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SCHEDE TERAPEUTICHETUMORI, CANCRI E METASTASILA PREGHIERA DI GUARIGIONESommario
I risultati della preghiera di guarigione sono straordinari, tanto che quel che una volta avrebbe riempito di stupore i nostri ritiri, noi lo consideriamo ora quasi come garantito. Lo straordinario è diventato ordinario. Ed è così che io credo che il ministero delle guarigioni dovrebbe essere: una parte ordinaria e normale della vita di ogni comunità cristiana. Stiamo riscoprendo il potere della preghiera di guarigione (1)Oggi i sacerdoti stanno riscoprendo il potere della preghiera di intercessione come parte della loro pratica professionale e della loro consulenza spirituale. Tale preghiera mira alla guarigione fisica e specialmente a quella interiore. In certi casi sembra che problemi seri come quello dell'uso della droga, dell'alcolismo, di turbe emozionali profondamente radicate siano stati alleviati da sacerdoti, i quali riconoscono la convenienza di accompagnare con la preghiera la loro consulenza professionale ugualmente necessaria. Essi hanno visto il potere di Cristo giungere attraverso di loro quali canali del suo amore. Per ora non molti sacerdoti hanno sperimentato questo potere, ma per coloro che l'hanno sperimentato il problema di scoprire l'importanza del loro ministero è scomparso. Si verificano davvero le guarigioni? (2)E' possibile che Dio guarisca direttamente le persone? Succede veramente? Tutte le altre questioni riguardanti questo ministero dipendono completamente da questa prima domanda: esiste quella cosa che chiamiamo guarigione? In assenza di una prova sperimentale diretta, durante gli ultimi secoli i cristiani istruiti hanno manifestato la tendenza a basarsi sull'opinione dei teologi e degli esegeti. Quelli poco istruiti sembrano far più affidamento sulla vita devozionale della Chiesa, sui suoi santuari e sulle vite popolari dei santi e basare su di essi la loro fede a proposito delle guarigioni miracolose. Tuttavia negli ultimi cinquant'anni alcuni teologi e alcuni biblisti, in seguito alla crescente considerazione delle forme letterarie della Bibbia, si sono chiesti se siamo tenuti ad accettare i miracoli di Gesù in un senso letterale. Allo stesso modo hanno posto in questione l'esistenza di Satana come entità personale e, di conseguenza, l'accettazione letterale degli esorcismi di Gesù (la controversia seguita alla proiezione del film L'esorcista ne è un esempio significativo). Ciononostante stiamo ora assistendo a un ritorno dell'esperienza diretta del potere sanante di Dio in maniere così impressionanti che la viva tradizione della Chiesa, che lo Spirito ci aiuta oggi a sperimentare e a capire, ci riconduce ad acquistare una più viva consapevolezza di quel che Gesù ha compiuto nel suo ministero delle guarigioni. Quando assistiamo personalmente a guarigioni miracolose, non abbiamo più difficoltà a visualizzare le guarigioni narrate dai vangeli. Ecco un esempio: "Quello che era fin da principio quello che abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che abbiamo contemplato e le nostre mani hanno toccato, il Verbo, che è vita questo è il nostro argomento. La vita si è manifestata: noi l'abbiamo veduta e le rendiamo testimonianza, e annunziamo a voi la vita eterna quella che era presso il Padre e che ci è stata manifestata" (1 Gv 1,1-2). Cose ancor più grandi si sono verificate ai tempi di Gesù (3)Vedendo che questo genere di guarigioni si verifica ripetutamente ai nostri giorni, io non ho più alcuna difficoltà a credere che cose ancor più grandi si siano verificate nel ministero di Cristo. Egli ha detto che noi avremmo compiuto opere ancora più grandi di quelle compiute da lui (Gv 14,12) e ritengo che vedrei verificarsi guarigioni ancora più grandi nel mio ministero, se fossi uno strumento più adatto di quanto non sono nelle mani dell'amore sanante di Dio. Ma anche così, come ho già ricordato nella prefazione, ritengo che metà delle persone, per la cui guarigione fisica preghiamo, guariscono o migliorano notevolmente. I poveri contano molto sulla guarigione fisica (4)La guarigione fisica è stata considerata di importanza vitale, in specie tra i poveri, che sono quasi tutti malati e dispongono di un minimo di assistenza medica. La predicazione tradizionale sulla sofferenza ha sempre sottolineato la sopportazione della croce. Ciò ha condotto il popolo a farsi un'idea piuttosto pagana di Dio, come di uno che dispensa sofferenza, come di un Dio corrucciato che va propiziato. Senza un saggio del ministero delle guarigioni esercitato dallo stesso Gesù, la gente trova difficile vedere un Dio di amore. A Cali, in Colombia, dove nella parrocchia di san Giovanni Battista, situata in un barrio, una missione di cinque giorni ebbe inizio con una liturgia delle guarigioni l'affluenza raddoppiò immediatamente e generò nella gente un desiderio di conoscere meglio il Vangelo e di imparare a pregare assieme. La prima persona per cui pregai... (5)Narra Francis MacNutt: "La prima persona per cui pregai fu una suora, che era stata sottoposta alla shock-terapia per depressione mentale e che era stata curata psichiatricamente fino al limite del possibile. Sapevo che non aveva niente da perdere per il fatto che pregassi con lei. Né io avevo alcunché da perdere, eccettuata una certa falsa umiltà, nell'offrirmi di pregare per la sua guarigione. Con mia sorpresa (in fondo solo parziale), ella guarì. La cosa mi spinse a credere che, se io avessi pregato per qualcuno, egli sarebbe potuto guarire. (In un certo senso era molto più facile credere che Dio poteva guarire il malato attraverso la preghiera che non credere che l'avrebbe guarito attraverso la mia preghiera). Da allora ho visto guarire molte persone, in specie quando prego con un gruppo o in seno a una comunità piena di amore. Anche se viaggio troppo per essere in grado di seguire fino in fondo tutti questi casi e di valutarli con accuratezza, posso dire grosso modo che circa metà di coloro, per cui preghiamo, guariscono (o migliorano notevolmente), da qualche malattia fisica e che circa tre quarti di coloro, per cui preghiamo, guariscono da qualche turba emozionale o spirituale. Dico questo ad incoraggiamento di altri, affinché considerino la possibilità che Dio può un giorno adoperare le loro preghiere per guarire un infermo". La mia malattia è una croce inviatami da Dio (6)Un atteggiamento fondamentale, che mina alla radice l'idea di un intervento sanante di Dio, è la convinzione che sia Dio stesso a inviarci la sofferenza. In una concezione del genere chiedere di essere guarito significa opporsi alla volontà divina e rifiutare la croce, che essa dispone. Anche ammesso che sia lecito pregare per ottenere un po' di sollievo, la persona malata fa molto meglio ad accettare e a sopportare la sua sofferenza. Tale sopportazione è più eroica e assimila di più a Cristo. "Se sei destinato a diventare un santo, devi aspettarti sofferenza e malattia". Questa indebita accentuazione della croce e dei benefici della sofferenza ha sostituito in larga misura la fede nella guarigione e il desiderio di ottenerla tra molti cristiani delle grandi Chiese.(7) Inoltre ha sicuramente influenzato la predicazione a proposito della sofferenza. I predicatori presentano troppo spesso l'infermità come un effetto dell'amore castigante di Dio piuttosto che come un elemento appartenente al regno del male. La dottrina cristiana tradizionale afferma che la malattia è una conseguenza del peccato originale. Il nostro atteggiamento verso la malattia, consistente nel chiedere a Dio di liberarcene o nell'accettarla come sua volontà, è un problema davvero importante. Se credo che Dio mi ha inviato una malattia per saggiare il mio amore, non pregherò ovviamente per esserne liberato, ma abbraccerò piuttosto la mia croce e rifiuterò di approfittare di qualsiasi sollievo. Però in nessun passo del vangelo vediamo Cristo incoraggiare gli infermi a vivere con la loro malattia. Al contrario, egli tratta sempre l'infermità come una manifestazione del regno di satana, che egli è venuto per distruggere. Chi può amministrare la guarigione? (8)Il ministero delle guarigioni consiste più nel fatto di possedere un potenziale capace di essere adoperato da Dio piuttosto che in un dono, che sarebbe in mio potere. Il dono non è per il ministro delle guarigioni, ma per l'infermo; è questi che riceve il dono della salute. Io credo che ogni cristiano possa essere potenzialmente adoperato per operare una guarigione. Chi guarisce è Cristo, e dal momento che egli, il Padre e lo Spirito Santo risiedono in ogni battezzato, essi possono al momento opportuno operare attraverso le preghiere di qualsiasi cristiano: "Tutto è possibile a chi crede", ha detto Gesù (Mr 9,23b). Siamo tutti invitati a pregare per ottenere le guarigioni. In particolare siamo chiamati a pregare per quanti ci sono in qualche modo più vicini: Dio adopera le preghiere fatte dai genitori per i figli, quelle fatte dal marito per la moglie e viceversa. Anche gli amici posseggono un particolare legame di amore, che Dio utilizza per ottenere la guarigione, quando essi pregano a vicenda. I ministri e i sacerdoti, data la loro posizione di guide della comunità cristiana e di consulenti, posseggono un dono speciale delle guarigioni connesso con il loro ufficio. In particolare il sacramento della penitenza e quello dell'unzione degli infermi fanno del loro ufficio sanante una parte della vita liturgica delle Chiese sacramentali. Tuttavia alcuni individui sembrano particolarmente dotati nel campo delle guarigioni e sviluppano un ministero nel campo delle guarigioni, quando altri membri della comunità riconoscono in loro questo dono. San Paolo scrive che ad alcuni è dato il dono delle guarigioni ( 1 Cor 12,9), il che significa che ad altri esso non viene dato. Nel contesto Paolo parla dei doni ministeriali speciali dati a beneficio della comunità. Ovviamente quella specie notevole di dono è data solo ad alcuni individui, io però ritengo che ogni gruppo di preghiera dovrebbe possedere alcuni membri, che posseggono per riconoscimento del gruppo un potere sanante maggiore di quello degli altri. ... Secondo la mia esperienza, chiunque ha un dono straordinario in questo campo viene subito individuato dagli altri e ben presto si troverà nella necessità di nasconderlo, come fece nostro Signore, anziché di domandarsi se lo possiede o meno. Se possiedi un dono reale delle guarigioni come un ministero, ben presto non vi saranno più dubbi al riguardo. Chi invece non ne è sicuro, fa meglio ad attendere e nel frattempo continuare a crescere. Alcuni sembrano troppo ansiosi di scoprire se posseggono il dono delle guarigioni. Forse la loro motivazione non è del tutto pura, accanto al desiderio lodevole di aiutare gli altri, possono anche essere mossi da un bisogno eccessivo di sentirsi necessari agli altri. L'atmosfera sta cambiando (9)La gente ha fame e sete di conoscere Dio in una maniera diretta e sperimentale. E l'infermo ha bisogno di guarigione, esattamente come ai tempi di Gesù. Tali bisogni e tali desideri sono fondamentali per la nostra umanità. Se il Cristo risorto continua a guarire i malati, allora non costituisce più un problema rendere il cristianesimo rilevante per i bisogni della maggior parte degli individui odierni. E se, a somiglianza di Gesù, puoi camminare tra i malati e guarire quanti ne vengono a te, ti può capitare di avere qualche problema come quello di trovare un posto, dove nasconderti alla moltitudine dei malati che ti vengono a cercare. LE 4 MODALITÀ DELLA PREGHIERA DI GUARIGIONE (10)È noto che la preghiera di guarigione è stata riproposta, si direbbe quasi rilanciata dal Rinnovamento nello Spirito e è attingendo a quest'esperienza e alla relativa letteratura che possiamo parlare anzitutto di quattro fondamentali modalità che essa può assumere.
Occorre partire dall'accettazione di sé alla luce del progetto salvifico di Dio. Ma è stato detto che se l'uomo si mette davanti ad uno specchio che non sia illuminato dallo sguardo di Dio, egli si troverà di fronte al più severo giudice di se stesso. Ed è proprio per sfuggire questo implacabile autogiudizio che si risolve in condanna, che molti non amano chinarsi sopra le proprie piaghe e convivono disastrosamente con il male che li abita. All'accettazione di sé va unita l'illimitata fiducia nella grazia divina che ci chiama alla "grande guarigione". Sappiamo infatti che la Bibbia ci presenta Dio come "Colui che guarisce " (Es 15, 26; Dt 32, 29). Parallelamente alla fiducia nella grazia va posta la fiducia nella propria ripresa. E' la fede che Cristo esalta nei suoi miracolati, dove fede non indica solo riconoscimento del potere taumaturgico di Cristo, ma esprime l'attesa, il proposito, la certezza della guarigione, così che tutte le superstiti energie psicofisiche sono mobilitate nell'accogliere e assecondare l'opera della grazia. La guarigione, infatti, altro non è che l'amore di Dio versato nei nostri cuori dallo Spirito Santo, un amore che ci guarisce (13). Non va inoltre trascurata l'enorme incidenza che agli effetti della guarigione interiore e del risanamento globale dell'uomo riveste la pratica del perdono, poiché il perdono disintossica il cuore e disciplina il nostro psichismo ribelle e agitato. Riferimenti bibliografici
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