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SCHEDE TERAPEUTICHETUMORI, CANCRI E METASTASILA RICERCA DEL DOTT. TULLIO SIMONCINIwww.curenaturalicancro.org/Sommario
Il pH acido nei TUMORI, presupposto per nuove Linee Terapeutiche. Presentazione del dott. Tullio SimonciniTullio Simoncini, è un medico chirurgo romano, specializzato in oncologia e in diabetologia e malattie del ricambio, è anche dottore in filosofia. La sua nota distintiva caratteriale è l’insofferenza per la falsità e la menzogna. A livello scientifico ciò si traduce in una forte opposizione contro ogni tipo di conformismo intellettuale. Se si considera il totale fallimento dell’oncologia ufficiale, si capisce la sua posizione estremamente critica nei confronti di un sistema planetario scientificamente morto e produttore di morti. È uno sportivo che cura costantemente il suo stato fisico cercando di obbedire alle elementari regole della natura: sana alimentazione, attività fisica e responsabilità morale. Pratica costantemente jogging e, quando è possibile, sci e calcio. La sua naturale tendenza alla sintesi deriva anche da una sensibilità che tende a percepire l’armonia del "tutto", distintamente dal valore delle parti. Questo suo istinto è stato rafforzato dalla sua propensione musicale, coltivata e rafforzata dal fatto che ha suonato vari strumenti come il pianoforte, la chitarra classica e quella moderna. Quest’ultima lo ha portato a formare, quando era studente al liceo classico e poi all’università, varie band musicali che si esibivano nel centro Italia. Tutta la sua personalità, inoltre, è pervasa da una forte umanità, la vera molla che lo ha portato a chiedersi, di fronte allo straziante dolore dei malati, quanto misere e insignificanti fossero le nozioni fondamentali della medicina. Negli anni di professione medica ha elaborato una sua teoria sul "male del secolo". Ha partecipato a diverse conferenze e dibattiti ed è stato, tra l’altro, relatore al convegno "Firenze-Medicina 2000" (18-19 settembre 1999) e al "Congresso Internazionale di Oncologia" di Treviso (15-16-17 ottobre 1999). Invitato a varie trasmissioni televisive di TV private, ha dibattuto le problematiche della medicina ufficiale e di quella alternativa e ha esposto le sue teorie sul cancro. Ha partecipato a importanti conferenze e in quella del 4 marzo 2000 svoltasi a Perugia, era presente come relatore anche il Prof. Luigi Di Bella. E' presidente del comitato scientifico di una federazione di associazioni per la libertà di cura. Dedicatosi da tempo alla studio e cura dei tumori, presenta una teoria molto interessante sull’eziopatogenesi della malattia cancerosa. Sostiene infatti che il cancro non dipende, come afferma la medicina ufficiale, da cause genetiche, ecc., ma è il risultato di un'affezione fungina. Secondo la sua teoria, suffragata dai tanti casi risolti, responsabile del cancro è appunto la Candida. Estratto da un'intervista con il dott. Simoncini(tratto da: www.curenaturalicancro.org/INTERVISTA.htm). Dott. Simoncini da quanto tempo lei cura i tumori? Da più di 15 anni. Secondo lei, che cos’è il cancro? È un fungo, o meglio è la somma di un’infezione da funghi e della reazione dei tessuti nei loro confronti. Lei parla dei comuni funghi, quelli che conosciamo tutti, più o meno innocui? Certo, solo che non sono così innocui come si dipingono. Un conto sono le micosi superficiali, cioè degli epiteli, come vagina o oro-faringe; un altro sono le micosi che riescono a svilupparsi nei piani e negli organi interni: lì producono il cancro. Si spieghi meglio. I funghi sono entità unicellulari, che tendono però a formare grandi aggregati, capaci di rispondere a stimoli esterni, nutrizionali o tossici, in maniera univoca e solidale. Lei vuol dire, allora, che il fungo possiede sia l’invasività e la diffusibilità delle entità unicellulari e nel contempo la potenza biologica di un organismo? Esattamente questo: pensi all’effetto devastante di un bacarozzo che è in grado di penetrare dentro l’organismo umano, scomponendosi in singole cellule, e di ricomporsi e di annidarsi in qualche organo. Ma non c’è il sistema immunitario che impedisce la penetrazione di cellule nell’organismo? Certo, ed è a questo livello che si spiega il meccanismo d’invasione dei funghi. Normalmente vengono fagocitati dal sistema immunitario, quando si sgranano uno a uno, per diffondersi attraverso il sangue o la linfa. Uno o più stimoli nocivi cronici però (quelli comunemente invocati come cause del cancro), possono determinare un mal funzionamento parziale o totale, in modo da consentire la riaggregazione delle colonie fungine, presupposto essenziale per ulteriori invasioni. Lei dice che è sempre un fungo, la candida, a determinare un cancro. Sembra impossibile, però, che essa causi tutti gli infiniti tipi istologici. Niente affatto, è tutto molto logico. Pensi ad un corpo inerte, ad esempio una spina inoculata ora in questo ora in quell’organo, dove produce continue microlesioni. La reazione di difesa, cioè il tentativo di incistamento, non può non avvenire che con le cellule proprie del tessuto sollecitato o invaso: il cervello produrrà più glia ed avremo il glioblastoma; il fegato o l’osso, più epatociti o più osteociti, ed avremo l’epatocarcinoma o l’osteosarcoma, e così via. Come spiega allora che un cancro è formato di cellule più o meno mature o differenziate? Le falangi di fanteria di un esercito, cioè del sistema immunitario, che attaccano un carro armato, cioè la massa fungina, sono distrutte rapidamente; prima le truppe regolari, poi le riserve, infine quelle formate dagli elementi più giovani e immaturi. L’immaturità o l’anaplasia allora, sono il segno della potenza del nemico e dell’esaurimento delle difese dell’ospite. Certo, descritto così, il cancro fa rabbrividire. Come mai i funghi sono oggi così sottovalutati? La prima cosa soporifera che svia le menti è la definizione di fungo: patogeno opportunista e occasionale: Non c’è niente di più subdolo e falso. La seconda è l’eccessiva tendenza descrittivista della medicina, che si trova in difficoltà laddove bisogna interpretare i fenomeni biologici in senso vitale e finalistico. Riuscire ad eliminare una colonia fungina, ad esempio, è un po’ come una partita a scacchi tra entità biologiche, cioè vive, che tendono ad utilizzare le proprie forme di intelligenza, più o meno rudimentali, per sopravvivere. Apparentemente quello che asserisce sembrerebbe logico e coerente; non le sembra, però, tutto un po’ semplicistico? Non sono d’accordo; forse direi semplice o meglio semplificato; questo a mio avviso, però, è una garanzia di veridicità. Una volta, un collega universitario che cercavo di convincere della semplicità delle mie teorie, mi replicò: non ti nascondere, le teorie semplici le fanno le menti complesse. Ma possibile, milioni di studiosi in tutto il mondo, i miliardi per le ricerche. Una volta si pensava che Sole girasse intorno alla Terra... Lei vuol dire che le ipotesi, le idee portanti dell’attuale oncologia, la causalità genetica e la multifattorialità sono sbagliate? Proprio così, sbagliate perché illogiche; dopo 50 anni di fallimenti andrebbero abbandonate. La multifattorialità difatti non è altro che un modo di ammettere di essere al buio; asserire che una cosa è causata da tutto è come riconoscere la propria ignoranza. La genetica invece è un complesso paravento esoterico, capace di spiegare potenzialmente tutto e niente. Illustri meglio questo concetto. Secondo le teorie ufficiali il cancro è dovuto ad un "impazzimento riproduttivo cellulare", in grado di causare la formazione delle masse neoplastiche. Alla base di questo presunto "impazzimento", viene riconosciuta un’alterazione dei geni (di qui la teoria genetica), favorenti o inibenti la crescita cellulare. È noto poi, come questi geni codifichino, cioè diano i segnali, per la produzione di proteine e fattori di crescita delle cellule; tra elementi strutturali e interazionali così, se ne conoscono 100, se ne stanno studiando 1000, se ne prevedono 1.000.000; contando poi le centinaia di cancerogeni chimici, gli imprevedibili e infiniti influssi ormonali e neuro-psichici … la frittata è completa: la causalità genetica, così infinita, è un bluff all’infinito, è oscurantismo. Articolo di Massimo MazzuccoDeriso, scacciato, offeso, calunniato, screditato e umiliato in casa propria, Tullio Simoncini ha dovuto attraversare l'oceano per ricevere il meritato applauso dopo 20 anni di lotta a favore di un idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: il cancro è un fungo. Ospite d'onore alla 36ma Annual Cancer Convention - una kermesse di 4 giorni sulle cure alternative per il cancro, conclusasi ieri a Los Angeles - Tullio Simoncini ha presentato una serie di testimonianze precise e documentate che confermano la validità della sua teoria ad un pubblico composto sia di medici che di normali cittadini, venuti da ogni parte d'America per ascoltarlo. Dopo aver capito che il muro di gomma creato attorno a lui in Italia era diventato imperforabile, Simoncini ha raccolto le sue forze ed ha deciso di affrontare il leone direttamente nella tana: l'America, patria di uno dei più grandi poteri in assoluto al mondo - le industrie farmaceutiche - ma anche terra aperta alle innovazioni di ogni tipo, nel nome del progresso e della competizione. Simoncini ha iniziato con una serie di incontri e di conferenze minori, che lo hanno portato dal Texas alla Florida all'Oklahoma, mettendo in moto un sottile meccanismo di passaparola che si è immediatamente rivelato positivo: laddove in Italia raccoglieva cinismo, in America trovava entusiasmo. Dove in Italia raccoglieva derisione, in America trovava incoraggiamento. E dove in Italia raccoglieva offese, calunnie e umiliazioni, in America ha trovato il giusto riconoscimento al suo intenso lavoro, suggellato da una standing ovation finale, alla Convention di Los Angeles, che si vede molto raramente in convegni di questo tipo. La strada di Simoncini in realtà è appena iniziata, e gli ostacoli a cui andrà incontro nei prossimi mesi saranno probabilmente mille volte più impegnativi di quelli incontrati fino ad oggi. Ma ormai Simoncini ha dimostrato di essere sulla giusta strada, ha raccolto un numero sufficiente di testimonianze a suo favore, ed ha superato la soglia critica sotto la quale la sua teoria innovativa rischiava di restare sepolta per sempre nel buio dell'oscurantismo mediatico, che è il vero cancro della nostra società. Da domani lo attendono nuove lotte e nuovi dibattiti, nuove calunnie e nuovi successi, nuove umiliazioni e nuove rivincite. Ma nel frattempo la voce si sparge, il numero dei pazienti che guariscono continua ad aumentare, ed alla fine saranno loro a fare giustizia anche per coloro che nel passato hanno dovuto soccombere alla malattia a causa della cecità, dell'ignoranza e dell'egoismo altrui. Il libro del dott. Tullio SimonciniTitolo: "Il cancro è un fungo - La Rivoluzione nella Cura dei Tumori". Se volete acquistare il volume on-line cliccate su: |
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