'accusa viene anche precisato che attualmente vi sono dei metodi validi per curare e prevenire le più diffuse e gravi malattie, ma sono contrastati - grazie ai media e alla politica - perché non farebbero guadagnare i mercati azionari delle multinazionali farmaceutiche. Infatti i metodi naturali non sono brevettabili e, oltre alle perdite dovute alla mancanza di brevetto aiuterebbero il paziente a guarire, due cose che rappresentano una perdita notevole del guadagno.

Questo è il motivo perché i medicinali chimici e brevettati, mirano solo alla rimozione del sintomo, non importa se ciò comporta anche disastrosi, e talvolta fatali, effetti collaterali. Ecco il motivo per cui anni e anni di raccolte fondi per ricerche fantasma che non hanno mai dato un valido risultato. I farmaci sono tra il 4° e il 5° motivo di morte al mondo.

Un altro recente crimine contro l'umanità è stato realizzato con la guerra in Iraq: sono stati i finanziamenti dalle multinazionali del petrolio e della chimica-farmaceutica che hanno portato all'elezione politica di George W. Bush e Tony Blair, i rispettivi capi dei due principali paesi produttori di medicinali farmaceutici.

Più di mezzo secolo fa, durante il processo di Norimberga, 24 quadri esecutivi dell'industria farmaceutica "IG-Farben", successivamente divisa in diverse multinazionali, furono processati e condannati per aver finanziato la guerra di Hitler. Dopo soli 40 anni la storia si ripete.

Riferimenti Bibliografici up.jpg


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"procaduceo.org"
Una proposta per un approccio olistico alla diagnosi ed alla terapia