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Attenzione: le informazione date in questa pagina sono solo informative. Il lettore dovrebbe sempre consultare il suo medico prima di iniziare un qualsiasi programma terapeutico o dietetico. ALIMENTAZIONE E SALUTEI GRASSI (1/2)Sommario
Se vi divertite a macinare dei sassolini nel macinino da caffè, state sicuri che prima o poi lo romperete. Allo stesso modo, se fate trasformare dal vostro organismo delle sostanze che non fanno per lui, lo deteriorerete certamente. È ciò che avviene giornalmente a molti di noi, ma i pregiudizi alimentari sono così bene radicati, ed i piaceri della tavola talmente ricercati, che non ci si vuol arrendere ad una realtà tanto evidente e si preferisce attribuire la malattia al caso, alla sfortuna, ad un'infezione microbica, al cattivo funzionamento del simpatico, cosa molto alla moda, o a qualche "ghiandola" non meglio specificata (Pierre Oudinot). I GRASSI O LIPIDI
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La maggioranza dei grassi alimentari è formata per il 90-99% dai trigliceridi, e la parte restante (1-10%) da AGE (Acidi Grassi Essenziali), digliceridi, monogliceridi, fosfolipidi ed altre sostanze non saponificabili. Le molecole dei trigliceridi sono formate da tre acidi grassi ed un alcool di supporto chiamato "glicerolo". Quelle dei digliceridi hanno solo due acidi grassi ed i monogliceridi uno. Normalmente i trigliceridi contengono nelle loro molecole da 14 a 24 catene di carbonio; siccome queste catene sono considerate lunghe vengono chiamati trigliceridi a catena lunga (LCT). Quelli con catene a media lunghezza, che ne contengono solo da 8 a 10, si chiamano trigliceridi a catena media (MCT). I grassi superflui si depositano nei tessuti dell'organismo sotto forma di trigliceridi. Quando subentra una richiesta i trigliceridi vengono scissi (in glicerolo e acidi grassi) per poter essere utilizzati. |
![]() Trigliceride |
Tutti i grassi, siano essi di origine animale o vegetale, sono formati da tre elementi fondamentali: Carbonio, Idrogeno e Ossigeno. Le caratteristiche di un grasso sono determinate da due fattori: 1. la lunghezza della sua catena di molecole di carbonio, 2. quanto tale catena è stata saturata da atomi di idrogeno. Pertanto, vengono definiti come:
Sia i grassi polinsaturi (oli vegetali, oli di pesce), sia quelli saturi (grassi animali), sia quelli presenti nel corpo umano, fanno parte della categoria dei trigliceridi a catena lunga (LCT).
Le margarine sono un prodotto interamente industriale, costituito da un miscuglio da diversi grassi vegetali o animali, spesso di entrambi i tipi. Il colore giallo non è naturale ed il valore alimentare è ridotto per l'assenza di vitamine A e D. L'idrogenazione, usata per rendere solidi i grassi costituenti, ne modifica le molecole e fa sparire le sostanze vitali necessarie alla vita e al metabolismo del calcio. Le margarine presentano pertanto sia gli inconvenienti degli oli vegetali, che quelli dei grassi animali.
Note dietetiche: a nostro giudizio non si dovrebbero consumare le margarine in nessuna loro forma, questo vale anche per i prodotti che la contengono (biscotti, fette biscottate, ecc.) (dettagli).
Siccome le strutture dei grassi alimentari sono assai complesse, sono pure complessi i loro processi di digestione ed assorbimento. Vediamoli in breve.
Questi processi sono assai lunghi e richiedono dalle sei alle otto ore per essere completati.
Osservando i Regni della Natura, è possibile fare delle interessanti deduzioni che tornano assai utili per comprendere il ruolo dei grassi in genere ed in particolare nell'organismo umano.
Seguendo la scala evolutiva troviamo i minerali che sono rigidi e non necessitano di grassi. Poi arrivano i vegetali che necessitano di grassi per proteggere i semi. Pertanto, con i vegetali appaiono i grassi strutturali e protettivi. Gli esseri marini, che seguono nel percorso evolutivo, presentano una nuova caratteristica: la possibilità di movimento. Questo comporta un'altro tipo di grassi: i grassi lubrificanti. Quando, dopo millenni, appaiono i primi animali sulla terra ferma, oltre ai due grassi citati, subentra la necessità di una riserva energetica, cosa resa possibile dai grassi energetici.
È interessante notare come, per soddisfare le necessità imposte dall'evoluzione, i grassi siano passati da insaturi (grassi protettivi e strutturali) a saturi (grassi energetici).
Sempre seguendo l'evoluzione troviamo l'homo sapiens e, per ultimo l'uomo civilizzato. Questi, non contento di quanto la Natura gli offriva, o meglio per guadagnare senza scrupoli, ha inventato il modo di alterare i grassi naturali facendone dei prodotti che il corpo umano non sà e non può riconoscere. Permetteteci di definire questi prodotti con il nome generico di grassi spazzatura. Le margarine, ad esempio, li rappresentano assai validamente.
Praticamente, i grassi spazzatura, sono quei grassi modificati, idrogenati o altro (dettagli), che il corpo umano riesce a decomporre nei loro componenti, ma non può ricomporli. Perché? Perché non riconosce come validi i componenti di cui sopra, essi, infatti, non hanno le caratteristiche necessarie. Per meglio chiarire pensiamo agli scoiattoli che, in inverno, si cibano di noccioline. Per avere una giusta riserva di cibo che cosa hanno accumulato durante l'autunno, forse mele o pere? No, hanno fatto provvista di noccioline!.
Ne consegue che, considerato che la maggior parte dei grassi nel corpo umano è del tipo "trigliceridi", sembra logico concludere che i grassi necessari per fare un sano approvvigionamento debbano essere proprio di questo tipo e non idrogenati, adulterati, monogliceridi o digliceridi!
Definizione: malattia caratterizzata da un sovraccarico di grassi e conseguente eccesso di peso.
Cause: subentra a causa di uno squilibrio tra le energie in entrata e quelle in uscita.
Situazione: attualmente l'obesità è uno dei maggiori problemi delle società civilizzate. Si calcola che, negli USA, circa il 30% dei bambini sia in sovrappeso. In Italia il fenomeno sta diffondendosi in modo preoccupante. Cerchiamo di comprenderne i motivi profondi.
Innanzitutto, per poter affrontare il problema, partiamo con il punto di vista medico, che basa le sue valutazioni sulle tabelle delle calorie, al fine di determinare quanto sono quelle che entrano e quante quelle spese nelle attività quotidiane. E qui cominciamo a scoprire un errore fondamentale: ci vengono infatti fornite le calorie degli alimenti valutate facendoli "bruciare" in modo particolare, ma le energie (calorie) che il corpo deve spendere per poterli digerire ed utilizzare nessuno le considera.
Tali tabelle ci dicono che la carne produce molte più calorie di un frutto maturo, ma il fatto che la digestione/assimilazione della carne occupa diverse ore, contro la rapidissima digestione/assimilazione di un frutto maturo, chi lo considera? Non certo la maggioranza dei medici o dietologi. Ne consegue che una dieta basata sulle calorie, non sarà mai in grado di stabilire la quantità di cibo necessaria per alimentarsi mantenendosi in buona salute.
Prova significative: gli animali più grossi (non grassi!) si nutrono di vegetali.
Quando assumiamo del grasso spazzatura (ed un poco lo sono anche gli acidi saturi e le fritture in genere, cioccolato e patatine comprese), il corpo, probabilmente con fatica, riesce a scinderli nei loro componenti, ma non li può utilizzare perché tali componenti non hanno più le loro caratteristiche naturali. In questo caso cosa può fare? Non certo estrometterli con gli emuntori (reni, pelle, polmoni), che eliminano altri tipi di rifiuti, ed allora lo accumula.
Qualcuno potrà dire: "Ed allora qual'è la novità? Sappiamo da anni che il grasso superfluo si accumula nei tessuti specializzati a tal scopo". La novità consiste nel fatto che un buon grasso naturale viene accumulato come riserva di energia, ed una combinazione di dieta appropriata e movimento fisico lo può eliminare, mentre con questo trattamento il grasso spazzatura "non se ne va!"
Prove significative: 1. Chi va in palestra per eliminare la "pancetta" spesso rimane deluso perché non ottiene l'effetto sperato. 2. Vi sono dei bimbi obesi anche se non sono affatto dei mangioni. 3. L'autore di questa ricerca, che vive con poco cibo e non ha mai superato il fabbisogno energetico, è riuscito ad accumulare 5-6 kg di "pancetta", grazie ai grassi "digliceridi" e "monogliceridi" presenti in un gelato di marca, assunto per 5 anni in ragione di un cono quotidiano. Come sempre "l'ignoranza paga!".
Ovunque i semi di lino divengano un cibo comune tra la gente, lì ci sarà una salute migliore (Mahatma Gandhi).
Da quanto esposto si comprende come il corpo umano abbia bisogno di grassi di tipo: protettivo/strutturale, lubrificante ed energetico. Nello stesso tempo non dovrebbe ricevere dei grassi che non gli sono affini, come quelli saturi, idrogenati o comunque adulterati dall'uomo. Pertanto, al fine di ottenere un'alimentazione corretta in fatto di grassi, bisognerebbe adottare le regole seguenti.
| AA | Acido arachidonico |
| AGE | Acidi grassi essenziali (EPA in inglese) |
| DGLA | Acido di-homo-gammalinolenico |
| DHA | Acido docosaesaenoico |
| EPA | Acido eicosapentenoico |
| GLA | Acido gamma linolenico |
| LA | Acido linoleico (ruolo strutturale e funzionale) |
| LCT | Acidi grassi a catena lunga (ruolo energetico) |
| LDL | Colesterolo LDL (Low Density Lipoproteins). Proteine di grasso a bassa densità che trasportano, principalmente, i fosfolipidi e il colesterolo libero. |
| LTB4 | Eicosanoidi della serie 4 (cattivi) |
| LTB5 | Eicosanoidi della serie 5 (buoni) |
| LNA | Acido alfa-linolenico (ruolo strutturale e funzionale) |
| HDL | Colesterolo (High Density Lipoproteins). Proteine di grasso ad alta densità che trasportano i fosfolipidi e il colesterolo esterificato fino al fegato da dove viene eliminato attraverso la bile. L’esterificazione è una reazione tra un alcool e un acido. |
| MCT | Acidi grassi a catena media (ruolo energetico) |
| PGE1 | Eicosanoidi della Serie 1 (buoni) |
| PGH2 e TXA2 | Eicosanoidi della Serie 2 (cattivi) |
| PGE3 e TXA3 | Eicosanoidi della Serie 3 (buoni) |
| PUFA | Polinsatured Fatty Acids (AGE in italiano) |
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