"MENTE SERENA"
Un programma per meglio conoscere noi stessi,
gli altri, e coltivare la pace mentale
Sezione a cura del Dr. Francesco Giovanetti, psicologo.
Sommario
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Oggi, più che mai, essendo la fine di un Epoca (l'Era dei Pesci) l'umanità si divincola tra tanti, troppi, problemi. In effetti stiamo assistendo ad un veloce cambiamento dei tempi dove i valori che erano validi ieri oggi non lo sono più. La famiglia, il governo, la religione, nonché i singoli individui, non sanno più dove trovare gli elementi di sicurezza, pace e armonia, così necessari affinché ognuno possa vivere la sua vita dignitosamente, e non sprecarla in modo inutile, indegno o dannoso.
In un simile contesto parlare di automiglioramente non è cosa facile. Noi riteniamo che la cosa sia possibile, pur con ovvie difficoltà, se si verificano alcune condizioni essenziali. È necessario, innanzitutto, che la persona stessa si renda conto di avere dei problemi e che essi dipendono soltanto dal proprio modo di agire e reagire al mondo circostante. Fondamentalmente vi sono alcuni punti che identificano ogni processo di crescita ed automiglioramento, essi sono:
- 1. Rendersi conto di aver bisogno di migliorare, perché si è compreso che i nostri problemi dipendono, almeno nella maggior parte, da noi stessi.
- 2. Decidere responsabilmente di far qualcosa.
- 3. Cercare gli strumenti necessari.
- 4. Utilizzare gli strumenti con pazienza e perseveranza.
- 5. Avere fiducia, pazienza ed ottimismo.
- 6. Gioire di ogni piccolo miglioramento.
- 7. Evitare l'autocondanna nelle ricadute.
È ovvio che il soggetto deve prendersi la sua parte di responsabilità e non fermarsi alle parole ma portare i concetti imparati nella sua vita quotidiana. È molto importante, a tal scopo, coltivare la ferma convinzione che l'unico vero fallimento è quello di non tentare più.
FIN QUANDO l'individuo permette alla propria mente di trattenere pensieri di odio,
- di condanna,
- di invidia,
- di gelosia,
- di critica,
- di paura,
- di dubbio,
- di sospetto,
e permette a questi pensieri di generare irritazione dentro di lui, otterrà come risultato certo:
- disordine e infelicità nella sua vita,
- delusione nei suoi sogni,
- disastri nella sua mente, nel suo corpo e nell'ambiente, al quale è legato da sottili fili di azione e reazione.
FIN QUANDO l'uomo continua a trattenere nella sua mente questi pensieri negativi,
- verso le persone che gli sono vicine,
- le condizioni di vita,
- il lavoro,
- le persone amate,
- la sua nazione,
lui stesso, inconsciamente, obbliga le sue energie a creare situazioni negative, che col pensiero attrae e alimenta. Lui solo è perciò responsabile della sua infelicità e dell'infelicità in cui trascina gli altri.
Ed è quindi responsabile anche di "quel grigiore" che pesa sul mondo e che lui stesso è il primo a condannare.
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