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SCHEDE TERAPEUTICHE

TUMORI, CANCRI E METASTASI

UNA RICERCA DEL PROGETTO CADUCEO

Correlazione tra acidosi e forme tumorali

Va notato che la glicolisi anaerobica mediante lo zolfo, crea dell'acido lattico. E più sono le molecole di glucosio utilizzate, e più acido lattico viene generato ed immesso nel tessuto connettivo (matrix). Questo spiega perché i tessuti di un portatore di tumore sono più acidi del normale. A ciò si deve aggiungere che i farmaci usati nella chemioterapia lasciano dei residui acidi, ne risulta che questi pazienti saranno soggetti ad una notevole acidosi metabolica di tipo iatrogeno.

Quando, per mancanza di informazioni adeguate o per golosità, tale paziente dovesse cibarsi di alimenti che lasciano ceneri acide, per es. pasta e pane fatti con farina bianca, dolciumi industriali, latte vaccino e derivati, carne rossa, ecc., il suo livello di acidosi aumenterà ulteriormente.

Perché bisogna lottare contro l'acidosi? Perché l'eccessiva presenza di acidi nel tessuto connettivale lo modifica da sol in gel. Questo rende difficile i vari scambi fra le cellule e l'ambiente circostante, creando i presupposto per numerose disfunzioni e malattie. Va notato che l'acidosi non deriva solo dai residui acidi lasciati da alcuni alimenti, riguarda anche direttamente i farmaci chemioterapici che, in un ambiente gel, non solo fanno fatica a raggiungere le cellule, ma aumentano la tossicità ambientale creando i presupposti per un intasamento delle vie linfatiche.

Quando si riporta il pH al suo giusto livello le funzioni del tessuto connettivo ritornano normali, Le cellule, allora, possono ricevere e smaltire sia i nutrimenti derivati dagli alimenti che le sostanze nocive contenute nei farmaci chemioterapici. Il livello di intossicazione del paziente si riduce notevolmente ed egli può risponde meglio alla terapia.

Un'esperienza personale con un tumore della pelle
A cura del dr. Mario Rizzi
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Qualche mese fa ho deciso di eliminare un piccolo, ma brutto tumore della pelle, di circa 8 mm di diametro, situato a circa 4 cm destra del mio ombelico (vedi figura 1).

In base agli studi fatti, con special riguardo a quanto espresso dai dottori Simoncini e Kremer, ho fatto una verifica radiestesica sul piccolo tumore della pelle, scoprendo in tal modo che il pH del citoplasma delle cellule era OK, mentre quello del nucleo notevolmente più acido del normale. Ho seguito la procedura che segue, ottenendo, nel giro di tre settimane, l'eliminazione completa del tumore.

Procedura diagnostico/terapeutica

  • 1. Ho caricato il pendolo radiestesico con le radiazion emesse dal tumore che, in questo caso, fungeva da testimone.
  • 2. Ho verificato il pH cellulare del tumore: citoplasma normale, nucleo molto acido.
  • 3. Ho cercato, mediante la Radiestesia Medica, qualcosa che rimettesse a posta il pH del nucleo, ho trovato lo zenzero,
  • 4. Ho fatto una pomata in parti uguali di crema Nivea e zenzero.
  • 5. Con detta pomata ho iniziato a trattare la superfice del tumore più volte al giorno. Un controllo fatto dopo 3 giorni mi ha confermato che la pomata aveva ripristinato il pH del nucleo delle cellule per uno strato di circa 1 mm partendo dalla superfice.
  • 6. Dopo circa 20 giorni il pH del nucleo di tutte le cellule del tumore era Ok, il tumore si era staccato tutto intorno, era gonfio e cominciava ad emettere una minima quantità di siero e sangue.
  • 7. Ho smesso di applicare la pomata e sotto consiglio di mia moglie (di cui ho verificata la validità radiestesicamente) ho iniziato a ungerlo con olio di ricino.
  • 8. Nei giorni seguenti il peduncolo centrale, con cui il tumore era attaccato alcorpo, si è fatto sempre più piccolo fintanto che, dopo alcuni giorni, si è staccato.
  • 9. Dopo tre settimane del tumore non era rimasta traccia alcuna.

Qui sotto si può seguire il resoconto fotografico della procedura descritta.

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Una proposta per un approccio olistico alla diagnosi ed alla terapia.