Progetto CaduceoCOME CI SI AMMALA, PERCHÉ NON SI GUARISCE |
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LA MOTIVAZIONE ANTAGONISTASommario
Quando smetterai di voler riempire la tua coppa di felicità, e inizierai a riempire quella degli altri, scoprirai, con meraviglia, che la tua sarà sempre piena (Paramansa Yogananda). IL TIMO - SORGENTE DI VITA E DI VOLONTÀUn po' di storiaÈ una strana ironia che medici e ricercatori abbiano scoperto proprio nel significato della parola "timo" il profondo funzionamento di questa ghiandola. Sebbene tale parola derivi dal greco thymos, le sue radici vanno ancora più profonde. Andando indietro nel tempo, fino ai tempi di Socrate e Platone, troviamo che timo derivava dalla radice Indo_Europea dheu, che è alla base di una larga varietà di significati derivati, come "alzarsi in fiamme", "sollevarsi in una nuvola", "fumare". Nel secondo secolo Galeno chiamò "timo" quella ghiandola bilobata, rosa-grigiastra, situata nella parte alta del torace perché, racconta la leggenda, gli ricordava una mazzetto di timo. Ma lo stesso timo aveva preso tale nome perché veniva bruciato come incenso sugli altari degli dei. Pertanto la parola timo ricorda l'alzarsi del fumo; il bruciare dell'incenso come sacrificio innalzato verso gli dei. Secondo gli antichi Saggi, quando in noi nascono l'aspirazione spirituale, il canto di ringraziamento e l'esternazione di amore, ciò avviene in un punto situato sopra il cuore, il nostro "altare interiore". Pertanto, per loro, il timo rappresentava anche il respiro dell'anima, dal quale dipende l'energia dell'uomo e il suo coraggio. L'importanza del timoFino al 1950 il funzionamento del timo era poco conosciuto, anche se già nel 1902 il dott. Foulerton, a Londra, usava l'estratto di timo nel trattamento dei cancri. Malgrado ciò, l'insegnamento standard ha sempre sostenuto che il timo non ha alcuna funzione nella persona adulta. Questa conclusione nasce dal fatto che, nell'autopsia di una persona adulta, il timo viene generalmente trovato piuttosto piccolo e atrofizzato. Ma questa condizione della ghiandola è dovuta al fatto che, a fronte di un grande stress quale può essere un'infezione, il timo può rimpicciolire fino alla metà del suo volume in ventiquattr'ore. Pertanto non c'è da meravigliarsi se lo si trova atrofizzato quando viene esaminato in una persona defunta. Va anche notato come il timo si atrofizzi drammaticamente in una persona che è sottoposta ad un forte stress. Dopo alcuni giorni di una seria ingiuria o improvvisa malattia, milione di linfociti sono distrutti ed il timo arriva a restringersi fino ad essere la metà del suo volume iniziale. Questo fa parte della reazione generale allo stress descritta da Hans Selye. Durante gli ultimi vent'anni si sono accumulate varie evidenze scientifiche ed oggi il timo viene visto come una ghiandola molto importante nella difesa immunitaria. Il suo ruolo è così importante che ci è difficile credere che qualcuno, ancor oggi, continui a credere che nella persona adulta il timo non abbia alcuna funzione. Quanto il timo sia importante viene dimostrato quando, in un uomo o un animale, viene rimosso oppure viene distrutto. In queste condizione si riscontra un'immediata perdita di efficienza del sistema immunitario, specialmente per ciò che riguarda la protezione dalle infezioni e la rimozione delle cellule tumorali. Se, per esempio, in un giovane topo a cui è stato rimosso il timo, vengono iniettate delle cellule cancerogene, il cancro si svilupperà e il topo morirà. Se invece il timo fosse stato intatto il tumore sarebbe stato riconosciuto come un nemico e sarebbe stato eliminato. L'importanza delle responsabilizzazioneDopo ben 25 anni di lavoro nel campo della psichiatria e della medicina preventiva non ero per nulla soddisfatto perché i risultati che ottenevo con i miei pazienti avevano poca durata. Alla fine, fortunatamente, ho scoperto che il problema nasceva dal fatto che mi prendevo in carico la loro salute, essi contavano su di me, visitavano il mio ufficio, ma non venivano coinvolti e responsabilizzati nei confronti della cura del loro problema. È pur vero che possedevo una grande libreria, con molti i giornali e libri di medicina che mi ricordavano quante cose avessi imparato nel tempo. Ma per riuscire ad utilizzare queste informazioni con i miei pazienti dovevo prima fare una cosa molto importante: attivare la loro volontà. Timo, mente e stressLa ghiandola timo controlla e regola il flusso di energia nel nostro organismo, ed è in grado di iniziare una correzione istantanea per riequilibrare eventuali squilibri e riportare armonia e normalità al flusso energetico. Il timo può perciò essere considerato come l'anello di congiunzione tra mente e corpo, in quanto è il primo organo fisico ad essere influenzato dall'attitudine mentale e dallo stress. La prima risposta che il corpo offre ad una condizione stressante è la restrizione della ghiandola timo. Ma ancora prima che appaia questo questa risposta fisica, si assiste ad un'immediata riduzione dell'energia vitale. Lo stesso timo, quando viene misurata con la chinesiologia, risulta assai debole. E quando lo stress viene rimosso il timo risulta forte nuovamente. Quando si possiede un timo sano ed attivo si dispone anche di molte energia e benessere generale. Siccome molte disfunzioni e malattia nascono proprio a livello energetico, è il caso di dare al timo l'importanza che si merita. Ogni volta che si presenta uno sbilanciamento emozionale, uno squilibrio energetico o qualche malattia, possiamo invariabilmente trovare il timo indebolito. Se noi attiviamo questa ghiandola otterremo subito un miglioramento nel flusso energetico. E questa energia opererà in modo positivo per aiutare il soggetto verso la guarigione. Timo e Meridiani energeticiL'Agopuntura ci insegna che ci sono 14 meridiani nei quali scorre l'energia vitale chiamata "Ci" o "Ki". Nel tempo ho avuto modo di notare come il flusso energetico in questi meridiani sia sotto il controllo del timo, e come il medesimo sia fortemente influenzato dalle emozioni come l'amore, l'odio e la paura. Nel tempo sono arrivato alla convinzione che ogni malattia inizia come un problema a livello energetico; un problema che può esistere per molti anni prima di manifestarsi nel corpo fisico. Compare come una riduzione generale dell'energia corporea che, nel tempo, conduce ad uno squilibrio energetico in qualche parte del corpo. Se noi fossimo in grado di essere consapevoli di questo sbilanciamento energetico, già al primo insorgere, avremmo molto tempo per correggerlo. E queste azioni sarebbero davvero definibili come "medicina preventiva". Ho anche scoperto che le persone che prendono una pausa energetica ogni tanto, recitando alcuni versi di poesia o guardando un bel quadro o un bel panorama, riducono considerevolmente il loro livello di stress e di tensione. Meglio ancora se nel contempo si picchiettano il timo ripetendo "Io sono tutto amore, fede, fiducia coraggio e gratitudine". Il timo riflette pure la volontà di guarireOgni qualvolta il nostro timo è debole significa anche che non abbiamo sufficiente volontà per guarire. Infatti la nostra energia vitale non è abbastanza alta per poter promuovere i vari processi che conducono alla guarigione. Dovrebbe apparire chiaro come questa scoperta rivesta un grande valore nella pratica clinica. In effetti, il primo traguardo che si dovrebbe porre qualsiasi medico o terapeuta, è quello di attivare la volontà del paziente di essere sano e guarito. Se questo non verrà fatto, allora tutto ciò che si riuscirà a fare, ed è ciò che la medicina sembra che riesca a fare attualmente, è produrre una società di morti viventi. I magnifici progressi fatti della medicina moderna stanno, infatti mantenendo le persone in vita, ma esse non hanno vita dentro di loro; non hanno vitalità. Esse si muovono, respirano, ma non sono realmente vive. Questo succede perché non abbiamo ancora capito che il potere guaritore viene dal profondo di noi stessi. È pur vero che i medicinali hanno valore, però ne hanno tanto di più quando sono usati in congiunzione con qualcosa che attiva l'energia vitale del paziente. Questo è per il motivo per cui sono convinto che il primo trattamento che si dovrebbe fare, è quello di attivare la volontà del paziente (dettagli), e se riusciamo ad attivare il suo timo potremo raggiungere lo scopo più facilmente. Quando si riesce ad attivare il timo di un malato, si possono assistere a dei miglioramenti veramente stupefacenti. Noi, come medici o terapeuti, non vogliamo creare dei zombie privi di entusiamo e vitalità, che passano da malattia malattia, da una medicina "meravigliosa" ad un prodotto "fantastico". Noi dovremmo sempre partire dal presupposto che la vera medicina è il potere dell'energia vitale dentro di noi, in altre parole la nostra volontà di essere sani e guariti. Nella mia pratica clinica, ho avuto modo di vedere molte volte quanta differenza può fare la presenza o l'assenza di tale volontà. Ricordo due pazienti che erano a letto, uno accanto all'altro. Entrambi erano paraplegici a causa di un incidente automobilistico e tutti e due svilupparono la stessa infezione. Ad ognuno di essi fu dato lo stesso tipo di antibiotico, in una settimana uno era guarito e l'altro era morto. Chiesi allora a un infermiere quale fosse la differenza tra i due, egli scosse la testa e disse che fa parte della normalità che alcuni guariscano ed altri no. Egli non sapeva, così come non lo sapevo neppure io, che la differenza va cercata nel fatto che alcune pazienti hanno la volontà di guarire ed altri no. Come aiutare il processo di guarigioneLa prima cosa che dovremo cercare di raggiungere è riconoscere quello specifico stato emozionale che sta rubando energia vitale ed abbassa il livello funzionale del timo. E dobbiamo anche riconoscere che una bassa funzionalità del timo rende difficile la soluzione dei problemi in quanto può influenzare negativamente il flusso del Chi nei Meridiani energetici, rendendo così più difficile il funzionamento e la guarigione degli organi interni. Se correggeremo queste condizioni emozionali sul nascere, resteremo sani. Se non ce ne prendeeremo cura, entreremo in una condizione che può anche essere considerata normale, ma in effetti è molto lontana da esserlo. Una condizione che ci porterà da malattia a malattia, da operazione a operazione, ad una vita breve, non vissuta perché non produttiva e non creativa, nonché devastata dalle malattie. Tutto ciò non è affatto normale e non è quanto è stato inteso per noi. La nostra eredità prevede infatti una lunga vita, sana, felice, produttiva e creativa. LA MOTIVAZIONE ANTAGONISTA (MT)Perché le dipendenze (cibo, fumo, alcool, ecc.), sono così difficili superare? Perché la depressione è così difficile correggere? Perché qualche volta è difficile guarire? A queste domande offre una risposta la Motivazione Antagonista (MT), detta anche "Inversione Energetica" (IE), un'affascinante scoperta che merita una considerazione speciale. La MT è un'inversione di polarità nel sistema energetico del nostro corpo, e un apparecchio a batterie non può certamente funzionare con le batterie poste al contrario. Prima di questa scoperta, le persone erano accusati di "mancanza di volontà", di "scarsa motivazione", ecc. Ora conosciamo che è successo qualcosa, magari tanto tempo prima, che ha creato una disarmonia energetica a livello dei Meridiani di Agopuntura; qualcosa che impedisce alla persona di guarire o di fare determiante cose. La MT può essere dovuta al fatto che il soggetto, mentre era piccolo e malato, ha ottenuto più attenzioni del solito, oppure dai pensieri negativi che intrattiene nella sua mente. La MT è solitamente una compagna cronica di chi soffre di depressione. Perciò, eliminando la MT si creano più possibilità di poter guarire o vivere meglio. Come eliminare la Motivazione AntagonistaTrattamento specializzato:Picchiettare 5 volte, 3 volte al giorno, con la punta delle dita e una certa intenzione, la parte alta dello sterno (dove posa il nodo della cravatta), dicendo a bassa voce una frase che rispecchia la nostra non accettazione del problema. Se, per esempio, non tolleriamo i gatti diremo: "Anche se non tollero i gatti, io mi amo e mi accetto completamente e profondamente". Trattamento generalizzato:Picchiettare 11 volte, 3 volte al giorno, con la punta delle dita e una certa intenzione, la parte alta dello sterno (dove posa il nodo della cravatta), dicendo a bassa voce: Per 5 giorni dire: "Anche se ho paura di guarire, mi amo e mi accetto completamente e profondamente". Poi, per altri 5 giorni dire: "Anche se ho paura di cambiare, mi amo e mi accetto completamente e profondamente". Poi, per altri 5 giorni dire: "Anche se tante paure, che neppure conosco, mi amo e mi accetto completamente e profondamente". Concludere per altri 5 giorni dicendo: "Anche se non mi piaccio così come sono, mi amo e mi accetto completamente e profondamente". Per approfondimento: www.eft-italia.it. LA POTENZA DELLA VOLONTÀ
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