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LOGOSINTESI, UNA INTRODUZIONE

Di Willem Lammers1 - ©ias 2006, Bristol, Bahnhofstrasse 38, CH-7310 Bad Ragaz
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Il dispiegarsi dell'essenza diventa il processo della vita.
La vita non è più una serie di esperienze scollegate di piacere e dolore,
ma un fluire portatore di vitalità.
Un aspetto si manifesta dopo l'altro,
una dimensione dopo l'altra, una capacità dopo l'altra.
Vi è un costante flusso
di comprensione, intuizione, conoscenza, e stati dell'essere

- A.H.Almaas, Essence, 178                  

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La Logosintesi è un nuovo, articolato approccio per lo sviluppo personale. Viene impiegato nel coaching, nella consulenza, in psicoterapia e come strumento di auto- aiuto. Logosintesi è semplice, elegante, efficace, semplice da proporre ed ha il pregio di sostenere le persone nella ricerca del loro percorso di vita più personale e intimo.

La biologia si focalizza sulla mera sopravvivenza nell’ecosistema terrestre, la psicologia si concentra sulla competenza di ognuno di noi nel gestire la propria vita nel contesto sociale e relazionale mentre la spiritualità si confronta con la percezione del senso di questa esistenza. Un Sé superiore, una Essenza si manifesta come essere umano su questa terra con un compito di evoluzione o di apprendimento e con il potenziale per realizzare questo intento.

Quando inizia la sua esistenza l’essere umano si percepisce unicamente come essere spirituale indistruttibile, onnipotente, inviolabile e immortale. Questo essere, questo sé originario calato nel mondo si trova a vivere la vita biologica caratterizzata da vulnerabilità, da dolore e dalla morte e in termini psicologici dall’abbandono e dalla paura.

In questo nuovo contesto l’essere umano, fin da neonato, impara ben presto i limiti della sua esistenza ed impara a riporre il suo destino nelle mani di coloro che ritiene potenti: i suoi genitori e coloro che sono loro superiori sul piano intellettuale o sociale: medici, sacerdoti, insegnanti e rappresentanti di istituzioni. Questo comporta che, nel corso del tempo, perde, a livello cosciente, sempre più l’accesso al Sé autentico, alla sua essenza indistruttibile.

Nell’interazione tra il Sé originario (che abbiamo anche denominato Essenza) e il mondo che si impone a livello sensoriale, parti della nostra coscienza vengono dissociate e intrappolate in veri e propri filmini dove viene registrata la storia della nostra vita, le esperienze fatte e tutto ciò che può servire a predire gli avvenimenti e reagire velocemente nelle situazioni pericolose.

Una persona può perciò imparare a reagire ritirandosi di fronte ad una affermazione aggressiva. Un padre che insulta il proprio figlio crea in quest’ultimo un filmino (chiamato "introiezione") di ira nel suo campo personale. Il bambino scinde una parte della sua consapevolezza e crea una parte dissociata con la sua reazione di paura. In questa parte dissociata si perde il contatto con la consapevolezza della propria indistruttibilità.

Alla successiva reazione aggressiva del padre si attiva l’introiezione ed il bambino reagisce di conseguenza. Questo processo rende prevedibile l’ambiente per il bambino ma ha lo svantaggio di non permettergli altra reazione se non quella stereotipata di paura. Se durante lo sviluppo la persona non cambia modalità questo schema permane anche in età adulta limitando l’interazione sociale.

Una brusca reazione del proprio superiore ad un errore riattiva l’introiezione paterna e ha come conseguenza una paralisi emozionale e una paura arcaica. Una volta diventati adulti dobbiamo sempre confrontarci con schemi analoghi, irrazionali, inadeguati e incoerenti.

Questi schemi sono costituiti da due parti:

1. Da una introiezione che viene attivata quando qualcuno mostra un comportamento simile a quello della persona che lo ha generato

2. Da una dissociazione che ripropone la reazione infantile anche nel contesto attuale. Introiezione e dissociazione sono dunque intrecciate e molti approcci terapeutici considerano queste reazioni emotive come strutture cognitive o schemi e cercano di dissolverli relativizzandoli o rafforzando le parti regressive dissociate.

In Logosintesi consideriamo queste parti dissociate e queste introiezioni da una prospettiva completamente diversa. Sono forme di pensiero, statiche, strutture energetiche nello spazio che ostacolano la visione ed il confronto costruttivo con la situazione attuale nel qui ed ora. Il postulare le parti dissociate e le rigide introiezioni come strutture energetiche nello spazio tridimensionale, e non solo come contenuti di coscienza astratti e cognitivi, differenzia esplicitamente la Logosintesi da altre forme di consulenza e terapia.

Queste strutture energetiche rigide sono reali quanto il corpo e lo spazio. Nell’universo a 11 dimensioni postulato dal fisico William Tiller ricoprono 3 dimensioni proprie. Citando la formula E=mc 2 di Einstein La materia è solo una della forme in cui si può manifestare l’energia e il riferimento non può che essere Einstein con la celeberrima formula E=mc!. Le forme di pensiero sono facilmente rilevabili: se chiediamo a qualcuno di ricordare un evento traumatico la persona sa immediatamente riferire dove si trovavano le persone presenti alla scena e le percepisce ancora nello spazio virtuale.

Scuole di psicoterapia orientate cognitivamente fanno persistere queste parti nel loro approccio terapeutico. L’analisi transazionale suddivide gruppi di parti dissociate ed introiezioni: l’io-bambino e l’io-genitore e le considera parti importanti della personalità. Solo pochi analisti transazionali puntano esplicitamente ad un io-adulto integrato.

In Logosintesi riconduciamo l’energia delle parti bloccate al sé vitale e sciogliamo completamente i blocchi presenti. Ciò avviene rimuovendo le energie estranee, che non appartengono alla persona, dal suo corpo e dal suo spazio personale.

La scoperta più importante... up.jpg

La scoperta più importante nello sviluppo di Logosintesi è stata fatta durante una seduta psicoterapeutica con una paziente che chiameremo Carla. In seguito ad una caduta dalle scale era traumatizzata, presentava amnesia per l’episodio anche a distanza di sei anni. Mostrava una profonda insicurezza e diversi sintomi fisici e uno strano disorientamento spaziale. Dovendo inserire una chiave nella serratura la cercava circa 20 cm più a destra rispetto a dove si trovava nella realtà. Il corpo con il quale percepiva l’ambiente era in un altro posto rispetto al corpo fisico.

Nel suo dialetto svizzero Carla definisce questo stato come "neben den Schuhen" (letteralmente "accanto alle scarpe" traducibile con una espressione colorita italiana come "fuori di testa"). Prendendo alla lettera questa espressione le chiesi di ricondurre il suo corpo energetico nel suo corpo fisico e la reazione fu di ansia intensa. Alla fine accettò questa proposta e immaginando questo "ricongiungimento" diede intensi segnali di agitazione psico-fisica per circa un quarto d’ora.

Una volta calmata fu in grado per la prima volta di descrivere gli avvenimenti che portarono alla caduta sei anni prima. Descrisse chiaramente come la mattina presto un passante frettoloso la fece cadere giù per le scale della stazione e come rimase a terra per dei minuti immobile per lo spavento ed il freddo.

Le strutture energetiche esistono quindi nello spazio e ciò vale anche per gli stati dissociati e le introiezioni. In un’altra seduta Carla descrisse la paura per una imminente visita medica. Ben presto fu chiaro che la paura era sostenuta dall’introiezione di un eminente medico che l’aveva precedentemente trattata in modo molto rozzo. La visita alla quale si doveva sottoporre richiamava il costrutto energetico rigido del medico rozzo a poca distanza dal suo orecchio sinistro. Quando le chiesi di allontanare questa rappresentazione dal suo spazio personale la paura della visita scomparve immediatamente e si svolse in seguito senza problemi.

Sia le parti dissociate come anche le introiezioni hanno dunque una componente spaziale che nessun altro metodo volto a favorire il cambiamento aveva evidenziato esplicitamente.

Le strutture energetiche up.jpg

In Logosintesi assumiamo che si tratti di strutture energetiche. Lo psicoterapeuta americano Roger Callahan le definisce thought fields, campi di pensiero e basa il suo approccio Thought Field Therapy (TFT) su questa supposizione.

Queste strutture energetiche rappresentano determinati momenti o aspetti nella vita di una determinata persona. La rappresentazione può comprendere impressioni sensoriali visive, uditive, cinestesiche e olfattive. Ha come conseguenza delle modalità stereotipate di reazione in cui pensieri, sensazioni e comportamenti si attivano automaticamente (riflessi condizionati). Le persone reagiscono ai colleghi di oggi come facevano con i compagni di scuola o con i fratelli in passato e di fronte ai superiori come con i propri genitori, insegnanti o religiosi.

Le introiezioni e le parti dissociate trasformano il contesto di vita adulto nel contesto infantile e nella propria famiglia d’origine. Ferite o posizioni privilegiate che sono state esperite vengono attese anche nei nuovi contesti di vita. Da adulti il nostro mondo contiene una tale mole di vecchie introiezioni da farci reagire quasi solo a nostre rappresentazioni interiori con evidente perdita di autenticità, spontaneità e flessibilità.

Oscar Wilde scrisse "La maggior parte delle persone sono altre persone. I loro pensieri sono opinioni di altri, la loro vita una imitazione, la loro passione una citazione." Non è più visibile chi abbiamo veramente di fronte a noi e nel contempo aspiriamo ad una completezza che abbiamo perso. In tutta la storia dell’umanità filosofi, teologi, pittori, poeti e cantautori hanno espresso questo desiderio con il loro linguaggio.

Il dolore per la perdita dell’integrità è grande ma non sappiamo denominarlo e tendiamo quindi a spostarlo nel mondo della nostra biologia o psicologia. Il corpo duole e lo spirito pensa di avere altre esigenze o si occupa di faccende ritenute importanti. In un angusto spazio del nostro spirito sappiamo, comunque, che ci mancherebbe qualcosa anche se il mondo materiale potesse realizzare tutti i nostri desideri.

La Logosintesi mostra la permeabilità della nostra percezione e della nostra strutturazione del mondo. Differenzia tra sé e gli altri, tra passato e presente aiutando le persone a riconoscere e sciogliere vecchi, rigidi schemi appresi aprendo la strada alle intenzioni del Sé autentico, della Essenza. La dimensione dell’Essenza è il presente: sia il passato che il presente esistono solamente nella forma di costrutti energetici o campi di pensiero. Possono essere cambiati come può confermare chiunque abbia avuto esperienza di psicoterapia o supervisione alle spalle.

Come passato e futuro influenzano il presente up.jpg

Sostanzialmente vi sono quattro distinte modalità di confronto con il passato ed il futuro che influenzano la vita nel presente:

  • 1. Trauma: una ferita del passato induce la persona ad aspettarsi ferite simili nel presente e a percepire di conseguenza gli altri e le circostanze.
  • 2. Dolore e nostalgia: esperienze positive con persone e circostanze non vengono lasciate andare e le esperienze del presente vengono considerate meno preziose rispetto a quelle passate.
  • 3. Paura. Il futuro viene percepito come incerto e l’essere umano si aspetta dolore e ferite. Vengono sottostimate le proprie risorse nell’affrontare e poter superare future difficoltà.
  • 4. Speranza. L’essere umano si aspetta che le persone e le circostanze in futuro saranno migliori rispetto al presente. Viene probabilmente sottostimato il proprio ruolo nell’influenzare il mondo circostante e di conseguenza la possibilità di favorire attivamente un cambiamento.

Queste modalità di base sono associate a diverse forme di percezione del tempo. All’inizio del 20° secolo lo psichiatra francese Janet ha rappresentato la normale coscienza del tempo come una curva a campana.

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Quando psicologicamente stiamo bene gran parte della nostra coscienza è catalizzata dal presente. E’ questa la realtà che occupa la nostra mente. Anche il futuro imminente e il recente passato sono ancora carichi di energia emozionale, anche se in misura leggermente inferiore. Ad essere meno vivi sono il lontano futuro ed eventi del passato remoto. Quando ha luogo un evento che emotivamente è stato straordinariamente positivo o negativo la percezione del tempo diviene meno lineare e si ha un altro quadro.

I ricordi legati all’evento sono permeati di una propria prospettiva temporale e si crea una dissociazione, un mondo rigido. Per una parte della personalità la curva a campana si congela nel momento dell’evento. I pensieri ruotano attorno al tempo durante, prima e dopo l’evento. Per la percezione del tempo non fa differenza se si è trattato di una grande felicità di breve durata o di un evento traumatico: l’evento congela nella coscienza sulla linea del tempo e nel contempo la realtà attuale si allontana sempre più. Ciò è rappresentato dalla seconda curva a campana rossa del diagramma n. 2.

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Le conseguenze a livello di fraintendimenti e tensioni nel contesto relazionale sono intuitive. Tuttavia il processo di dissociazione prosegue, in particolare quando siamo in presenza di eventi traumatici con profonde implicazioni emotive. Altre parti della personalità possono rifiutare di confrontarsi con l’accaduto e ne può scaturire una fuga in avanti in quanto la realtà attuale non suscita interesse ed emozioni tali da permettere una rimozione. La persona crea un mondo alternativo nel futuro dove non avvengono o addirittura non sono mai avvenuti gli avvenimenti.

Sulla linea del tempo avremo, quindi, una terza curva a campana (la curva blu del diagramma 3) sotto la quale tutto ruota attorno al futuro. Questa proiezione futura dissociata può essere caratterizzata sia da paura che da speranza: se prevale l’ansia il comportamento sarà orientato all’evitamento di una serie di situazioni percepite come pericolose. Se invece prevale una speranza irrealistica ci può essere una percezione distorta della situazione attuale.

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L’intervento con persone in stato di dissociazione ha 2 caratteristiche in Logosintesi:

  • 1. La ricerca e risoluzione degli aspetti dissociativi legati ad eventi traumatici (curva rossa del diagramma 3)
  • 2. Il confronto con pensieri, emozioni e comportamenti sviluppati in seguito alla rimozione delle emozioni legate all’evento traumatico (curva blu del diagramma 3).

Solo quando la persona non sarà più impegnata a mantenere vecchi costrutti energetici la consapevolezza e l’energia della persona potranno porsi al servizio del suo compito esistenziale nel qui ed ora. La premessa affinché ciò possa avvenire è superare le quattro modalità di base descritte precedentente. E’ liberandosi dalla zavorra delle esperienze passate che l’essere umano si apre al flusso di coscienza nel qui ed ora.

Una particolare forma di evitamento delle emozioni legate ad eventi traumatici è la dipendenza. Ogni forma di dipendenza è una forma di state management: una possibilità di gestire e affievolire le conseguenze emozionali di esperienze gravose. L’essere dipendente equivale anche ad una negazione della responsabilità dell’essere umano nel qui ed ora ed in questo senso è da intendere come comportamento dissociativo. In Logosintesi ci concentriamo sia sulle conseguenze emozionali degli eventi che più gravano sull’individuo sia sui tentativi inadeguati di farvi fronte.

Metodo Logosintesi è un percorso sorprendentemente elegante ed efficace per avvicinarsi gradualmente alla agognata completezza. I suoi pregi sono da individuare nella semplicità, nei riferimenti essenziali, nella chiarezza e all’estetica dei mezzi impiegati: l’uso essenziale e mirato al necessario della parola.

Lo sviluppo e il cambiamento si basano sulla ripresa del contatto con l’Essenza mantenendo come sfondo le nostre circostanze di vita. Le persone imparano a canalizzare le energie del corpo, dello spirito e dell’anima al servizio del loro compito esistenziale.

Logosintesi favorisce da una parte la reintegrazione delle componenti emozionali dissociate e dall’altra permette di liberarsi di energie esterne interferenti che si manifestano come valori, convinzioni, emozioni e comportamenti acquisiti. Ciò permette di riappropriarsi gradualmente del proprio Sé autentico, di vivere la propria Essenza.

La persona riconosce che le emozioni, convinzioni e pensieri che considera reali non sono altro che forme di pensiero e che è lei stessa a riattivarle e a caricarle di energia. Il primo passo verso il benessere consiste nel riappropriarsi consapevolmente dell’energia legata ad un sintomo, ad una emozione o ad una convinzione. Nel secondo passo le energie legate al sintomo e non proprie della persona vengono ricondotte alle loro origini e neutralizzate. Entrambi i passaggi avvengono attraverso il mezzo linguistico.

La forza della parola up.jpg

La vera forza di Logosintesi consiste nel coinvolgimento diretto dell’Essenza attraverso l’uso della parola come descritto nella storia di eventi a connotazione religiosa o magica. Creazione, guarigione e magia avvengono attraverso l’uso sapiente della parola:

• E Dio disse: "Sia luce", e luce fu

• "Alzati e cammina"

• Abracadabra di derivazione aramaica Avrah ka dabra: "Creo mentre parlo"

I metodi terapeutici e di consulenza tradizionali si muovono nell’ambito della biologia e psicologia e non attribuiscono alla parola in sé un effetto a livello di guarigione o di manifestazione. Il linguaggio viene impiegato soprattutto come strumento di descrizione della realtà o per influenzare indirettamente il proprio mondo o quello altrui (condizionamento, interpretazione, trance, nella PNL anchoring und reframing).

In Logosintesi abbiamo sviluppato metodi specifici per favorire la guarigione attraverso la parola. Supportati da questi metodi si riesce ad accedere al proprio percorso di vita. Forme di pensiero che creano malessere si dissolvono liberando l’energia che vi è imprigionata e che torna ad essere pienamente disponibile. Il processo di guarigione arriva molto in profondità: il dissolversi di strutture incrostate fa affiorare ed affermare gradualmente il Sé autentico.

L’effetto di Logosintesi è palpabile up.jpg

Dopo un intervento appropriato cambia l’atmosfera nella stanza, si crea un silenzio particolare: i rumori del traffico si attenuano e si sentono improvvisamente gli uccellini cantare. Una cliente dopo aver affrontato la sua paura di fronte alla prospettiva di una complessa operazione chirurgica ha scritto: E’ già domenica sera e non ho avuta nessuna crisi di pianto o crollo emotivo da ieri pomeriggio. Fantastico! Ogni tanto mi viene in mente che l’operazione è imminente e non succede nulla di drammatico. Ho l’impressione che le frasi nuotino tuttora nel mio corpo e che si espandano assestandosi. Questo capitolo della mia vita non si è ancora concluso ma è il "dramma" ad essere scomparso, la normalità e la realtà dei fatti hanno il sopravvento.

Di regola il sintomo trattato non ricompare. E’ comunque tipico l’emergere di nuovi aspetti riferibili a stati dissociati. Questi possono essere affrontati con le stesse modalità.

Ci sono due aspetti che vanno attentamente considerati quando si interviene:

  • 1. Una persona può scoprire improvvisamente che le mancano capacità o competenze importanti. Un uomo scoprì di aver sempre evitato i conflitti o assecondato la controparte. Una volta dissolta questa modalità gli fu chiaro che non possedeva strategie per la gestione dei conflitti. Frequentò un corso per imparare a far valere le proprie ragioni in modo adeguato. Una studentessa, fermamente convinta che non sarebbe mai riuscita a scrivere la tesi di laurea, si adoperò per imparare a scrivere testi strutturati in modo coerente. Le vecchie modalità si caratterizzano per l’impotenza che generano e quando si dissolvono le persone ne traggono le conseguenze assumendosene le responsabilità.
  • 2. Il silenzio che si crea quando vengono meno i soliti dialoghi interiori può condurre inizialmente ad un vuoto desolante. Può essere necessario del tempo prima che l’accecante mondo delle introiezioni possa essere sostituito dalla tenue voce dell’Essenza. Il confronto con il vuoto segna un passaggio importante nell’applicazione di Logosintesi in quanto la persona necessita dei suoi tempi per riconoscere la propria voce interiore, la propria vocazione ed entrare in sintonia con esse nella propria vita quotidiana.

Logosintesi offre un'ampia gamma di possibilità up.jpg

Logosintesi non si applica solo a sintomi in senso stretto: anche disturbi emozionali, fisici, cognitivi e di relazione vengono considerati strutture energetiche rigide e sono una conseguenza dell’interruzione del contatto con il Sé autentico: l’Essenza nel qui ed ora. Logosintesi dissolve questi costrutti e ristabilisce il collegamento interrotto. Per i diversi ambiti ci sono comunque specifici approcci. Il procedimento di base è indicato maggiormente per disturbi specifici e sintomi mentre stati di malessere diffuso come depressione e una sintomatologia fisica cronica rispondono meglio al metodo "Io conosco - io curo".

Logosintesi e altre forme di consulenza A prima vista i metodi per raggiungere il cambiamento nel coaching, nella supervisione e in psicoterapia appaiono molto diversi pur mostrando delle similitudini. Possiamo individuare sette principi, che possono essere considerati anche fasi del processo di cambiamento:

  • 1. Costruire e mantenere una buona relazione di apprendimento. Cambiamento significa perdita di strutture di mantenimento, per quanto distruttive possano essere. Ciò implica paura del cambiamento che deve essere quindi compensato da una forma di relazione che faccia sentire supportato e incoraggiato chi si appresta a compiere questo passo. Perché la relazione possa rispondere a questi requisiti sono necessari i tre classici fattori descritti da Tuax & Carljiff e resi noti da Rogers: atteggiamento positivo, empatia e congruenza. Ciò vale per tutte le forme di consulenza.
  • 2. Raccolta di informazioni. Le persone usufruiscono di una consulenza in quanto portatori di una discrepanza tra la loro situazione attuale e quella desiderata. Per poter intervenire bisogna raccogliere informazioni sull’immagine di sé, le convinzioni, i pensieri, le emozioni, i comportamenti, il contesto e la storia di chi desidera cambiare. Vengono privilegiate, a seconda del modello teorico di riferimento, determinate informazioni: uno psicoanalista si interesserà se la persona è figlio maggiore, minore, o intermedio mentre un coach si concentrerà più sul compito e le relazioni sul posto di lavoro. Logosintesi si focalizza sui mondi congelati del cliente, dove si possono ritrovare stati dissociati e introiezioni interferenti.
  • 3. Chiarire e mettere a fuoco tematiche rilevanti. Dall’insieme di informazioni che si ottengono bisogna filtrare quelle significative per il cambiamento. Questa è la competenza più importante nella consulenza. Bisogna chiarire quali sono le tematiche più rilevanti per il cliente e valutare se e dove esistono possibilità di cambiamento. Successivamente viene messo a fuoco il passo successivo del processo di cambiamento. In Logosintesi ogni tematica può essere rilevante in quanto può riferirsi ad una percezione rigida e separata dal qui ed ora della persona stessa e del suo contesto di vita.
  • 4. Trasmettere le informazioni necessarie al cambiamento. Ogni approccio atto a favorire il cambiamento trasmette ai clienti una visione del mondo e dei meccanismi del cambiamento. Gli analisti transazionali descrivono tre stati dell’Io, nella PNL viene spiegato alle persone come le informazioni vengano processate a livello visivo, auditivo, cinestesico ed olfattivo e nell’approccio comportamentista i clienti vengono informati sui principi dell’apprendimento. Logosintesi trasmette le sue conoscenze sui meccanismi di dissociazione e introiezione come cause del malessere umano.
  • 5. Collegare la problematica centrale con nuove informazioni. La tematica attuale del cliente viene inquadrata in modo nuovo sulla base delle informazioni che si scambiano reciprocamente cliente e operatore del cambiamento. Uno stato d’ansia non è più solamente ricondotto ad un evento concreto nel qui ed ora ma alla riattivazione di un ricordo traumatico o ad una associazione disfunzionale appresa. Logosintesi identifica specifiche introiezioni e stati dissociati che devono essere dissolti affinché si possano creare le premesse per una ripresa del contatto con l’Essenza.
  • 6. Favorire l’elaborazione di esperienze ed eventi. Una volta focalizzata la tematica e posta nel quadro teorico del rispettivo approccio si impiegano metodi per favorire il cambiamento. A lungo si è pensato che queste metodologie dovessero essere coerenti da un punto di vista logico e teorico per poter anche essere efficaci. Molti degli approcci sviluppati negli ultimi 20 anni hanno però smentito questo assunto. Esempi evidenti sono la PNL, l’EMDR e le tecniche energetiche come EFT, BSFF ed Emotrance. Logosintesi offre la possibilità di influenzare il pensiero ed i sentimenti del cliente attraverso il potere della parola.
  • 7. Concludere l’elaborazione ed integrare quanto è stato appreso. Dopo l’elaborazione viene favorito il passaggio dal processo di cambiamento interiore alla applicazione nella vita quotidiana. In terapia ipnotica la persona esce dalla trance per una piacevole ripresa del contatto con la realtà esterna, nella PNL si effettua un future pacing , mentre nell’approccio cognitivo comportamentale si verifica il raggiungimento degli obiettivi. A seconda del risultato, della motivazione e del tempo a disposizione la tematica può essere nuovamente approfondita, variata oppure si decide di concludere la seduta. Ciò vale anche per Logosintesi.

La semplicità del metodo può essere ingannevole up.jpg

Come abbiamo visto Logosintesi si attiene a questi principi del cambiamento inserendosi cosi in una lunga tradizione consolidata. La semplicità del metodo può essere ingannevole: Logosintesi funziona solo se i principi sopra elencati vengono rispettati e applicati scrupolosamente.

Un esempio Carla ha problemi quando deve esibirsi al pianoforte. Dice: Mi guardo suonare al pianoforte e mi contraggo tutta.

Le viene suggerita la frase 1:

Mi riprendo tutta l’energia che è collegata alla paura di suonare il pianoforte. La sua reazione: Mi calmo.

Le viene suggerita la frase 2:

Mi riprendo tutta la mia energia dalla persona che mi guarda suonare il pianoforte. Reazione: Divento triste e non riesco più a suonare.

Le viene suggerita la frase 3:

Allontano dal mio spazio personale l’energia rimanente di questa persona che mi guarda suonare il pianoforte e la mando nella luce

Segue un profondo silenzio e dice: Suono la musica, non note!

Aggiornamento in Logosintesi up.jpg

I principi di Logosintesi sono relativamente facili da apprendere per operatori attivi nel coaching, nella consulenza e in psicoterapia. Per l’applicazione nella propria pratica quotidiana sono comunque necessarie esercitazioni guidate e una supervisione. Il seminario di base fornisce la visione della persona, il modello, i principi sottostanti il metodo e le procedure di base. Si apprende l’applicazione per sé e per gli altri. Il seminario di livello successivo fornisce informazioni aggiuntive sulla dissociazione, l’impiego di ideomotor cueing come metodo per seguire il processo di cambiamento, l’uso di Soft Lasers nell’applicazione di Logosintesi e la sequenza di intervento "Io conosco- io curo".

I seminari sono aperti a persone operanti nei settori della consulenza, del coaching, della supervisione e della psicoterapia.

Affermazioni di partecipanti al corso base up.jpg

Stimolante, semplice, pratico. Bisogna partecipare attivamente con la propria testa! Introduzione ad un modo di lavorare molto bello e pieno di prospettive. Ho potuto inserire le mie concrete esperienze lavorative nel quadro teorico con molti spunti di riflessione.

L’importanza del Sé autentico come sorgente dell’agire nella vita mi è divenuta molto chiara.

Concezione ispirata ed entusiasmante che apre strade completamente nuove. Da una parte mi lascia interdetto dall’altra risponde alla mia esigenza di semplificazione della complessità.

Ho trovato un linguaggio per le mie percezioni. Il materiale è di spessore e profondo.

Sfondo teorico buono e stringente. Buona didattica che permette di assimilare il metodo senza atteggiamenti da Guru da parte di chi insegna.

Buona introduzione al metodo e alla procedura concreta. Ci sono gli spazi per l’esercitazione. Il metodo funziona e può essere assimilato in fretta.

1. Versione 22 Maggio 2007 - Traduzione Luciano Dalfovo, Bressanone.
(c) 2007, Willem Lammers, ias, Bahnhofstrasse 38, CH-7310 Bad Ragaz, [email protected], www.iasag.ch

Per approfondimento up.jpg

Libri:

  • Willem Lammers, Logosintesi, scopri il potere di guarigione energetica della parola.
    Edizioni MyLife.it - Via Garibaldi 77 - 47853 Coriano RN
      www.edizionimylife.it
    Per tua comodità, puoi comperare il libro nella libreria online "Il Giardino dei libri", cliccando qui.
  • Willem Lammers, Logosynthesis - Change through the Magic of Words.
    Di Willem Lammers, IAS Publications (info@iasag.ch   www.iasag.ch/index.php?id=332).
  • Willem Lammers, Phrases to Freedom – Self-Coaching with Logosynthesis.
    Di Willem Lammers, IAS Publications (info@iasag.ch   www.iasag.ch/index.php?id=480).
    Attenzione. Questo libro è stato tradotto in lingua italiana e viene venduto con titolo Logosintesi, scopri il potere di guarigione energetica della parola (vedi sopra).

Siti:

Dove e come imparare la Logosintesi:

Informazioni su corsi e conferenze:

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